22 dicembre 2012

Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re


Citando un'altra importante trilogia, quella di Matrix: "Tutto ciò che ha un inizio, ha anche una fine"... Ed ecco qua la conclusione del road movie più spettacolare della storia del cinema, nonché campione indiscusso della notte degli Oscar dell'ormai lontano 2004, anno in cui il film di Peter Jackson fece razzia di statuette di tutte le categorie nelle quali era stato candidato. Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re è il terzo e ultimo capitolo del trittico tratto dai romanzi ideati dal genio creativo di J.R.R. Tolkien e trasposti in immagini dal talento visionario di Peter Jackson. Il regista è riuscito, per la terza volta, a lasciare tutti a bocca aperta, recuperando tutta la sua immaginazione e travolgendo lo schermo con battaglie indimenticabili e sequenze perfette.
Il connubio tra CGI e live action (senza scordare però le fantastiche miniature, in particolare quelle di Minas Tirith) è ancora oggi imitato, con rari casi di similarità, ma senza nessuno che sia stato in grado di raggiungere l'epicità che questo terzo capitolo è riuscito a regalare. Ma non sono solo gli effetti speciali a colpire (se così fosse, il film non sarebbe indimenticabile), sono invece tutti gli incastri dei diversi ingranaggi ad essere calcolati al millesimo. Primo tra tutti il mix tra sequenze d'azione e scene di dialogo, ma anche il puro intrattenimento alternato alla filosofia fantastica del mondo Tolkeniano (la sequenza di Gandalf, portato sullo schermo per la terza volta da Ian McKellen, che parla a Pipino, impersonato da Billy Boyd, e gli racconta l'Aldilà rimarrà impressa nella memoria di tutti, come anche il maestoso finale dopo la pace, roba che nemmeno George Lucas è riuscito a ottenere). Se già nei primi due capitoli era inevitabile citarlo, ancor di più è impossibile nel terzo, perché qui Howard Shore si supera regalando ad ogni singolo personaggio e luogo (in particolare a Gandalf e a Minas Tirith) la gloria che meritano, componendo delle musiche che definirle epiche è riduttivo. I temi trattati in questa pellicola si ricollegano (giustamente) ai film che la precedono: l'amicizia, i legami, i tradimenti, il bene e il male, con particolare attenzione agli addii, alle conclusioni, all'indissolubilità di alcuni rapporti nonostante la distanza li abbia resi così leggeri (a volte anche la morte può essere intesa come distanza). Tra l'altro, ad ascoltare le interviste e le dichiarazioni degli attori che hanno lavorato alla Trilogia, sembra veramente che questi legami siano passati dai personaggi che interpretavano a loro stessi, segnando la loro vita e le loro amicizie in maniera indissolubile. Ed è bellissimo, inoltre, vedere come Peter Jackson abbia concluso il suo viaggio nella maniera più giusta possibile, modificando il giusto ma senza eccedere nell'effetto "strappalacrime" (a volte troppo caro a registi meno esperti). Insomma, un capolavoro di dimensioni maestose, il puro cinema con la C maiuscola, il connubio perfetto tra l'intrattenimento moderno e i primi fantasy... si può definirlo in tanti modi, ma una delle più adatte potrebbe essere: Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re è la conclusione perfetta per un viaggio fantastico, che cambia chi lo vive come chi lo guarda. Ognuno ha il suo film preferito della trilogia, sia esso La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri oppure Il Ritorno del Re. Si possono anche amare (o odiare) allo stesso modo tutte e tre le pellicole, ma è indiscutibile il fatto che Peter Jackson sia riuscito a costruire una saga indimenticabile, inimitabile e intramontabile utilizzando al meglio il suo ingegno e mettendoci tutta la passione che aveva, sia quella per i tre romanzi di Tolkien che quella per l’arte a cui si è consacrato.


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