Può una vacanza emozionante e diversa cambiare il nostro punto di vista sulla nostra vita e su quello che vogliamo? Può una persona conosciuta per sbaglio capovolgere i nostri desideri e mettere in dubbio le nostre certezze? Per Vicky e Cristina, americane in vacanza a Barcellona, è stato così: dopo aver passato un fine settimana con un artista iberico di nome Juan Antonio, le due amiche si ritrovano completamente spaesate e del tutto insicure su ciò che prima era il loro modo di affrontare ogni giornata. Vicky, che sta per sposarsi con l'uomo della sua vita, si ritrova emotivamente coinvolta nei confronti di questo misterioso ed affascinante sconosciuto, il quale però prova dei forti sentimenti per Cristina ed è ancora legato alla sua ex-moglie. Come avete potuto notare dalle parole che avete appena letto, questa è una storia di incastri, situazioni, momenti, imprevedibilità, emotività e incertezze, una storia piena di vita e di attimi che abbiamo imparato nel nostro piccolo ad odiare. Odiamo tutto di questo bistrattato film di Woody Allen: odiamo l'ingenuità del marito di Vicky, l'insicurezza di lei, l'euforia di Cristina, la follia di Maria-Elena, l'esagerata esuberanza di Juan Antonio e, più in generale, la disarmante superficialità con cui tutto viene subito dai personaggi messi in scena dal regista americano. Eppure.
Visualizzazione post con etichetta Woody Allen. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Woody Allen. Mostra tutti i post
12 novembre 2015
11 dicembre 2014
Magic in the Moonlight

10 dicembre 2013
Blue Jasmine
Intimo e introspettivo, questo quarantatreesimo lavoro di Woody Allen si discosta dalla comicità italica del suo ultimo prodotto, concentrandosi invece sulla sua protagonista Jasmine, una donna completamente insoddisfatta della propria vita e piena di pretese, sempre alla ricerca di qualcosa di meglio. Blue Jasmine racconta con molta semplicità la sua storia in un susseguirsi di flashback che pian piano svelano gli antefatti di ciò che stiamo vedendo e anche la verità sulla persona che stiamo imparando a conoscere dalla perfida macchina da presa di Allen, che riesce ad estrapolare tutta la bruttezza (si fa per dire) di una Cate Blanchett favolosa nella sua parte, quella di una psicotica devastata da tanti traumi, il più grosso dei quali l'ha ferita nell'orgoglio e ha dato il via a tutte le conseguenze che verranno mostrate (prima e poi) dalla storia.
12 giugno 2013
Mariti e Mogli
Freudiano e schizofrenico, Mariti e Mogli non è propriamente un film, ma è più una confessione psicanalitica di Woody Allen e di tutti i personaggi che compongono questa folle pellicola dedicata alla vita di coppia e, più generalmente all'amore. Sentimento incontrollabile e imprevedibile, in questo film è proprio il tema principale di tutte le vicende che, non a caso, si sviluppano all'interno di un 'opera dal titolo più che ovvio. Già dalla semplicità di esso si riesce ad intuire quale sarà l'obiettivo del regista, ovvero un dibattito critico e ironico sulla vita coniugale e uno spaccato tragicomico delle relazioni interpersonali sempre al limite del realismo. Allen affronta le diverse casualità della vita in maniera originale e divertita, ma non divertente, perché il più delle volte in questo film si ride a denti stretti, pensando appunto a quel filo di realismo citato poco fa che attraversa l'intera pellicola. Le situazioni bizzarre e i dialoghi sempre perfetti strappano via più di una risata, ma a fine visione si rimane un po' tristi e spiazzati non tanto da ciò che Allen racconta, ma da come mette in scena tutto, sottolineando in ogni momento l'imprevedibilità della vita e l'impossibilità di tenere sotto controllo certe situazioni, anche a causa di un passato che ognuno di noi si porta dietro e dal quale non può prescindere.
20 febbraio 2013
Basta che Funzioni
Come un ritornello incalzante, Woody Allen recupera ancora una volta il suo posto sul grande schermo per riproporci la sua visione pessimista del mondo occidentale contemporaneo con una nuova pellicola che ricicla i tanti temi cari al regista sfornando un frullato originale di scetticismo e critica aspra concentrato tutto nella geniale mente di Boris Yellnikoff. Titolo della pellicola è Basta che Funzioni, un mix di geniale umorismo e ottima regia che non ha intenzione di risplendere con virtuosismi vari, ma che offre allo spettatore semplici controcampi, qualche movimento di camera e una serie di indimenticabili e leggerissimi piani sequenza tutti al servizio di un cast mai sottotono e sempre pronto a offrire l'interpretazione più valida ad una macchina da presa sempre attenta a coglierla. La visione del mondo di Boris è completa e unica (è infatti il solo ad essere a conoscenza della presenza degli spettatori che guardano la storia della sua vita, in un divertente gioco meta-cinematografico presentato più volte all'interno del film) e il personaggio si presta spesso e volentieri ad aspre critiche del mondo che lo circonda, impersonato da un eccezionale Larry David sempre in ottima forma nonostante la gamba zoppa.
2 febbraio 2013
Midnight in Paris
Molto spesso gli autori di cinema cominciano a sbiadire con l'avanzare dell'età, soprattutto quando questi amano raccontare quasi sempre le stesse storie. Prendiamo per esempio alcuni degli ultimi lavori del regista di questo film: c’è solo una scena memorabile in Incontrerai l’uomo dei tuoi
sogni, c’è tanto divertimento da ricordare in Basta che Funzioni, ma di
Midnight in Paris rimarrà impresso tutto, soprattutto la magia che coinvolge lo
spettatore dall’inizio alla fine. Woody Allen si trasferisce nuovamente in
Europa e, più precisamente, a Parigi. Servendosi di un cast d’eccezione e della
sua bravura, il regista di Manhattan incanta tutti con una storia surreale che
può accadere solo nella città più magica del mondo. Woody Allen parte direttamente in quinta con questo film,
riempiendolo di un inaspettato umorismo colto divertente e originale. Fondere la Parigi moderna con quella
degli anni ’20 è un’operazione rischiosa, ma il regista riesce a creare una
pellicola che è un omaggio alla capitale più romantica del mondo ma
non solo.
27 gennaio 2013
To Rome With Love
Probabilmente tutti coloro che hanno conosciuto per la prima
volta Woody Allen per la sua fantastica poetica dell’ultimo lavoro Midnight
in Paris rimarranno un po’ delusi da questo film in salsa italiana. Tuttavia è
ormai risaputo che, qua e là, il regista di New York sia capace di sfornare alcune pellicole
un po’ più sottotono rispetto ad altre. È chiaro allo stesso modo che entrare nella
mente di un autore come Allen è pressoché impossibile, e l’unica cosa che
possiamo fare è sederci e cercare di trarre le nostre conclusioni rispetto al
film che abbiamo appena visto. In To Rome with love ci sono almeno quattro
riflessioni da fare, poiché quattro sono le storie che si articolano durante il
corso della trama, tutte e quattro ambientate in una Roma dai colori caldi e
passionali, riempita di attori americani mescolati con performer italiani che,
incredibilmente, si dimostrano (quasi) tutti all’altezza della situazione. Le
storie colpiscono tutte in maniera diversa (a ognuno la sua preferita), nelle
quali troviamo un etereo (o forse no? Non è così fondamentale saperlo,
dopotutto. Anzi, è proprio questo alone di mistero a rendere divertente la
cosa) Alec Baldwin pronto a dare consigli dall’alto della sua esperienza ad
un istintivo Jesse Eisenberg che tenta di resistere ma allo stesso tempo di
portarsi a letto la migliore amica della sua ragazza.
Iscriviti a:
Post (Atom)