Mi era già capitato, con il secondo capitolo New Moon, di parlare bene di questa saga che più commerciale non si può. Ma, come tutti noi cinefili sappiamo, anche il commerciale ha delle determinate regole che possono o meno piacere, ma che vanno rispettate. Bill Condon aveva deluso non poco con la prima parte dedicata all'epico finale (uso i termini della campagna pubblicitaria) della saga che vivrà in eterno, e le aspettative su questa conclusione definitiva non potevano essere più basse. Invece, e ho quasi il terrore di dirlo, The Twilight Saga: Breaking Dawn parte 2 funziona. E funziona non poco, amici miei. Putrido, banalissimo, scontato e piatto finale di una epopea infinita di robetta insulsa, ma con un suo significato. La produzione riesce finalmente a sfornare, dopo quattro scempi artistici, un finale degno di questo nome.