Spesso si parla di carenza di idee nel mondo del cinema, un
universo moderno dove spesso le pellicole si somigliano per trama, struttura e schema
narrativo. Tuttavia quello che manca non sono le idee, bensì la voglia di
rischiare di proporre qualcosa di originale e inconsueto, di mai visto e di
particolarmente innovativo forse per paura della crisi economica, a causa
della quale un flop sarebbe poco opportuno, soprattutto per le piccole case di
produzione. Ad ogni modo questo Hysteria – L’eccitante invenzione del
vibratore è un chiaro esempio di come sia difficile convincere le major a
puntare su sceneggiature insolite e curiose, obbligando pellicole come questa
ad un lungo e tormentato parto capace di arrivare fino a sette anni. Tanya Wexler, laureata in psicologia sessuale, dirige un
film audace e canonico nello stesso tempo. In questa pellicola si può notare
senza inganni la classica struttura della commedia romantica, con la sua storia
d’amore, le sue gag goffe e simpatiche, i suoi personaggi mai sopra le righe, a si parla del periodo vittoriano di Londra, epoca e patria di questo stile,
per cui niente stona nel classicismo del film.