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28 maggio 2013

Batman & Robin

Con un successo economico alle spalle, anche se la critica si divertì non poco a massacrare il prodotto finale, Joel Schumacher prende nuovamente in mano le redini della saga ufficiale dedicata al Cavaliere Oscuro e ne dirige un nuovo film in cui purtroppo le cose sono davvero tante e all'interno del quale c'è ben poco che funziona come dovrebbe, per non dire nulla. Se, infatti, in Batman Forever la carne al fuoco era già troppa, figuriamoci ora con tutte queste sottotrame da gestire! Ma la spudorata semplicità della sceneggiatura è soltanto il male minore di questa orripilante pellicola. Continuando sul filone della scrittura eccessivamente lasciata correre possiamo notare notevoli errori nei dialoghi, tra i quali il più grave è sicuramente la ripetizione delle battute (Poison Ivy che ha le fattezze di una sprecatissima Uma Thurman si sente dire per ben due volte la frase “ora ti trasformo in concime”), oppure i lunghissimi monologhi di buoni e cattivi durante i duelli, che rendono il tutto completamente irreale e inverosimile. Per non parlare, poi, della stupidità dei personaggi: Mr. Freeze che dirige un coro al ritmo di Hey, mr. White Christmas, gli ostaggi che tifano per Batman anziché cercare di salvarsi la pelle, Flagello, sul quale si potrebbe scrivere un intero libro.

4 marzo 2013

Biancaneve Nella Foresta Nera

Da poco tempo si è smesso di parlare del nuovo kolossal di Rupert Sanders dedicato ad una versione dark e più cruenta della favola di Biancaneve, ma qualche giorno fa mi sono ritrovato a sfogliare una rivista di cinema e a venire a conoscenza di questa pellicola del 1997 che aveva le stesse identiche pretese, senza però voler per forza ricalcare la moda fantasy/romantica che vive così prepotentemente nei film di oggi. L'idea originale che sta alla base di questo film è quella di basarsi sulla malvagia matrigna, qui impersonata da una eccellente Sigourney Weaver, evitando terribili errori di sceneggiatura e analizzando in maniera interessante lo scivolamento nell'oscurità del personaggio, sebbene non fosse completamente candido  neppure all'inizio del film. La regina agisce nell'ombra, nascosta agli occhi degli altri, subdola e cattiva, egoista e perfida come deve veramente essere, e grazie alla Weaver e al make up del reparto trucco tutto questo funziona bene.

9 febbraio 2013

Titanic


Era il lontano 1912 quando il Titanic si scontrò con un iceberg. Nella collisione e nel successivo affondamento persero la vita 1523 persone, compresi gli 800 membri dell’equipaggio. Tra documentari e film in tanti hanno tentato di rendere omaggio o anche solo di raccontare a modo loro la tragedia di quel triste 15 aprile, ma una di queste trasposizioni è riuscita ad elevarsi al di sopra delle altre per originalità e imponenza. Si tratta del lavoro di James Cameron che, in un modo o nell’altro, è stato in grado di penetrare l’immaginario collettivo e di rimanerci, sfondando le classifiche economiche e aggiudicandosi il primo posto nella lista degli incassi più redditizi di tutta la storia del cinema (solo qualche anno fa Cameron superò il risultato con un altro suo film, Avatar). Storia romantica e frutto della mente del regista, Titanic è la dimostrazione di quanto una trama semplice possa essere tanto efficace da guadagnarsi non solo l’apprezzamento del pubblico, ma anche 11 premi Oscar, incluso quello come Miglior Film e, ovviamente, Miglior Regia.

30 gennaio 2013

Jackie Brown


Essere appassionati di cinema non significa solo vedersi l'ultimo film in voga, a volte nemmeno pagando il biglietto ma semplicemente usando mezzi non molto ortodossi (tanto meno legali), ma significa recuperare vecchie glorie che non tutti conoscono, a volte anche se questo ne richiede l'acquisto in DVD. Essere appassionati di un regista, allo stesso modo, non significa recuperare solamente la sua ultima opera, a volte senza nemmeno andare al cinema a vederla, ma significa cercare di apprezzare e comprendere ogni suo film. Con A Prova di Morte io non ce l'ho fatta, non riesco proprio a farmelo piacere, seppure ne comprenda le qualità innegabili. Ma con Jackie Brown il processo di apprezzamento è stato facile, tanto facile che riesce a fare a lotta con altri titoli per diventare il mio film preferito di Quentin Tarantino. Che non sia il solito Tarantino lo si capisce già dai titoli di testa, nei quali Pam Grier scorre su un tappeto mobile davanti ad uno sfondo fatto di tasselli simili a un mosaico, a simboleggiare la trama intricata e il piano meticoloso che più avanti Jackie elaborerà.

23 dicembre 2012

Mimic


Spesso si può intuire la bravura e l’originalità di un regista già dalle sue prime opere, quelle un po’ più commerciali e meno d’autore, nelle quali già a piccole dosi si può notare lo stile che pervaderà la filmografia futura di ogni cineasta. È stato così per filmakers del calibro di Tim Burton e Quentin Tarantino e, rivangando il passato, si può notare tantissimo stile anche nei primi lavori muti di Alfred Hitchcock. Insomma, lentamente ogni regista prende forma in base alle opere che fa, esercitando volutamente o meno la sua influenza in ogni cosa gli venga proposta. Guillermo Del Toro non è da meno e, sebbene la fama arrivi più tardi con la saga dedicata a Hellboy, come anche l’originalità narrativa con i suoi due film dedicati alla guerra civile spagnola rivisitata in chiave fantasy/horror, già dalle prime pellicole possiamo intuire quello che sarà in grado di regalarci questo talentuoso autore.