Che bello farsi trascinare attraverso i 180 minuti di questa fantastica commedia biografica realizzata da un Martin Scorsese più che in ottima forma. E mentre tutto il mondo sta ancora discutendo se sia migliore questo The wolf of Wall Street o il meno recente Casinò, se la filmografia più moderna del regista valga quanto i suoi primi film come Toro scatenato o Taxi driver, se Scorsese sia ancora davvero un grandissimo regista (in questo caso la risposta è sì, e tanti saluti a tutti quelli che hanno il coraggio di sindacare su ciò), io mi sono goduto, seppur con un non indifferente ritardo, la sua ultima fatica, restandone assolutamente estasiato. È fantastico trovarsi di fronte a tutti quei sensazionali piani sequenza all'interno dell'ufficio sempre più grande di Jordan Belfort, impersonato da un Leonardo Di Caprio mai così azzeccato per un ruolo, audace e istrionico, pronto a raccontarci per una buona parte del film la sua storia. Letteralmente: lui ci guarda mentre il film scorre, mentre le cose vanno bene per Belfort e la sua Stratton Oakmont, facendoci vedere quanto sia bello e produttivo e rilassante fare il broker.
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11 agosto 2014
20 aprile 2013
Hugo Cabret
Italoamericano ormai votato al grande cinema di genere, Martin Scorsese è sempre stato uno dei portavoce del noir, quello della storia ambientata per le strade, quello dove il marcio è sia fuori che dentro l'essere umano, quel tipo di cinema sporco e fastidioso tanto affascinante quanto introspettivo. Eppure, come tutti i grandi autori, anche a lui piace esplorare nuovi orizzonti e tentare strade diverse, cercando di dare una propria personalissima visione della settima arte seguendo anche altri percorsi. Per la prima volta si tuffa nel genere fantastico e si affaccia ad un pubblico di più piccoli ai quali generalmente le storie di Scorsese non sono consigliate, e lo fa portando all'interno del genere tutto il suo grande stile e omaggiando uno dei primissimi artigiani della macchina da presa nella maniera più elegante e raffinata, dandogli innanzitutto la fisionomia di Ben Kingsley (di ritorno da Shutter Island) e rendendolo protagonista tanto quanto il piccolo Asa Butterfield.
16 febbraio 2013
Shutter Island
Ancora oggi è uno dei film che più fa discutere i fan del regista Martin Scorsese, nonché una delle pellicole più controverse e decisamente fuori dalla canonica linea d'onda di questo autore. Bistrattato, criticato e a volte elogiato anche troppo), Shutter Island è definito da chi sta scrivendo uno dei migliori film degli ultimi anni, nonostante sia fuori da ogni dubbio che anche lui abbia le sue pecche, come un finale ambiguo che sembra appiccicato lì tanto per creare ancora più confusione nella mente dello spettatore o qualche piccolo interludio narrativo che sa troppo da "spiegone" e che non c'entra molto con il senso logico della trama generale, ma i lati negativi sono ben pochi rispetti ai pregi che possiamo contare all'interno dei 138 minuti che compongono la pellicola.
8 novembre 2012
Toro Scatenato
In pochi sono
riusciti a raccontare il mondo della boxe nella sua veste più marcia e
fastidiosa, senza destare scalpore e passando alla storia per il lavoro fatto
con le loro opere. Martin Scorsese ispira la sua pellicola del 1980 alla vera
vita di Jake LaMotta, pugile italoamericano alla ricerca del successo sul ring,
al quale però si succederanno una serie di tragici eventi che lo porteranno a
ripensare a tutta la sua vita. È assolutamente comprensibile che Toro Scatenato abbia
sconvolto la critica e il pubblico dell’epoca.
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