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3 gennaio 2013

Ti Stimo Fratello


C’è chi dice che Hollywood sia ormai una fabbrica di kolossal, invasa soprattutto da supereroi che diventano realtà, da fumetti che si trasformano in metri e metri di pellicola e di idee trite e ritrite. Se questo è il cinema americano, come definire allora quello italiano? Stereotipato, insulso, risibile, affascinante, monotono? Chi lo sa quale sia l’aggettivo giusto per definirlo. Chi lo sa se effettivamente c’è un aggettivo per definire tutto il cinema italiano. Certo è che, se il fenomeno sociologico americano è il cinecomic, in Italia abbiamo un altro richiamo di massa che risuona come campanellino da probabile buon incasso: la televisione. Sono tanti e incredibilmente diversi i personaggi che, prima di approdare sul grande schermo, fecero la loro gavetta in televisione. Ricordiamo il caso Checco Zalone con i suoi due film Cado dalle nubi e Che bella giornata, oppure il trio Aldo, Giovanni e Giacomo.