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3 aprile 2013

Il Discorso del Re

Tra i titoli più discussi degli ultimi anni per i suoi apparentemente immeritati premi conferitigli innanzitutto dall'Academy ma anche da tante altre associazioni, Il Discorso del Re è stato capace di spaccare critica e pubblico come non succedeva da tempo, tanto da farsi affibbiare aggettivi che variano dal "furbo" al "capolavoro". Inutile dire che il mio pensiero appartiene alla seconda categoria per il semplice fatto che Tom Hooper riesce a donare uno suo stile ad una storia apparentemente piatta e già vista innumerevoli volte sul grande schermo, avvalendosi di un cast fenomenale a partire dall'istrionico co-protagonista Geoffrey Rush, pienamente in sintonia con il suo personaggio e perfettamente inserito nel contesto attorno a lui come anche la dolce e bella Helena Bonham Carter, che si scrolla di dosso tutti i variopinti make-up elaborati con il compagno Tim Burton e ritorna ad interpretare una fragile ed umana personalità che ha come qualità caratteristica quella di essere stata improvvisamente eletta regina.

18 marzo 2013

La Battaglia dei Tre Regni

Cinema orientale, questo sconosciuto. O almeno ciò è vero se si prende in considerazione la mia esperienza personale con le pellicole che arrivano dai cultori del tè e delle spade samurai (inglobando tutte le varie etnie sotto un'unica bandiera per enfatizzare la mia lacuna nei confronti di queste terre). Tuttavia il cinema è un linguaggio universale e quando è fatto bene lo si comprende ovunque. Ipotesi avvallata dal film più costoso della storia del cinema asiatico, ovvero La Battaglia dei Tre Regni, epopea storica che si ispira al libro Il Romanzo dei Tre Regni scritto da Luo Guanzhong intorno al 1400 e facente parte dei quattro romanzi classici della letteratura cinese, riadattato in sceneggiatura da Chan Khan, Kuo Cheng e Sheng Heyu assieme a colui che ha anche firmato la regia di questa fantastica opera, l'internazionalmente famoso John Woo.

31 gennaio 2013

Les Misérables

L'opera di Victor Hugo è sicuramente una delle più riadattate in ambito cinematografico e, assieme a quella di Alexandre Dumas, è una dei capisaldi che la Francia è fiera di esportare e dai quali è orgogliosa di farsi rappresentare. Dopo numerose versioni, da quelle in bianco e nero alle tante rivisitazioni più moderne, arriva finalmente la tanto attesa trasposizione ispirata al musical di Claude-Michel Schönberg e Alain Boubil, portato pari pari sullo schermo da un Tom Hooper visionario solo a metà. La tecnica non manca e la presentazione di tutto quanto, compreso il mix degli elementi digitali e di quelli in scena è molto buona. L'idea originale che porta avanti questo progetto è quella di fare interpretare ai protagonisti le proprie canzoni registrando l'audio in presa diretta senza usare tecnicismi di montaggio, ma mescolando tonalità canore e interpretazioni attoriali per dare un senso di immedesimazione da parte dell'interprete maggiore rispetto ai tanti musical portati finora sul grande schermo.

30 gennaio 2013

Lincoln

Iconica figura non solo americana ma anche mondiale, il primo presidente Repubblicano della storia degli Stati Uniti d'America (il sedicesimo tra tutti) viene raccontato dall'occhio sapiente e metodico di un'altra icona d'oltreoceano: Steven Spielberg. Due mostri sacri della storia degli USA, contemporanea e non, si incontrano grazie alla valida sceneggiatura di un Tony Kushner in ottima forma, che si ispira al romanzo di Doris Kearns Goodwin per raccontare il suo Lincoln assieme ad uno Spielberg decisamente sottotono nella prima parte del film. La pellicola vive principalmente di strabilianti interpretazioni teatrali sulle quali regna incontrastato il lavoro svolto dalla profondità caratterizzante di Daniel Day-Lewis nei panni del presidente, seguito dalla ironica maestria di Tommy Lee Jones e dalla drammatica figura di Sally Field, assieme al resto del cast impossibile da citare tutto, all'interno del quale compare anche un Joseph Gordon-Levitt sempre più presente nel cinema americano. Sono i dialoghi tra i protagonisti, coloriti da simpatiche offese o riempiti da tecnicismi politici, a tirare avanti il pesante carro della prima parte assieme ai profondi monologhi di un presidente che voleva cambiare le cose in maniera radicale in America.

14 gennaio 2013

A Royal Weekend

Il bello di vedere i film al cinema è che puoi goderteli, qualche volta, a scatola chiusa, ovvero ignaro di ciò che capiterà durante la visione, avendo visto solo un brevissimo trailer di un minuto e trentadue secondi e una locandina che presenta il cast. Nel caso di A Royal Weekend si è trattato di fidarsi dell'attore principale, ovvero Bill Murray, e godersi il film in sala, una sala tristemente vuota in cui solo quattro persone erano sedute. Elogiato dalla critica come il degno erede de Il Discorso del Re, il film di Roger Michell ha tanti pregi interessanti, ma non è sicuramente privo di difetti. Primo tra tutti una mancanza di focus principale: la pellicola parla infatti di Franklin Roosevelt e del suo tentativo di riportare l'America e l'Inghilterra in buoni rapporti, raccontando però la storia dal punto di vista di Daisy, la cugina di quinto o sesto grado del presidente americano nonché sua amante. Peccato però che più volte non si capisce se il fulcro principale dello script di Richard Nelson sia la storia d'amore tra i due, o i fatti storici che mettono Roosevelt faccia a faccia con Re Giorgio, o ancora l'atipica vita privata del presidente.

5 gennaio 2013

Bastardi Senza Gloria

Riguardare un film e riscoprire ogni volta cose nuove: questo è il vero cinema. E chi riesce a stupire lo spettatore ad ogni visione meglio di uno dei più grandi autori contemporanei, ovvero Quentin Tarantino? Sono in pochi i registi capaci di ciò e sicuramente il buon Quentin è nella top five di questi. Ogni suo film è pregno di passione per il cinema, ma con questa perla del 2009 è riuscito a tirare fuori una citazione dietro l'altra e a regalarci una delle regie migliori dell'anno e, in generale, della sua filmografia. Bastardi Senza Gloria  rivisita la storia della seconda guerra mondiale  e mescola personaggi reali con quelli inventati in un connubio perfetto di humour e azione. A portare avanti la storia ci sono gli attori protagonisti Christoph Waltz (premiato con l'Oscar come miglior attore non protagonista e lanciato nel firmamento proprio con questo film), Brad Pitt (finalmente in un ruolo totalmente diverso da quelli a cui ci ha abituato durante la sua carriera) e tutti gli altri comprimari, tra i quali spiccano Mélanie Laurent nei panni dell'ebrea avida di vendetta Shoshanna e Diane Kruger ad interpretare la star del cinema Bridget Von Hammersmark.

1 dicembre 2012

The Iron Lady


Dopo il turno di Re Giorgio, con il vincitore del premio Oscar come Miglior Film Il Discorso del Re (assieme ad altre 3 statuette), l’Inghilterra sforna un altro film dedicato ad un interessantissimo e controverso personaggio anglosassone: Margaret Thatcher, la lady di ferro che è riuscita a governare per 11 anni il suo paese nel ruolo di Primo Ministro. Con The Iron Lady la regista Phyllida Lloyd porta sul grande schermo un film interessante e pieno di spunti di riflessione. Molto spesso quando si punta sul cinema inglese si fa centro, e anche questa volta l’isola al di sopra della manica non delude.