6 febbraio 2013

Le Avventure di Peter Pan

Colosso mondiale dell'animazione cinematografica, la Walt Disney Pictures ha da sempre puntato sulle storie classiche e sulle rivisitazioni di intramontabili capolavori della narrativa per ragazzi, partendo dalle più note fiabe fino ad arrivare a veri e propri romanzi. Il parto del personaggio di Peter Pan, però, non è così facile come può sembrare. Prima co-protagonista di un romanzo, poi personaggio di un'opera teatrale e solo più tardi principale figura di un romanzo, Peter Pan vede la luce grazie alla penna di J. M. Barrie per poi essere trasportato al cinema per la prima volta nel 1924 da Herbert Brenon in una pellicola muta e in bianco e nero. Solo dopo entra in scena la bottega di Walt Disney che decide di acquistarne i diritti e di offrire ai più piccoli una versione animata delle avventure del bambino che non vuole crescere. Nasce così Le avventure di Peter Pan, seconda versione cinematografica del personaggio che si rifà molto al primo lungometraggio muto, soprattutto per l'aspetto visivo comprendente scenografie e costumi.
Dopo i primi film animati messi in circolazione dalla sua casa, la produzione decide di rivoluzionare lo stile Disney e introduce a partire da questo lavoro dei personaggi di contorno decisamente più esilaranti delle precedenti pellicole e, sebbene Alice nel paese delle meraviglie anticipi un po' questa scelta, la differenza è sostanziale: nella rivisitazione a cartoni del romanzo di Lewis Carroll i personaggi sono lunatici, svitati e folli e per questo esilaranti, mentre nella pellicola ispirata ai lavori di Barrie l'ironia è la chiave attraverso il quale viene visto tutto quanto. Dal simpatico capo indiano fino alle sirene dispettose, dal malvagio ma pietoso capitan Uncino fino al severo papà, ogni personaggio adulto è visto con gli occhi infantili e innocenti di un bambino che cerca il lato buffo e divertente in ogni cosa. Così è nato il personaggio e chi meglio di Walt Disney avrebbe potuto rispettare l'opera originale? A dirigere la pellicola troviamo il trio più efficace di quegli anni, ovvero Hamilton Luske, l'immancabile Clyde Geronimi e il non meno importante Wilfred Jackson che, assieme, hanno offerto al grande pubblico alcuni dei più interessanti film Disney di quell'epoca, compreso questo titolo. Catalogato come quattordicesimo classico, Le avventure di Peter Pan è un mix perfetto di ironia, suspense e pezzi musicali che si attengono molto a quelli realizzati per il musical nato dalle mani di Barrie, e sono infatti le musiche che, oltre a rendere il tutto più divertente e simpatico, caratterizzano i personaggi e raccontano le situazioni (il senso di disagio e il presagio di ammutinamento della folla è proprio raccontato da una canzone, come la cattiveria di Uncino oppure la fantastica canzone degli indiani), riuscendo inoltre a fondersi perfettamente con la narrazione creando un piano ironico davvero originale che non sarebbe stato reso così bene senza il reparto audio (il mix musicale tra le note di Oliver Wallace e il tic-tac della sveglia inghiottita dal coccodrillo ne è il più chiaro esempio). Otto sceneggiatori - impossibile citarli tutti - per uno dei più divertenti film Disney mai creati che vive di momenti comici sensazionali, battute forti e co-protagonisti indimenticabili (la stessa Trilli è diventata ora personaggio principale di una serie di film tutti dedicati a lei dopo essere stata mascotte ufficiale dei DisneyDVD e BluRay), ma anche un omaggio al mondo dei bambini e uno sguardo critico a quello degli adulti che suona più come rimprovero: la scena finale è sinonimo di un mondo fatto di persone che si dimenticano troppo spesso e troppo presto di essere stati fanciulli e che dovrebbero ogni tanto guardare fuori dalla finestra e ricordarsi di quell'enorme vascello dorato che li ha portati avanti e indietro finché gliel'hanno permesso. Una metafora sulla quale riflettere ancora oggi.


13 commenti:

  1. Dev'essere il classico Disney che ho visto di meno, assieme a La bella addormentata... Peccato, perché la figura di Peter Pan mi ha sempre affascinata molto!

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    1. Beh, puoi sempre recuperare: é uscito da poco in DVD edizione speciale rimasterizzata e in BluRay doppio disco. Nell'edizione BR, tra l'altro, c'è anche il primissimo doppiaggio italiano degli anni '50, assieme a quello più moderno dell'86. Io l'ho arraffato subito, voglio avere una bella collezione Disney a casa e questo era uno dei pochi che mi mancava. La bella addormentata non può competere con questo :)

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  2. una delle pietre miliari della mia infanzia!! pienamente d'accordo con te!

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    1. Scena preferita? Io adoro quando sbarba il fondo schiena del pellicano. :)

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  3. le scene di combattimento contro Uncino,ma anche quelle con il coccodrillo,saranno 10 anni che non lo rivedo

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  4. cosa ne pensi della bella addormentata nel bosco?non posso dire la mia,
    dato che uno dei pochi classici che non ho visto

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    1. L'avrò visto sì e no un paio di volte nella mia vita... Quando ne faranno una nuova edizione DVD lo recupererò e ti dirò meglio con una recensione. Ma comunque non uno tra i miei preferiti. Almeno per quanto ricordo.

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  5. nel sequel "ritorno all'isola che non cè"(uno dei pochi usciti anche al cinema) Jane,la figlia di WEndy,che non crede nelle favole per colpa della seconda guerra mondiale,finchè non viene rapita da Uncino... ma oltre a questo spunto il sequel a ben poco ds offrire,tutta una serie di deja vu del primo film

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    1. Come buona parte dei sequel Disney, secondo me, che evito spesso e volentieri.

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  6. sequel peggiore che hai visto?

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    1. Uno dei pochi che ho visto era Cenerentola 2 - Quando i sogni diventano realtà. Narrazione episodica, tre mini avventure senza senso e un filmetto che ti deve far passare un pomeriggio ma che non offre niente di particolare.

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  7. hai mai visto Robin Hood? per me quel film è esilarante! il miglior riadattamento della disney(mi mancano giusto cenerentola e la bella addormentata

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    1. Robin Hood è meraviglioso. Wolfgang Reitherman tra i più grandi autori Disney di tutti i tempi

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