16 novembre 2012

Harry Potter e la Camera dei Segreti

Eccoci ancora una volta pronti a parlare del maghetto più famoso dopo il grande Merlino. La seconda parte della saga cinematografica tratta dai romanzi di J. K. Rowling vede ancora una volta al timone di tutto Chris Columbus, autore valido e interessante per alcuni versi, ma deludente per altri aspetti. In generale, però, il regista se la cava egregiamente con questo Harry Potter e la Camera dei Segreti, dove ritroviamo assieme al regista anche il vecchio cast, principale e di contorno, arricchito dal simpaticissimo Mark Williams che interpreta il papà della famiglia Weasley e il tenebroso Jason Isaacs nei panni di Lucius Malfoy, il malvagio padre di Draco (per chi non se lo ricordasse, Tom Felton). C'è poi un altro personaggio da evidenziare (come se lui da solo non lo facesse già abbastanza), ossia l'egocentrico e sciocco professore di Difesa contro le Arti Oscure Gilderoy Allock, portato sullo schermo da un ammiccante Kenneth Branagh, che entra perfettamente nel personaggio.
Il cast si arricchisce, dunque, così come le scenografie curate ancora una volta da Stuart Carig, che ci regalano una camera dei segreti decisamente grottesca e spaventosa assieme ai classici corridoi che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare già dal film precedente. Stesso discorso vale per i costumi, curati questa volta da Lindy Hemming, che recupera le uniformi scolastiche della prima pellicola, ma dona ad esse toni più oscuri, soprattutto nella sequenza finale (lacerazioni, strappi, sangue, polvere e sporcizia giocano molto in questo senso). Non possiamo non citare, dopo tutto quanto, anche la nuova fotografia di Roger Pratt, che sostituisce John Seale e rende il tutto più dark e misterioso, grazie anche alla sceneggiatura di Steve Kloves, decisamente ispirato per questo episodio, che racchiude toni gialli e le care vecchie sensazioni natalizie tanto amate da Columbus. Niente di particolare per quanto riguarda le musiche di John Williams, che questa volta si limita a recuperare i vecchi temi e a rivisitarli con poche novità. Ad ogni modo, Columbus dimostra anche questa volta di essere molto valido dietro la macchina da presa, soprattutto se si pensa alla sequenza di Aragog e alla prima parte dedicata all'inseguimento del treno per Hogwarts sulla macchina volante. Il buon Chris supera la qualità raggiunta con il primo episodio, migliorando il ritmo, aggiungendo leggermente un tono molto più dark e abbandonando in parte quelle ambientazioni magnifiche e giocose del primo film. Non tutto è bello, ad Hogwarts, quest'anno: si iniziano a svelare i lati negativi di questo magico mondo, come la tana dei ragni, oppure la già citata camera dei segreti, o anche gli intrighi della famiglia Malfoy, o ancora la doppia faccia del professor Piton (un Alan Rickman in piena forma). Siamo, quindi, ad uno dei punti più alti della saga, non sono sicuro di definirlo il migliore della serie, ma fa a pugni solo con un altro titolo, massimo due. Sicuramente tra i capitoli diretti da Columbus questo è il migliore dei due per tensione, durata e messa in scena, tanto da fare rimpiangere il suo addio alla saga, soprattutto se pensiamo a ciò che ci aspetta tra un paio di film...


2 commenti:

  1. veramente molto bello nel genere, e decisamente superiore al primo come fai notare tu. Ma a mio parere la bellezza di un "Il prigioniero di Azkaban" è ancora lontana anni luce.

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    1. Sto cercando di arrivarci con calma, al prigioniero. Ma ogni volta che vedo il secondo penso "però, lotta bene contro Cuaròn". Poi mi rivedo il terzo e penso "Ah, mò chi scelgo?"

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