18 giugno 2013

L'Alba dei Morti Dementi

Inizia qui la trilogia del Cornetto (niente personaggi, niente trame, niente sequel cronologici ma solo il Cornetto Algida come unico filo conduttore dei tre film), con questa nuova spassosissima pellicola di Edgar Wright, il quale non si limita a coprire solo il ruolo di regista ma è co-sceneggiatore assieme all'amico Simon Pegg, protagonista principale di questo zombie-movie che ha come pregio quello di divertire in maniera intelligente senza mai ricorrere ad escamotage banale come le battute a sfondo sessuale o peti di vario genere. L'alba dei Morti Dementi però non resta fermo sul versante dell'intrattenimento divertito, ma prosegue verso nuove acque già sperimentate da autori horror come George A. Romero (che tra l'altro compare in due cammeo, prima in versione umana e poi in versione zombie) o come il più contemporaneo Danny Boyle tramite le loro pellicole molto più drammatiche. Wright porta la commedia verso sponde critiche, sottolineando il fatto che nella nostra società contemporanea non c'è più differenza tra umani e zombi, siamo già tutti non-morti, incapaci di aprire gli occhi e notare che il mondo si è trasformato ed è diventato pericoloso.
Non è che il personaggio di Simon Pegg e quello di Nick Frost siano stupidi, o meglio, lo sono indubbiamente, ma non è per questo che non si accorgono che il mondo è invaso da morti viventi, bensì per la semplice ragione che buona parte della popolazione vivente al giorno d'oggi è già fortemente approssimabile ad uno zombie ciondolante e senza propri pensieri. Piccole chicche di sceneggiatura mettono in evidenza questo messaggio che diventa sempre più chiaro durante lo scorrere dei minuti, mettendo in mostra uno spaccato tragicomico nella nostra realtà contemporanea sul quale sarebbe bene riflettere più spesso. A sottolineare tutto ciò ci pensa il make up, mai eccessivo e sempre ben posato, almeno all'inizio, in modo da rendere ancora più dubbia la trasformazione dell'umanità in quegli esseri ghiotti di cervelli che abbiamo imparato ad apprezzare sempre di più nel corso del tempo. Questo però non sminuisce la componente comica del film, curata in ogni minimo dettaglio e sempre pronta a divertire il pubblico grazie soprattutto a trovate comiche convincenti, migliorate ed enfatizzate da un montaggio sempre ben ritmato, curato dall'abile Chris Dickens. Ancora una volta si cita la minuziosa sceneggiatura di Pegg e Wright che, oltre a regalarci quel messaggio di cui avete letto poco fa, ci offre sempre degli originali spunti comici convincenti e sempre al top, in un mix geniale e mai fastidioso di comicità fisica e comicità dialogata, senza mai eccedere troppo e trovando sempre un equilibrio perfetto tra le due componenti. Il risultato finale è uno dei migliori prodotti comici-parodistici degli ultimi dieci anni, anche grazie a tutti i reparti tecnici, compresa la fotografia di David M. Dunlap e le musiche ad opera di Dan Mudford e Pete Woodhead. Una pellicola che diventerà un piccolo cult per gli appassionati del cinema horror e degli zombie-movie romeriani, ma allo stesso tempo un geniale dito puntato verso la nostra società; insomma, un pastiche perfetto. Nota di merito al co-protagonista Bill Nighy, eccentrico padrino del personaggio principale a cui è affidato uno dei ruoli più divertenti e sentimentali del film.


4 commenti:

  1. mi incuriosiscono i vostri commenti, mi piacciono i filmetti demenziali,ma mi chiedo: bisogna essere esperti di zombie per capirequesta comicità?

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    1. Non necessariamente. Se sei appassionato di zombie-movie intuisci meglio le citazioni, ma si segue tranquillamente senza nessun bisogno di una cultura alla base. :D Goditelo e divertiti! :)

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