10 novembre 2012

Parnassus - L'Uomo che Voleva Ingannare il Diavolo

Il regista Terry Gilliam è ormai tristemente noto per la sfortuna che lo ha sempre affiancato durante la sua carriera cinematografica. Se le difficoltà pre-produttive gli hanno finora impedito di dirigere uno dei progetti a cui più tiene, ovvero una sua versione delle avventure di Don Chischotte, l'ultima fatica cinematografica è stata quasi bloccata per colpa di un evento conosciuto da tutti: la morte di Heath Ledger. L'attore interprete del Joker di Christopher Nolan ha infatti perso la vita dopo aver completato i 2/3 delle riprese del film. Allora la produzione ha sospeso le riprese e Gilliam ha dovuto rimettere mano sia al suo piano di regia che alla sceneggiatura, affinché tutto potesse filare liscio.
Nonostante la perdita di un grande artista quale è stato Ledger, Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo è riuscito a vedere la luce e ha mostrarsi sia come una buona performance registica che come un omaggio al grande attore e amico scomparso. Il regista si trova quindi costretto a sostituire parzialmente Heath con altri tre attori nel mondo onirico dei sogni, prima con un breve interludio di Johnny Depp (la quale battuta non è altro che un eterno saluto al compianto attore, ovvero "nulla è per sempre, neanche la morte"), poi con Jude Law e nella parte finale, con Colin Farrell. Il risultato finale è apprezzabile, anche se dobbiamo sottolineare che non è uno dei migliori lavori dell'autore, è sicuramente un riuscitissimo film che, nonostante gli ostacoli che ha dovuto superare, è comunque in grado di regalare delle ottime tematiche e una ottima messa in scena. Oltre ad elogiare gli interpreti che prestano le loro fisionomie al personaggio di Tony, non possiamo non elogiare tutto il resto del cast, a partire dal Dr. Parnassus di Christopher Plummer, passando per l'iconico Mr. Nick (aka il Diavolo) di Tom Waits, fino ad arrivare alla sensuale e ribelle Valentina di Lily Collins. Nota di merito anche ad Andrew Garfield, che porta sullo schermo un innocente ma determinato Anton. Ciò che colpisce assieme a tutti gli attori è anche il mescolare perfettamente antico e moderno: Parnassus è la reincarnazione del passato, padre di una figlia che simboleggia (e agogna) il mondo moderno assieme alla libertà di poter fare le sue scelte. Anche questo è infatti uno dei tanti fulcri del film: si potrebbe stare ore e ore sul discorso etico e sulla geniale versione che Gilliam offre come significato della parola "scelta", tanto che è proprio in questo modo che il Diavolo riesce a mettere i bastoni tra le ruote e cerca di portare tutti sulla cattiva strada. Le sceneografie di Anastasia Masaro, quelle concrete e quelle al pc, assieme agli strabilianti costumi di Monique Prudhomme e alle belle musiche di Jeff Danna e Mychael Danna incorniciano al meglio quest'opera stilistica affascinante e particolare, meritevole di tanti elogi e forse troppo sottovalutata a causa della morte di Ledger, la quale ha portato alla già citata rivisitazione forzata della sceneggiatura, che ha quindi cambiato parecchie carte in tavola e ha fatto storcere il naso a buona parte del pubblico. In ogni caso è certo che Parnassus resta un film interessante, ottimo per alcuni e buono per tanti altri.


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