17 maggio 2015

Il Racconto dei Racconti

Alzate la mano: in quanti non davano la benché minima fiducia all'ultima idea di Matteo Garrone? E invece il regista romano si dimostra l'unico degno depositario di quell'eredità fiabesca e antica che ricorda un'Italia dimenticata o addirittura sconosciuta. Sono i luoghi a farla da padrone, ne Il racconto dei racconti, fatica co-prodotta da Italia, Regno Unito e Francia e, dunque, obbligata ad un distacco geografico necessitato dall'universalità che i tre paesi vanno cercando, estrapolando i racconti scelti da Garrone dal contesto partenopeo ed inserendoli in uno linguisticamente più neutrale. Peccato, perché le fiabe raccolte dal libro di Giambattista Basile avrebbero avuto un sapore diverso, se recitate in dialetto napoletano, così come avrebbero avuto un'impatto diverso i personaggi principali, se Vincent Cassel e Salma Hayek (assieme agli altri volti noti, poiché non si può fare una grande produzione senza star) fossero stati sostituiti da qualche sconosciuto attore di teatro.

6 maggio 2015

Avengers: Age of Ultron

Un sensazionale piano sequenza che rimanda al precedente capitolo della saga introduce questo film, a significare che questa volta gli Avengers partono assemble per poi sgretolarsi man mano e ritrovarsi nuovamente in corso d'opera. Ma anche che Joss Whedon ricorda con nostalgia l'entusiasmo del primo film, come se dicesse: ecco, vedete questa roba qui? Scordatevela, perché le prossime due ore saranno tutto l'opposto! Mantiene la promessa, il vecchio Joss, e ci offre un prodotto incerto e confuso, caotico e poco goliardico, il quale sembra prendere spunto dal peggior cinema americano piuttosto che da quanto di buono ci sia stato nell'Universo Marvel finora. Avengers: Age of Ultron riporta in scena quindi il supergruppo marveliano per eccellenza, pronto a sconfiggere una nuova terribile minaccia per l'umanità: Ultron, un programma senziente che decide che l'unico modo per salvare la Terra è quello di distruggere la razza umana. Peccato però che a questo machiavellico antagonista non venga dato il giusto spazio intellettuale, il quale si limita ad una pseudo-malvagità fatta solo di parole, che però non trova un effettivo riscontro negli intenti del villain.