11 settembre 2014

Under the Skin

Sarà forse vero che Under the Skin non è uno dei film più belli del 2014, e sarà forse vero che sia troppo sopravvalutato da qualcuno, ma è altrettanto vero che a me il film di Jonathan Glazer ha incantato. O quantomeno incuriosito, e non certo per il nudo della bella Scarlett Johansson, che non ha questa importanza cruciale all'interno della pellicola, bensì per la curiosità con cui la misteriosa protagonista si intrufola nel nostro mondo e lo ammira con i suoi occhi costruiti nella prima frastornante sequenza. Un invito a guardare attentamente, un invito a lasciarsi trascinare dalle immagini e dalle sensazioni? Forse, poiché io ho colto questo invito e ho sorvolato su alcuni difetti della pellicola, come le strizzatine d'occhio, in certe scene, allo spettatore: sì, dispiace a tutti  che un bambino piccolo venga lasciato senza genitori su una spiaggia dove è appena avvenuta una tragedia che sembra non attirare l'attenzione della nostra protagonista, a sottolineare la non-umanità del personaggio nonostante le sue sembianze, a ricordarci che stiamo assistendo alla storia di un alieno, ladro di pelli, che si nasconde sotto lo strato cutaneo rubato dalla Johansson per cibarsi degli organi interni degli uomini che adesca grazie alla sua sensualità.

8 settembre 2014

Colpa delle Stelle

Piangi, piangi, piangi. Eddai, piangi. Forza, su, piangi. È così che si rivolge al pubblico ogni singolo fotogramma di Colpa delle stelle dall'inizio alla fine della sua lunga durata. E tu lo fai, piangi, ti commuovi, perché tutti i fattori in gioco si interessano al fatto che le tue ghiandole lacrimali dovranno esplodere entro la fine del film, o perlomeno fare fuoriuscire qualche goccia e farti diventare gli occhi lucidi. E ci riescono, inevitabilmente, a farti piangere, perché ci sono due ragazzi malati di cancro che non si fanno forza tra di loro, ma che si innamorano nella maniera più naturale possibile, dimenticandosi anche troppo di essere dei malati terminali, e quasi ce ne dimentichiamo anche noi, tanto sono belli e puliti e in salute i protagonisti Shailene Woodley e Ansel Elgort. La sceneggiatura è di Scott Neustadter e Michael H. Weber, ma solo sulla carta, perché non hanno fatto altro che recuperare pari pari i dialoghi del libro di John Green e tagliare qualche parte qui e là, per non perdere quella sorta di realismo che pervade il prototipo letterario. Oppure per non perdere la fandom, che ha amato le classiche frasi zuccherose tipo "mi sono innamorata di lui come quando ci si addormenta".