3 gennaio 2013

ParaNorman


Quando si aspetta con ansia l’uscita cinematografica di una pellicola originale e diversa, stramba e particolare, si rischia sempre di rimanere parzialmente delusi. Questo non potrà succedere con ParaNorman, un film particolare tanto quanto il suo protagonista, piccolo bambino emarginato da tutti per la sua qualità unica e irreplicabile, ovvero quella di vedere e parlare con i defunti. Più burtoniana di alcuni film di Tim Burton stesso, la pellicola diretta da Chris Butler e Sam Fell mette in gioco personaggi piuttosto caricaturali e stereotipati, ma lo fa in un contesto divertente e interessante. L’introduzione, che cita i più vecchi film horror di serie B, merita da sola la visione, assieme alle musiche a tratti originali e a tratti anch’esse citazioni delle classiche musiche dei film di autori del genere come Dario Argento e George A. Romero.
La sceneggiatura e, in particolare, i dialoghi fanno in modo che lo spettatore non si stanchi mai, perché Butler, unico sceneggiatore, sa bene che il punto debole degli zombi è la loro lentezza. Qui la storia inverte le prede con i cacciatori, e gli umani diventano il pericolo tragico e ironico dei morti viventi, che non vogliono fare nient’altro che riposare in pace. Ogni personaggio, poi, è rappresentato per ciò che è, ma sempre pronto a stupire: ci sono il protagonista strambo, l’amico grassoccio, il palestrato ritardato, la sorella brontolona, il bullo fastidioso, i genitori apprensivi ma incapaci, la maestra esaltata e chi più ne ha più ne metta. Ognuno di loro ha i propri caratteri principali, ma ognuno di loro è utilizzato con cognizione di causa, senza che la storia abusi di loro o li sconvolga in maniera tale da renderli macchiette senza senso. Sicuramente la retorica infantile è il filo conduttore di tutta la storia, ma se seguiamo il luogo comune del fatto che ogni trama è stata scritta già nei tempi della letteratura greco-latina, possiamo concentrarci senza scrupoli sul modo in cui questa retorica infantile viene narrata. Ci sono tanti tasselli che vengono uniti sia durante il corso della storia sia nell’emblematico quadretto familiare che incornicia tutta la vicenda e nessuno di questi temi è più importante dell’altro. Se poi siete amanti dello stop motion, non potete certo perdervi questa nuova fusione dell’animazione passo-uno con la tecnologia digitale dei computer moderni. Alcune movenze facciali, infatti (un occhio attento può notarlo, a volte), sono state realizzate digitalmente, mentre per tutto il resto si è ricorso all’animazione in stop motion. Il produttore esecutivo ha voluto tentare questa nuova via senza eliminare del tutto i vecchi effetti speciali di Harryhausen ma risparmiando tempo e denaro durante la realizzazione del film. Il risultato è più che garantito, anche se i più conservatori apprezzeranno un po’ meno questa nuova fusione. Non posso fare altro, quindi, che consigliare questo ennesimo lavoro “a mano” a tutte le famiglie e, in particolare, a chi apprezza la qualità artigianale e i nuovi esperimenti tecnologici. Per tutti gli appassionati degli zombi-movie l’invito alla visione è scontato. Un piccolo appunto per chi ama il genere horror: sfidatevi, assieme ai vostri amici, a chi trova più citazioni in questo film, ce ne sono veramente tante, da Romero ad Argento, passando per Sam Raimi e Mario Bava. Ce n’è da uscire pazzi. Unico evidente neo è un 3D sì ottimo e profondo, ben fatto e senza sbavature, ma convincente solo in parte e, osiamo dirlo, leggermente superfluo, il film è godibilissimo anche in 2D.


4 commenti:

  1. magari non mi ha entusiasmato quanto te, però direi che è il mio preferito, tra i film d'animazione usciti quest'anno.

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    1. A me è piaciuto tanto, da appassionato di stop motion, di zombie e di Romero quale sono :)

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  2. Un film weirdissimo e pieno di citazioni, per una volta, funzionali. Uno dei migliori film d'animazione per quest'anno... aspettando ovviamente Frankenweenie di Burton!

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    1. Gli Oscar e tutto il mondo in generale va a stagioni quando cataloga film, io sono stupido e vado ad anni :D

      Per cui ParaNorman rimane il miglior film d'animazione del 2012, per me, e Frankenweenie sarà (forse) il miglior cartone del 2013. :)

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