19 dicembre 2012

Il Signore degli Anelli - Le Due Torri


Molti definiscono Il Signore degli Anelli: Le Due Torri il minore della trilogia, sottovalutando il potenziale racchiuso nel film che lo fa invece risaltare rispetto agli altri due. Con La Compagnia dell’Anello Peter Jackson, assieme agli altri sceneggiatori Fran Walsh, Philippa Boyens e Stephen Sinclair introduce la storia e i personaggi fantastici che abitano la Terra di Mezzo, evidenziando i pericoli del luogo, descrivendo in maniera precisa chi sono i buoni e chi i cattivi, parlando di fazioni e di tradimenti, di fiducia mal riposta e di corruzione.
Ne Il Ritorno del Re il regista descrive (a parte le numerose e indimenticabili sequenze d’azione ricche di un meraviglioso impatto visivo che ha ormai fatto scuola) la conclusione di un viaggio, la volontà di seguire il proprio destino, la necessità di fare ciò a cui si è chiamati, la facilità nello scegliere falsi amici e l’indissolubilità dei legami più forti come la vera amicizia e il vero amore. Ma è con Le Due Torri che Peter Jackson dà il meglio di sé, regalandoci un film veramente emozionante. Certo, il suo impatto visivo è fenomenale e la travolgente battaglia finale al fosso di Helm è tra le migliori. Inoltre può contare su una fotografia studiata a puntino e firmata da Andrew Lesnie e su scenografie ad opera di Grant Major talmente realistiche da non sembrare miniature nemmeno nei numerosi making of del film. E’ d’obbligo, inoltre, citare le fantastiche canzoni di Howard Shore (The Riders of Rohan tra tutte). Ma la cosa più coinvolgente sono i temi che vengono affrontati in questo film. Come in tutta la trilogia la corruzione pervade ogni cosa (qui abbiamo Grima Vermilinguo come rappresentante dei personaggi corrotti interpretato da Brad Dourif, ma anche Andy Serkis e il suo Gollum e il Frodo di Elijah Wood fanno la loro parte), e questo è uno dei temi centrali su cui Peter Jackson ha voluto focalizzare tutti e tre i suoi riadattamenti, assieme a quello del tradimento (Saruman impersonato da Christopher Lee e il già citato Grima) e ad altri come i legami forti tra le persone (l’amicizia tra Frodo e il Sam di Sean Astin, l’amore tra Aragorn interpretato da Viggo Mortensen e Arwen che ha le sembianze di Liv Tyler). Ma ciò che ha reso questo film il più originale della saga è la forte critica all’industrializzazione e agli abusi che l’uomo, accecato dall’avidità, commette sulla natura (nemmeno Avatar riesce a reggere il confronto) ed è fantastico come essa, impersonata qui dagli Ent, si vendichi sull’uomo. A livello di messa in scena Jackson è un genio, perché ha lavorato duramente sulla trilogia letteraria, eliminando tutte le parti inutili (a volte anche a malincuore) e modificando ciò che non avrebbe funzionato. Un esempio tra tutti lo si ha ne Le Due Torri e, precisamente, nella sequenza in cui Gandalf il Bianco, che ha il volto e le movenze di Ian McKellen, esorcizza il re Theoden di Bernard Hill: una scena totalmente creata dal regista che è riuscito a trasformare uno dei momenti più piatti del libro in una delle parti più significative del film. I film “di mezzo” (citando la terra ideata da J.R.R. Tolkien) sono sempre i più complessi perché, oltre ad essere una sorta di spartiacque tra l’inizio e la fine, devono avere un proprio significato senza però perdere di vista l’integrità fondamentale della storia. E, se non volete concedere a Jackson il merito di essere un genio, dovete almeno definirlo uno sceneggiatore coi fiocchi, perché ha saputo costruire un secondo capitolo degno di una storia propria e comunque capace di ricordare, ogni 5 minuti, una delle tante sottotrame dalle quali è composta l’intera saga de Il Signore degli Anelli.


2 commenti:

  1. Non condivido il tuo entusiasmo, e sono uno di quelli che lo ritiene uno dei più lenti della saga. Comunque, un ottimo lavoro, senza dubbio.
    Mi è stata particolarmente lì la sequenza della finta morte di Aragorn, decisamente inutile e messa proprio per allungare il brodo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me non sembra per nulla campata per aria, anzi. Magari con una sensazione più aleggiante di morte sarebbe stata migliore, ma non mi sembra affatto male. Del resto qualcuno doveva vederla, quell'orda di uruk in avvicinamento, altrimenti come l'avrebbero giustificata la preparazione alla battaglia?

      Elimina