5 dicembre 2012

Il Secondo Tragico Fantozzi

Meglio del primo? Buono, ma resta comunque inarrivabile? Chi lo sa, ognuno ha la sua opinione, fatto sta che Il Secondo Tragico Fantozzi è decisamente una delle migliori commedie italiane che sfrutta l'ormai iconico personaggio inventato e impersonato da Paolo Villaggio e lo fa al meglio. Diretto ancora una volta dall'autore della prima pellicola, ovvero Luciano Salce, questo secondo fantozziano capitolo ha dalla sua il pregio di vivere di alcune tra le più importanti e memorabili battute della saga dedicata al personaggio. Chi di voi non ha mai sentito dire la frase "Per me La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca"?
Chi di voi non conosce Ivan il Terribile XXXII? Chi di voi non si ricorda l'appellattivo merdaccia affibbiato più e più volte al povero ragioniere? Ebbene, questo è molto altro fanno de Il Secondo Tragico Fantozzi se non il migliore quantomeno il più comico capitolo di tutti quelli dedicati ad Ugo e alla sua famiglia, ancora una volta interpretata da Liù Bosiso nei panni di Pina e da Plinio Fernando in quelli della figlia Mariangela. Non mancano gli indimenticabili Gigi Reder e Anna Mazzamauro, rispettivamente pronti a tornare ancora una volta ad impersonare il ragionier Filini e la signorina Silvani, questa volta signora, poiché sposata. Le rinnovate chicche di sceneggiatura, curata da Leonardo Benvenuti, lo stesso Salce, Piero De Bernardi e Paolo Villaggio, valorizzano ancora di più le gag e le situazioni nelle quali è suddiviso il film, che risulta tragicomico e decisamente più surreale del primo già dalla geniale prima parte ambientata nel mondo del gioco d'azzardo (solo a me ha ricordato il Mattia Pascal di Pirandello? Spero di no). Ma le gag all'interno del casinò non sono le uniche che rimandano a spunti narrativi surreali: si pensi infatti anche alla sequenza al circo, o al varo della nave, o ancora alla cena fantastica dell'alta borghesia a cui Fantozzi è stato invitato, forse una delle parti più divertenti di tutto il film. Ci si allontana di poco dai toni realistici del primo capitolo, ma di certo non ci si dimentica la critica e la potenza satirica che un personaggio come Fantozzi vanta. Paragoni, sarcasmo, battute melodrammatiche e quant'altro, niente viene accantonato, ma questa volta non è decisamente questo il punto forte del film. Infatti la critica e la fusione tra comicità e realtà è qualcosa che lo spettatore ha già imparato a conoscere con il primo film di Fantozzi, per cui questa volta ci si concentra su un ritmo molto più calibrato rispetto al primo e su una quantità di gag più alta sia per quantità che per qualità. Le situazioni fisiche (come la pistola nella scena di caccia), quelle di ceto sociale (la già citata cena) e quelle dialogate (al circo, ad esempio) si fondono assieme per regalare al pubblico un film a tutto tondo, concentrato su uno humour prettamente italiano ma maledettamente divertente. Villaggio, poi, è una bomba comica pronta ad esplodere ogni volta che la macchina da presa si ferma su un suo primo piano, per cui possiamo dire, senza ombra di dubbio, che questo è il film più ironico dedicato al nostrano ragioniere, anche se fa a pugni con il primo per essere considerato il migliore. Voi fate una valutazione personale e scegliete il vostro preferito.


1 commento:

  1. Il mio preferito è questo, ma supera il primo di molto poco :D
    Comicità intelligente, e satira feroce del mondo nostrano. Promosso su tutta la linea!

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