20 dicembre 2012

Fantastic Mr. Fox

La stop motion è decisamente una delle tecniche cinematografiche più fantastiche ed interessanti che la settima arte abbia mai sfruttato per poter raccontare le proprie storie. Se un tempo questa fantastica tecnica inventata da Ray Harryhausen era utilizzata per creare la maggior parte degli effetti visivi di ogni film (King Kong è il più famoso, ma anche Scontro di Titani o Giasone e gli Argonauti), ormai i tempi moderni prediligono le tecnologie più avanzate, dove il computer la fa da padrone e c'è poco spazio per la stop motion. Con la CGI si guadagna in tempo e denaro, ma si perde quel tocco artigianale che ci dava l'animazione a passo uno. Tuttavia non tutto è perduto e possiamo ritrovare questa fantastica tecnica in alcuni film d'animazione e in selezionate pellicole in live action, dove autori e registi amano ancora rendere omaggio ad Harryhausen (tra gli altri, Selick e Burton).
Con Fantastic Mr. Fox l'animazione passo uno ritorna al suo antico splendore e regala allo spettatore un ritorno a quel già citato artigianato ormai perduto. Wes Anderson ha deciso di donare ai protagonisti di questa storia ispirata dall'omonimo romanzo di Roal Dahl (in italiano Furbo, il signor Volpe!) delle movenze meno fluide del solito, per rendere il tutto ancor più sporco e ruvido, tanto per rimanere in tema con la trama del film, sceneggiata dallo stesso Anderson assieme a Noah Baumbach. Purtroppo, sebbene l'impatto visivo sia meritevole, la storia non brilla per ritmo e gli spettatori dalla palpebra facilmente calante troveranno noiosi alcuni passaggi. Il tema, però è davvero molto interessante, perché si parla della rivalsa degli animali sull'uomo, ma anche della lotta del proletariato contro le multinazionali: a dirla così sa un po' di già visto, però fidatevi che Anderson orchestra una messa in scena sensazionale che vive di un incanto visivo al limite della bellezza massima. Carta, cartone, polistirolo, pezzi di stoffa, peli sintetici e gommapiuma riempiono lo schermo per dare vita a scenografie sfarzose curate da Nelson Lowry assieme a personaggi interessanti a metà tra il reale e il fantastico, simpatiche bambolette inserite all'interno di questi mini-set illuminate dalla realistica fotografia di Tristan Oliver e doppiate da un cast d'attori senza precedenti (loro hanno George Clooney affiancato da Meryl Streep, per non parlare di Bill Murray e di sir Michael Gambon, ma noi non possiamo lamentarci del nostro doppiaggio, guidato dal borisiano Francesco Pannofino che dà la voce a Mr. Fox e da Maria Pia di Meo che presta la sua a Felicity Fox). Nota di merito anche alle musiche di Alexandre Desplat, che si dimostra ancora una volta perfetto per i film d'animazione. Insomma, questa rivisitazione cinematografica della favola di Dahl ha i suoi punti deboli, ma dobbiamo comunque ringraziare il team di animatori che hanno messo mano a questo progetto (gli stessi che hanno lavorato a La Sposa Cadavere) per averci regalato uno dei progetti più interessanti dell'ultima decade, che si lascia prendere come una goliardica ricerca verso la propria vera natura, ma che ha anche qualcosa in più da offrire. Andate pure a godervi Fantastic Mr. Fox in qualunque formato vogliate, ma se non fidate del mio consiglio, potete fidarvi del nome di Wes Anderson, una delle garanzie certe del panorama cinematografico contemporaneo.


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