22 novembre 2014

Dracula Untold

Non c'è voluto molto affinché anche Universal Pictures si accodasse a questo filone di film/spin-off a incastro che la Marvel/Disney ha inaugurato con il suo Cinematic Universe, seguita a ruota da Warner Bros. e dai suoi già annunciati film dedicati ai personaggi DC Comics. Universal, non avendo diritti su nessun universo fumettistico, ha deciso di puntare sul suo cavallo di battaglia: i mostri, lanciati e rilanciati, proposti e riproposti, già visti in tutte le salse. Oppure no? La scritta Untold che conclude il titolo del film in questione ci suggerisce qualcosa di sconosciuto, di mai visto, di appena accennato in altre pellicole; sarà la verità? Ebbene sì, Dracula Untold recupera l'incipit ideato da Francis Ford Coppola per il suo film dedicato al personaggio creato da Bram Stoker e ne fa una versione romantica e disperata, raccontando l'uomo dietro il mostro. Così Luke Evans presta il suo volto e il suo fisico ad un Vlad Tepes, principe impalatore costretto dal padre a combattere per il sultano e deciso a non far soffrire la sua stessa sorte a suo figlio. Così, pur di sconfiggere l'esercito del terribile sovrano, Vlad decide di immolarsi e di diventare la creatura che vive nella montagna.
Il film, come si poteva dedurre già solo dalla visione del trailer, non ha nulla a che vedere col romanzo di Stoker e il personaggio viene inquadrato come un fedele cristiano che si immola dandosi alle tenebre pur di salvare la sua famiglia e il suo popolo. L'accettazione dell'oscurità per un bene comune: certo di sovrani così se ne vedono pochi al giorno d'oggi, peccato che al di là di questa breve riflessione c'è ben poco da salvare in questo progetto di Gary Shore, che alla sua opera prima si lascia condizionare dalla produzione e fa un po' quello che vogliono loro, senza offrire nulla di più del classico blockbuster d'azione targato Universal, la quale ha già annunciato che questo sarà l'inizio, come accennato nell'incipit di questo testo, della riproposta di tutti i mostri classici che hanno reso famosa questa casa di produzione. Ma di fatto l'operazione è una soltanto: tentare di rendere supereroica una figura mistica e condannata all'eterna sete di sangue (cosa che per nulla traspare nel film, se non in un paio di brevi momenti di tentazione, ben interpretati da Evans), facendolo diventare un demone a metà, desideroso anche della morte pur di non restare quel mostro che sulla terra divorerà persone su persone per necessità. E allora perché quel finale, in così forte controtendenza rispetto ai pensieri e alle scelte di Dracula messe in scena fino a qualche minuto prima? Forse il vero errore è stato trasformare questo film in un primo episodio di una saga che si andrà a congiungere (probabilmente) in un unica grande pellicola piena di mostri che dovranno lottare assieme contro un male superiore, altrimenti tutto questo non sarebbe stato nient'altro che l'ennesimo film su Dracula, personaggio che è stato storpiato ormai in tutti i modi possibili e immaginabili e su cui un'altra trasposizione non avrebbe affatto infastidito. Il risultato è comunque semplice, poco azzardato, ma meglio di quanto si potesse supporre, seppur di poco: questa figura vampiresca che soffre e accetta il male per il bene della sua gente ha un ché di particolare, peccato che per buona parte della durata del film non vediamo altro che pipistrelli svolazzanti che spaventano e uccidono persone.

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