21 agosto 2014

Hercules - Il Guerriero

Che emozione, era da tanto tempo che non entravo al cinema per sorbirmi un blockbuster così ignorante, così privo di ambizioni, così povero di originalità e così mainstream. Forse l'ultimo è stato Battleship, di quel tanto criticato Peter Berg che qui (guarda caso) figura come produttore esecutivo, mentre alla regia abbiamo Brett Ratner, quel tanto criticato Brett Ratner che all'epoca provò a salvare con tutta la sua ignoranza (in senso buono) l'apocalittico terzo capitolo della saga di X-Men che, fino al film precedente, portava la firma di Bryan Singer. È ovvio che tra quest'ultimo e l'autore di Red Dragon ci sono un paio di abissi di differenza, tuttavia, se messo sul treno giusto, Ratner sa essere un buon direttore d'orchestra e questo Hercules - Il Guerriero, secondo film dell'anno dedicato all'eroe mitologico, ne è la prova. Scritto da uno sceneggiatore praticamente alle prime armi, Ryan Condal, e da uno che fino all'anno prima scriveva i sequel dei film Disney, Evan Spiliotopoulos, il film racchiude i più classici cliché del genere action hollywoodiano, con un eroe dal passato burrascoso e misterioso, una combriccola di simpatiche canaglie in pieno stile Robin hood e i suoi allegri compagni, un sovrano egoista desideroso di potere (e qui ne abbiamo due, di sovrani) e due o tre figure femminili che, tra eroiche amazzoni e principesse un po' troppo ottuse, non sono altro che più o meno tutti gli stereotipi richiesti da questo tipo di film.
Eppure c'è la già decantata ignoranza di Brett Ratner, bravo mestierante, che porta a casa il lavoro, trasportando sulla pellicola quell'aria di collaborazione scanzonata che sicuramente tutto il cast respirava durante le riprese. L'affinità del gruppo è ottima e il ritmo della pellicola non cala mai, anzi, è forse il vero punto forte di tutto quanto, tanto efficace da farti dimenticare le più piccole ovvietà del film (ne cito una: è ovvio che il migliore amico d'infanzia di Hercules, quello che scappa con l'oro, tornerà poi nella battaglia finale, ma accade in un momento così pieno di avvenimenti che la tua mente sta pensando a tutt'altro e la sorpresa del suo ritorno resta tale). C'è poi un altro fattore che mi ha fatto apprezzare tutto quanto: le lotte. Tra eserciti che si scontrano e duelli corpo a corpo, è sorprendente la cura che Ratner mette nelle sue inquadrature: abituato com'ero alle macchine a mano "autoriali" e alle riprese fuori fuoco, o sbollate, o confusionarie in un modo o nell'altro, è stato davvero positivamente sconvolgente scoprire che riuscivo a comprendere tutto ciò che stava avvenendo durante le varie guerre (è un film zeppo di guerre) senza sentirmi nemmeno una volta disorientato o confuso. Nota dolente: doppiaggio italiano. Voi direte "Eh, ma mica puoi criticare il doppiaggio italiano, è un film americano". Beh, signori, se il doppiaggio è un'arte, anch'esso come tutte le altre non può essere esente da critica. Il doppiaggio di questo film è qualcosa di abominevole, forse peggiore dei primi piani di Dwayne Johnson, anzi, sicuramente peggiore. Cari doppiatori, ma soprattutto cari direttori di doppiaggio, se volete che l'Italia continui a tifare per voi e a sostenervi, dovete mettercela tutta, perché coi risultati scadenti che ci state offrendo in questi ultimi anni non mi stupisco che molte persone preferiscano l'illegalità e il doppiaggio originale al vostro operato. Ma, tornando al tema, Hercules - Il Guerriero non è un film brutto e non vi farà gridare al capolavoro, ma alla fine non vi farà nemmeno arrabbiare più di tanto. Se sapete cosa aspettarti da un film confezionato in questo modo, non ne uscirete troppo delusi.

2 commenti:

  1. A me The Rock sta simpatico, quindi credo lo vedrò per una sana visione tamarra!

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  2. nonostante il genere peplum & dintorni, devo dire che il film non mi è dispiaciuto. cercavo un po' di risate e un po' di sana grezzaggine ammericana, e devo dire che Hercules non mi ha delusa su nessuno dei due fronti :D

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