1 agosto 2013

La Notte del Giudizio

Che cosa succederebbe se per una notte tutta l'America potesse compiere ogni sorta di efferatezza senza che polizia, esercito o chi per loro possano fermare questi crimini? Quale sarebbe la conseguenza di una legge che stabilisce una notte di follia e violenze legalizzate per fare in modo che ogni omicidio, stupro, rapina e quant'altro possa sparire dalle strade per il resto dell'anno? Scritto e diretto da James DeMonaco, questa pellicola apparentemente critica e fortemente destabilizzante risulta purtroppo una buona idea non completamente sfruttata. E la recensione potrebbe chiudersi qui, se non fosse che ci sono comunque dei lati positivi in questo lavoro che sarebbe potuto diventare un nuovo film-caso nel mondo cinematografico contemporaneo.
In primo luogo La Notte del Giudizio si rifà non poco alla cinematografia di Stanley Kubrick (in particolare a Shining, da cui vengono recuperate e citate diverse situazioni e trovate, come il pupazzo/videocamera che si aggira per i corridoi similmente al Danny di Kubrickiana memoria), ammiccando anche a Michael Haneke (i perfidi ragazzi spensierati e desiderosi di purificarsi con l'omicidio rappresentano una via di mezzo tra i drughi di Arancia Meccanica e i macabri protagonisti di Funny Games) ma rivolgendo un occhio particolare verso quel nuovo modo di fare horror low-budget, ovvero telecamera a mano e tanto tanto movimento caotico per donare quel senso di realismo che non dovrebbe guastare mai, ma che invece in questo caso particolare infastidisce la visione rendendo i momenti di lotta difficilmente comprensibili e molto caotici. Il cast non si comporta male, peccato che non vengano mai valorizzati e che perdano di credibilità a causa di una scrittura dei personaggi a metà tra il superficiale e lo stereotipato, i quali non riescono ad essere concreti e plausibili fino in fondo. A porre il punto su tutto quanto ci pensano i continui buchi di sceneggiatura, che inducono lo spettatore a farsi continuamente delle domande sia sulle scelte dei protagonisti (perché, se decidete di salvare una persona, poi la lasciate legata ed imbavagliata ad una sedia nel momento in cui gli assassini entrano in casa?) e sulle incoerenze della trama (perché, dopo tre anni e più di Sfogo Annuale, ancora nessun membro della famiglia di Ethan Hawke ha pensato di munirsi di giubbotto antiproiettile in caso di effrazione?). Insomma, un film che avrebbe potuto approfondire in maniera molto più marcata e interessante l'appena accennata critica allo stato, alla legge, al fatto di lasciare libero arbitrio alle persone, anziché concentrarsi semplicemente sulla classica, sterile e scontatissima critica alla doppia faccia del ceto medio-alto o all'altrettanto già visto tema sull'importanza delle proprie decisioni e sulla moralità di lasciare morire un perfetto sconosciuto a favore della sopravvivenza dei nostri cari. Una pellicola riuscita solo per metà che non riesce ad ingranare la marcia giusta e che non sfrutta completamente tutte le potenzialità messe sul tavolo dall'idea di partenza.


5 commenti:

  1. ho visto la recensione di victorlaszlo88 mi è passata la voglia

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  2. Risposte
    1. perché il più delle volte non sono d'accordo con quello che dice. Abbiamo gusti diametralmente opposti e non mi piace il suo modo di recensire.

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