7 febbraio 2013

Matrix Reloaded

Prima di proseguire nella lettura, vorrei avvisarvi che la seguente recensione non sarà esente da spoiler, seppure minori, che potrebbero comunque rovinarvi qualche bel momento del film. Continuate pure a leggere, ma a vostro rischio e pericolo. Nuove minacce arrivano dal mondo delle macchine, nuovi problemi all'interno del sistema Matrix creato per tenere sotto controllo gli esseri umani. La battaglia per il mondo reale si fa sempre più vicina ora che le macchine si preparano a distruggere Zion, mentre l'agente Smith (Hugo Weaving) è ritornato sotto forma di virus dopo essere stato ucciso da Neo (Keanu Reeves) alla fine del primo capitolo. Le cose si complicano, insomma, all'interno di Matrix Reloaded e i fratelli Wachowski hanno deciso di puntare ogni loro idea all'interno di una ormai certa trilogia. Con questo secondo episodio si passa ad una nuova fase del cammino dell'eroe, ovvero quella in cui egli scopre ciò che dovrà affrontare per fare in modo che la sua missione abbia successo.
Resi innocui gli ormai superflui agenti - anche se potenziati restano comunque inferiori all'Eletto - e i programmi scartati delle vecchie versioni di Matrix - vampiri e fantasmi sotto il controllo del Merovingio Lambert Wilson - restano da una parte il virus fuori controllo rappresentato da Smith mentre dall'altra la minaccia della guerra e della distruzione di Zion. Assieme a ciò c'è anche la connessione di ogni piccolo tassello ancora oscuro nel precedente film. Il protagonista, l'eroe, è sempre il punto cardine e il filo logico di questa saga, grazie ad esso veniamo a conoscenza di ogni piccola sfumatura del mondo e di ogni programma che ha contribuito a crearlo, senza tralasciare l'importanza del suo cammino. Ancora una volta incrociamo nei Wachowski il tema dell'amore come fulcro di ogni cosa e motore dell'animo umano, spinta fondamentale per operare le scelte più importanti della vita, appena accennato alla fine del primo episodio e qui è quasi tema principale grazie anche all'apertura del film, dove troviamo un'anticipazione a ciò che avverrà e attraverso la quale cominciamo ad addentrarci lentamente all'interno di questo concetto importante per i due registi almeno tanto quanto la tematica numero uno della pellicola, ovvero la scelta. La scelta è ciò che ci differenzia e, secondo la logica di questo sistema, ognuno di noi ha già operato la sua in base alla spinta che gli viene data dall'amore, l'unica cosa che resta da fare è comprenderla: Trinity (Carrie-Anne Moss) sceglie di sacrificarsi per salvare la vita di Neo che, a sua volta, decide di condannare a morte Zion pur di salvare la sua amata, così come Niobe (Jada Pinkett Smith) si offre per prestare soccorso a Morpheus (Laurence Fishburne) e alla sua nave e allo stesso modo in cui Persefone (Monica Bellucci) si appresta ad aiutare i protagonisti a recuperare un'importante chiave che servirà per lo sviluppo della trama. L'amore e la reminiscenza di esso sono ciò che spingono i personaggi ad agire e ciò che differenzia i buoni dai cattivi, in una separazione netta tra chi opera le proprie scelte in base all'egoismo o in base al sentimento citato già troppo spesso. Per raccontare al pubblico una tematica così importante senza risultare ridondanti e noiosi non c'era altro modo che farcire il film di momenti d'azione tutt'ora memorabili, come l'adrenalinica sequenza in autostrada e il precedente scontro nella villa del Merovingio, senza contare l'assaggio di ciò che sarà la conclusione del film, ovvero la battaglia tra Smith e Neo. Se nel precedente Matrix si preannunciava ciò che sarebbe stato il tema fulcro di Matrix Reloaded, anche qui si anticipa in maniera superficiale quello su cui il prossimo Matrix Revolutions si concentrerà: il sacrificio e la rinascita o, per chi vuole, la ciclicità del tempo. Il "reload" di Matrix non è altro che un continuo aggiornamento del sistema per migliorare ciò che in una prima versione era imperfetto e problematico, come una sorta di nuovo inizio per tutti; come spiega l'Architetto, infatti, siamo alla sesta versione del programma, al sesto Eletto e al probabile sesto crash del sistema ma, come invece espone l'Oracolo, l'unico modo per arrivare alla fine è farlo insieme. Che cosa significherà? Per il momento vi basti sapere che tutto ciò che ha un'inizio ha anche una fine.


4 commenti:

  1. io sono fra i tanti che l'hanno odiato. Scene d'azione memorabili ma davvero eccessive, a discapito di una storia che poteva essere raccontata in mezz'ora. Sono ancora dell'idea che il tutto doveva concludersi col primo film

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    1. Credo di avere dato una spiegazione abbastanza esaustiva del perché vince come trilogia.

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  2. nel primo non viene spiegato niente...troppe cose in sospeso...nel secondo di scene d'azione ce n'è ma questo al pubblico piace... la cosa bella è proprio questa: che il target non è solo un genere di persona...il giovane vedrà l'azione. l'adulto magari comincerà a vedere filosofia e simbolismo...ma anche riguardandolo mille mila volta non riuscirai mai a capire tutto tutto...quanto amo questa trilogia

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    1. Beh, insomma, che non viene spiegato niente proprio no, dai. Ci sono diversi tipi di spiegazioni tra il primo, il secondo e il terzo. Il terzo è quello meno esplicativo, il primo introduce il mondo, spiega le dinamiche e fa conoscere i personaggi, crea i rapporti tra loro e ci fa capire come funziona sia Matrix che il mondo reale. Il secondo invece, beh, l'ho spiegato qua sopra :D

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