5 gennaio 2013

Bastardi Senza Gloria

Riguardare un film e riscoprire ogni volta cose nuove: questo è il vero cinema. E chi riesce a stupire lo spettatore ad ogni visione meglio di uno dei più grandi autori contemporanei, ovvero Quentin Tarantino? Sono in pochi i registi capaci di ciò e sicuramente il buon Quentin è nella top five di questi. Ogni suo film è pregno di passione per il cinema, ma con questa perla del 2009 è riuscito a tirare fuori una citazione dietro l'altra e a regalarci una delle regie migliori dell'anno e, in generale, della sua filmografia. Bastardi Senza Gloria  rivisita la storia della seconda guerra mondiale  e mescola personaggi reali con quelli inventati in un connubio perfetto di humour e azione. A portare avanti la storia ci sono gli attori protagonisti Christoph Waltz (premiato con l'Oscar come miglior attore non protagonista e lanciato nel firmamento proprio con questo film), Brad Pitt (finalmente in un ruolo totalmente diverso da quelli a cui ci ha abituato durante la sua carriera) e tutti gli altri comprimari, tra i quali spiccano Mélanie Laurent nei panni dell'ebrea avida di vendetta Shoshanna e Diane Kruger ad interpretare la star del cinema Bridget Von Hammersmark.
Da non dimenticare i fantastici cammei di Michael Fassbender aka Archie Hicox, Mike Myers nei panni del generale Fenech e lo stesso Tarantino che si ritaglia la particina del primo nazista scalpato dai bastardi. Ci vorrebbe troppo spazio, però, se dovessimo citare tutti gli altri comprimari assolutamente perfetti nelle loro parti, ma che Quentin sia bravo a dirigere i suoi cast è ormai risaputo, per cui iniziamo ad elogiare le sue doti di regista/sceneggiatore, facendo i complimenti ad una storia perfetta e sempre al top dell'umorismo e della tensione, ricca di dialoghi mai senza senso e sempre a metà tra la commedia e il thriller più spietato; il colonnello Hans Landa è appunto la personificazione di tutto questo. Dall'altra parte la regia è minuziosa, mai pretenziosa e sempre al servizio degli attori, anche quando Tarantino si lascia prendere dalla sua vena artistica e offre al pubblico uno spettacolare piano sequenza gestito in maniera ottima e godibile dal primo all'ultimo frame. Anna B. Sheppard e i suoi costumi fanno brillare ancora di più le performance degli attori, così come lo fanno le scenografie di David Wasco, valorizzate da una macchina da presa sempre attenta ad ogni dettaglio e dal montaggio minuzioso e ormai iconico della compianta compagna di avventure di questo regista Sally Menke, il tutto illuminato dalla perfetta (e non sto esagerando) fotografia di Robert Richardson. Le musiche non sono originali e spaziano da classici tedeschi al ben più noto Ennio Morricone, e qui Quentin mostra ancora una volta la sua vena pop, così come era riuscito a fare in tutti gli altri suoi film, in particolare nel dittico dedicato alla sposa di Uma Thurman. Insomma, un film da vedere, rivedere e rivedere ancora senza stancarsi mai. Piccola nota: il film tedesco Nation's Pride è stato diretto da Eli Roth, co-protagonista che qui interpreta il sergente Donowitz.


6 commenti:

  1. Non quello che preferisco di Tarantino, ma un ottimo film! Non sapevo che il primo nazista scalpato fosse Quentin stesso.
    Piccola aggiunge, il tenente Fenech è un omaggio alla attrice Edwige Fenech, musa di Tarantino ^^

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    1. A me sembrava lui, alla prima visione, ma poi nei titoli di coda non c'era, il bastardone. imdb lo dà come non accreditato. Immaginavo l'omaggio alla Fenech, che tanto di omaggi BSG è pregno.

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    2. Quentin è un omaggio vivente XD

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  2. Un capolavoro che raggiunge l'epicità nella prima mezz'ora. Entra in scena Hans Landa e il tuo cuore si trasferisce nella gola senza preavviso. Altre scene sono memorabili, ma il commento diventerebbe un post. Mélanie Laurent è, oltre che brava, una bellissima donna (anche l'occhio vuole la sua parte). Tarantino riscrive la storia e lo fa sapientemente.

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    1. Adoro la sequenza del dessert... Attendez la creme.... TU-TUM, TU-TUM, TU-TUM

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  3. Il miglior film di Tarantino, un capolavoro di perfezione assoluta.

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