20 ottobre 2013

Balle Spaziali

Quando si mette d'impegno, Mel Brooks riesce a tirare fuori grandi lavori comici, divertentissimi e incapaci di stancare rivedendoli più e più volte, quando invece il suo genio rimane un po' più nascosto, riesce comunque ad offrire pellicole certamente spassose, seppur non brillanti nel loro complesso. Il caso di Balle Spaziali è uno dei più emblematici: con questo film Brooks ha dimostrato al grande pubblico di essere un ottimo commediante che si sente a suo agio nel filone della parodia, ma ha anche mostrato il fianco ai suoi detrattori, dando loro modo di attaccarlo e di criticarlo aspramente, a tratti anche giustamente. Sterile, piatto e privo di continuità: queste sono le principali accuse che si fanno alla pellicola, in aggiunta a quella di essere semplicemente un mix di gag dalla risata facile. Certo, come scritto sopra questo non è di sicuro il miglior lavoro dell'autore, ma la sua firma è immancabile e il suo estro colpisce lo stesso, anche se in maniera meno marcata.
Non è una semplice accozzaglia di battute divertenti e a tratti anche piuttosto sciocche, ma un insieme originale di questo e della tipica comicità di Mel Brooks: non mancano infatti le classiche carrellate in cui la telecamera si schianta contro qualcosa, simbolo di una metacinematografia onnipresente nei suoi film (sfido chiunque a non sorridere di fronte all'invenzione delle videocassette istantanee, una delle migliori idee del film e del regista, o al personaggio di Yogurt, col suo merchandising che salverà il film dal flop). Ma ciò in cui vince Balle Spaziali è, soprattutto, la minuziosa fedeltà con cui Brooks si approccia al materiale d'origine verso cui è rivolta la parodia: ancora una volta il regista e sceneggiatore rispetta correttamente l'opera originale e ne disegna una caricatura quasi perfetta, tagliando dove necessario e plasmando nel modo più buffo possibile le cose da tenere, facendo in modo che il tutto risulti sì surreale, sì divertente, ma anche che lo spettatore possa ricollegare tutto quanto all'immaginario da cui Brooks trae ispirazione, in questo caso quello di Guerre Stellari. Insomma, le idee in questo film non mancano, tanto che si potrebbe passare almeno un'ora a citare i migliaia di spunti comici che l'autore mette in scena e l'appellativo "accozzaglia di gag" non si addice proprio a questo film, poiché dall'inizio alla fine il buon Mel racconta la parodia dell'epopea spaziale di George Lucas e non un insieme di pellicole scopiazzate a caso senza un nesso logico (nonostante non manchino rimandi ad altri film, come Lawrence d'Arabia o ancora Alien, per rimanere in tema fantascientifico. Tutti piccoli omaggi che non intaccano la trama principale ma anzi la arricchiscono). Si può dire lo stesso dei vari Epic Movie o 3ciento contemporanei? Si potrebbe fare un paragone tra uno dei film minori di Mel Brooks e questi svarioni più ridicoli che comici? Col senno di poi e con il decadimento del filone parodistico si può definire Balle Spaziali come l'ultimo dei baluardi di questo genere che tiene ancora alta la sua bandiera d'appartenenza, prima di passare il testimone a ben peggiori "nipoti" che non hanno fatto altro che affossare il nome della "nobile arte della parodia". Mel Brooks ha fatto di meglio, si dice pensando a questo film, e non si può non essere d'accordo con questa sentenza, ma lo scopo del regista è quello di fare divertire il suo pubblico dandogli una storia da seguire, con i suoi intrighi e gli intrecci (banali, a onor del vero) e anche con le sue non trascurabili citazioni, e questo è il risultato. Certo, Mel Brooks ha fatto di meglio, ma se questo è il suo peggio allora possiamo comunque dormire sonni tranquilli.


1 commento:

  1. Non l'ho mai amato particolarmente... ma il ricordo dell'alien col cilindro che canta e balla mi fa ancora morire dal ridere!

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