27 agosto 2013

Le 5 Leggende

Prodotto ambizioso e film d'animazione del marchio DreamWorks del 2012, Le 5 Leggende dona una nuova linfa eroica ai più grandi miti dell'infanzia: Babbo Natale (rinominato Nord), il Coniglio di Pasqua (o Calmoniglio), la Fatina dei Dentini (Dentolina) e Sandman, il difensore dei sogni. Assieme a loro il più sconosciuto Jack Frost, che si unisce all'ultimo momento quasi obbligato dall'Uomo nella Luna per salvare i bambini dal malvagio Pitch, aka l'uomo nero. La messa in scena adrenalinica del regista Peter Ramsey trasforma una  nuova saga narrativa in un film dall'impatto ottimo e dall'intrattenimento assicurato, grazie soprattutto ad una sceneggiatura atemporale scritta da David Lindsay-Abaire e tratta dal romanzo di William Joyce, qui nelle vesti di produttore esecutivo assieme al ben più noto Guillermo Del Toro (nome che, già da solo, garantisce una qualità più che valida al prodotto).
La scrittura, gli elementi da scoprire, il mistero, il divertimento e il senso dell'horror sono calibrati in maniera precisa senza che nessuno prevalga sull'altro e dando a tutta la storia un tocco di divertimento infantile, senza contare la bellezza che dovrebbe coinvolgere anche spettatori ben più adulti. Novantasette minuti di pellicola digitale che scorrono via senza che nessuno se ne accorga, a parte un ritmo leggermente lento che si trova all'inizio del film fino all'incontro tra i Guardiani ufficiali e il novello Jack Frost. Stupisce alle musiche il poliedrico Alexandre Desplat, sempre altalenante nei suoi lavori, ma che trova forse nell'animazione il genere migliore per esprimere il suo potenziale: con alcuni temi che rimandano al più imponente Danny Elfman e altri che invece rimangono impressi per la loro originalità, Desplat firma una delle colonne sonore meglio riuscite della sua carriera. Sarebbe scontato parlare di quanto sia valida la resa degli effetti speciali e dell'animazione digitale, per cui vorrei che focalizzaste la vostra attenzione sull'interessante immaginario che viene creato, riproponendo i miti non solo nella già citata chiave super eroica, ma trasformandoli anche fisicamente (il gigantesco "canguro" di Pasqua, la fatina dei denti somigliante a un colibrì, il pirata Babbo Natale, Sandman nomen homen e l'eterno fanciullo Jack Frost). Convince anche il montaggio eccessivamente serrato per creare quell'effetto rollercoaster che il pubblico ha tanto amato in The Avengers: Joyce Arrastia rischia di perdere l'empatia che si crea con il protagonista e con gli altri Guardiani a favore di un susseguirsi serrato di inquadrature diverse, che funziona benissimo nelle sequenze di lotta ma che potrebbe far storcere il naso all'interno dei momenti più narrativi ed emotivi. Questo non accade grazie al tema certo scontato ma ripresentato questa volta sotto una veste ben più originale ed estremamente convincente: credere è importante, poiché credere in qualcosa dà ad esso la forza necessaria, e se tutti crediamo nelle forze oscure presto o tardi queste prenderanno il sopravvento; bisogna quindi dare forza anche ai bei sogni, alla meraviglia e alla luce, credendo in essi e facendo in modo che i messaggi positivi e l'altruismo possano diffondersi nel mondo al fine di sconfiggere il male grazie ad una forza di comunità qui perfettamente riproposta. I bambini e i Guardiani si difendono a vicenda, riuscendo in questo modo a farsi forza l'un l'altro e facendo soccombere l'oscurità nel suo stesso baratro, a causa del suo stesso prodotto malefico. Dopo quindi due film centrati in pieno la DreamWorks torna nuovamente a stupire e a convincere al 100%, dimostrandosi ancora una volta pronta ad infilarsi in strade ben diverse dalla classica produzione comico-parodistica a cui ci avevano abituato da anni con pellicole sulla falsa riga di Shrek, sequel poco convincenti e spin-off decisamente superflui. Finalmente anche questa nuova (si fa per dire) casa di produzione animata tenta esperimenti diversi e, seppure continui a marcare il territorio con le saghe ormai consolidate e i prodotti tipici del suo primo periodo, sembra proprio che il futuro di questa compagnia si prospetti ben più roseo rispetto a quanto ci ha offerto finora.


7 commenti:

  1. ti dirò, io sono uno di quelli che la Dreamworks l'ha sempre apprezzata poco, a parte per il primo Shrek e un paio di lavori ultimi. Questo film mi ha davvero soddisfatto però, e il finale l'ho adorato!

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    1. Io sono tra gli estimatori di Megamind, che non viene superato da questo, per quanto riguarda i gusti personali.

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    2. "Megamind" piace molto anche a me, in quanto appassionato di fumetti e supereroi. Ma son due cose troppo diverse per paragonarle...
      Inoltre qui c'è DelToro, e il mio fanboysmo mi impedisce di essere obiettivo.

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    3. Dopo averlo rivisto ieri sono in piena parità. Entrambi grandi lavori.

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    4. io inserisco questo tra i loro film migliori, insieme a Megaming e Dragon Trainer

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  2. ho appreezzato questo lungometraggiononostante non sia grande fan della Dreamworks!forse avrei voluto una maggiore introspezione dei personaggi come babbo natale o sandman ma gli altri sono tutti azzeccatila regia è molto efficace

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    1. Concordo, anche se non ne sono rimasto così entusiasta come gli altri.

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