18 luglio 2013

Young Adult

Film passato piuttosto in sordina, come molte opere interessanti nel nostro "Bel" Paese, quest'ultima fatica di uno dei più autorevoli figli d'arte contemporanei risulta essere un prodotto non completamente riuscito ma comunque particolarmente interessante. Jason Reitman (figlio del regista Ivan, noto per i due film dedicati ai Ghostbusters) si avvale ancora una volta dell'aiuto della sceneggiatrice Diablo Cody, dopo avere collaborato con lei per l'acclamato Juno, per portare sullo schermo una storia molto realistica e piuttosto grottesca, che racconta la vita adulta di una eterna Peter Pan incapace di crescere e continuamente ancorata al suo passato. Curioso notare come il lato debole sia proprio lo sviluppo della sceneggiatura, piuttosto prevedibile e particolarmente insapore, poiché la Cody decide di sfruttare alcuni stereotipi della commedia romantica per raccontare questa disperata figura femminile di una trentasettenne ancora adolescente, circondandola di personaggi poco sorprendenti e dei quali si capiscono da subito le motivazioni e le conclusioni delle loro storie.
Poi arriva Jason Reitman, regista non da poco, che ci mette del suo e decide di dare alla pellicola una svolta importante, inserendo in ogni piccolo dettaglio il suo stile personale e convincente. Se si guarda Young Adult per la semplice storia si conclude la visione senza che qualcosa di originale ci abbia colpito, ma la cura del dettaglio che il regista usa per la sua messa in scena rende il tutto nuovo o almeno curioso. Perla indiscutibile del film è la protagonista principale Charlize Theron, camaleontica e subdola, sensuale e ripugnante al tempo stesso, impossibile da compatire o per la quale è impensabile simpatizzare a causa del suo modo di essere, ma che in realtà si dimostra solamente un pesce fuor d'acqua per quella piccola cittadina da cui proviene, risultando invece elemento perfetto della rappresentazione metropolitana contemporanea. La Theron si impegna a dare il meglio di sé ed è di fronte agli occhi di tutti quanto questa scelta di casting non sia frutto della ricerca di un bel corpo famoso per fare cassa, ma che invece sia stata una decisione ponderata al fine di trovare l'attrice che al meglio incarnasse le qualità di una persona esteriormente perfetta ma marcia dentro (alla faccia della macchiettistica regina Ravenna di Biancaneve e il Cacciatore). Tutto il resto del cast si comporta egregiamente, dal bello e innamorato Patrick Wilson alla controparte maschile della protagonista Patton Oswalt, persona visibilmente segnata dal suo passato ma anche semplice capriccioso emarginato che sfrutta la sua condizione per essere accettato dagli altri. Due facce della stessa medaglia, Oswalt e la Theron, che si incontrano e si raccontano continuamente a vicenda per poi riconoscersi l'uno nell'altra. Peccato per alcuni passaggi piuttosto telefonati che la Cody sembra scrivere frettolosamente ma che Reitman riesce a rendere comunque interessanti grazie al suo occhio particolarmente attento affinché tutto risulti essere il più realistico possibile. Ancora una volta personaggi che generalmente sarebbero cattivi esempi diventano protagonisti di un film (come in Thank you for smoking, ma anche in Tra le nuvole) e vengono almeno in parte gisutificati perché in fondo tutto quello che fanno è sfruttare al meglio le loro qualità a favore di riconoscimenti sociali o lavorativi che siano. E poco importa se questo suo ennesimo prodotto risulti un pochetto ridondante e meno originale degli altri, perché ciò che conta è l'essere riuscito ancora una volta a trasformare una sceneggiatura più furba che originale in qualcosa di interessante, grottescamente divertente e particolarmente riflessivo.


6 commenti:

  1. Effettivamente questo film l' ho snobbato, però da quello che hai scritto non sembra poi tanto male. Una possibilità la darò ;)
    Passa da me se ti va

    http://lovedlens.blogspot.it

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    1. Reitman non è mai "tanto male". Se ti sono piaciuti Juno, Thank you for smoking e Tra le nuvole lo apprezzerai.

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    2. Mi sono iscritto, più avanti spulcerò con calma :)

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  2. Ti dirò, io invece l'ho adorato. I personaggi hanno tutti un secondo fine facilmente intuibile, è vero, ma non è questo per me l'aspetto fondamentale. A me ha colpito come TUTTI i personaggi sono orribilmente antipatici e subdoli ma, a film finito, non si riesce a condannare nessuno di loro.
    Forse dovrei rivederlo, ma ancora oggi ne conservo un bellissimo ricordo.

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