Quanto può essere sbagliata la produzione di un blockbuster hollywoodiano dedicato ad una delle più famose principesse delle fiabe, rivisitato in chiave dark? Biancaneve e il Cacciatore ha al suo interno l'unico pregio di essere interpretata dalla bellezza parziale (più avanti spiegheremo perché) di Charlize Theron e da un sempre più desideroso di dimostrare quanto vale Chris Hemsworth. Il resto è interamente da accartocciare e gettare nella spazzatura, o nel dimenticatoio della vostra testa. Questo film è una lezione su come NON fare cinema. La regia di Rupert Sanders è completamente al servizio delle scenografie di Dominic Watkins e dei costumi di Colleen Atwood, quando invece dovrebbe essere il contrario.
L'inespressività di Kristen Stewart viene nascosta solo in parte da un montaggio serrato e pubblicitario curato da Conrad Buff IV e Neil Smith e da un piano di regia che non ha nemmeno la più vaga intenzione di entrare nei personaggi con qualche intenso primo piano. Le musiche di James Newton Howard mescolano l'epica de Il Signore degli Anelli con i toni thriller de Il Cavaliere Oscuro e la fotografia di Greig Fraser non fa altro che scimmiottare tante cose già viste, risultando comunque valida per buona parte del film. Ciò che colpisce negativamente, poi, è il tanto acclamato talento visionario di Rupert Sanders: può essere definito visionario un regista esordiente che, per stupire il pubblico, utilizza sempre gli stessi due effetti speciali, ossia la liquefazione e la scomposizione? Se ci pensate Ravenna si scompone in una moltitudine di corvi così come il cervo (che cosa c'entri poi ancora non si sa) si scompone in migliaia di farfalle colorate e l'esercito della strega in mille pezzi cristallini; lo specchio si liquefa così come gli alberi della foresta nera perdono sostanza viscosa, similmente all'uscita di Ravenna da quella vasca di latte (?) bianco (spiegatemi l'utilità di questa scena, per favore). Ma la cosa peggiore di tutte è la sceneggiatura banale, scontata e didascalica. Tralasciando l'introduzione con tanto di voce fuori campo che racconta la bella favoletta della buonanotte, il resto del film è trattato in maniera così superficiale da far sembrare Batman & Robin un buon film. Intrighi senza mistero, battaglie senza mordente, creature fatate infilate a forza nel bel mezzo della storia... C'è ben poco di salvabile in questa pellicola, forse solo la sequenza della mela avvelenata e la già vista fuga di Biancaneve all'interno della Foresta Nera. Lo script, poi, è il motivo per cui quel poco che c'è di salvabile da parte della messa in scena viene inglobato all'interno di tutta la melma da gettare. Charlize Theron recita molto bene un personaggio purtroppo per lei scritto male e troppo poco convincente, quasi una macchietta comico-malvagia della strega del vecchio cartoon Disney. Stessa cosa vale per il Cacciatore di Hemsworth che, così troppo caricaturale e poco approfondito, pare più la versione buona di Gaston de La bella e la Bestia: tutto muscoli, niente cervello e un gran cuore. Bocciatura in piena regola per Biancaneve e il Cacciatore, ricco di poca buona volontà e voluto solo da una produzione che ha voluto attirare al cinema le orde di fan di Twilight (con la Stewart) di Thor (con Hemsworth) e del cinema interessante (con la Theron), ma che non ha nulla di memorabile da offrire. Però le monetine le ha guadagnate eccome, per cui torniamo alla domanda dell'inizio: è davvero una produzione sbagliata, questa qui?
L'inespressività di Kristen Stewart viene nascosta solo in parte da un montaggio serrato e pubblicitario curato da Conrad Buff IV e Neil Smith e da un piano di regia che non ha nemmeno la più vaga intenzione di entrare nei personaggi con qualche intenso primo piano. Le musiche di James Newton Howard mescolano l'epica de Il Signore degli Anelli con i toni thriller de Il Cavaliere Oscuro e la fotografia di Greig Fraser non fa altro che scimmiottare tante cose già viste, risultando comunque valida per buona parte del film. Ciò che colpisce negativamente, poi, è il tanto acclamato talento visionario di Rupert Sanders: può essere definito visionario un regista esordiente che, per stupire il pubblico, utilizza sempre gli stessi due effetti speciali, ossia la liquefazione e la scomposizione? Se ci pensate Ravenna si scompone in una moltitudine di corvi così come il cervo (che cosa c'entri poi ancora non si sa) si scompone in migliaia di farfalle colorate e l'esercito della strega in mille pezzi cristallini; lo specchio si liquefa così come gli alberi della foresta nera perdono sostanza viscosa, similmente all'uscita di Ravenna da quella vasca di latte (?) bianco (spiegatemi l'utilità di questa scena, per favore). Ma la cosa peggiore di tutte è la sceneggiatura banale, scontata e didascalica. Tralasciando l'introduzione con tanto di voce fuori campo che racconta la bella favoletta della buonanotte, il resto del film è trattato in maniera così superficiale da far sembrare Batman & Robin un buon film. Intrighi senza mistero, battaglie senza mordente, creature fatate infilate a forza nel bel mezzo della storia... C'è ben poco di salvabile in questa pellicola, forse solo la sequenza della mela avvelenata e la già vista fuga di Biancaneve all'interno della Foresta Nera. Lo script, poi, è il motivo per cui quel poco che c'è di salvabile da parte della messa in scena viene inglobato all'interno di tutta la melma da gettare. Charlize Theron recita molto bene un personaggio purtroppo per lei scritto male e troppo poco convincente, quasi una macchietta comico-malvagia della strega del vecchio cartoon Disney. Stessa cosa vale per il Cacciatore di Hemsworth che, così troppo caricaturale e poco approfondito, pare più la versione buona di Gaston de La bella e la Bestia: tutto muscoli, niente cervello e un gran cuore. Bocciatura in piena regola per Biancaneve e il Cacciatore, ricco di poca buona volontà e voluto solo da una produzione che ha voluto attirare al cinema le orde di fan di Twilight (con la Stewart) di Thor (con Hemsworth) e del cinema interessante (con la Theron), ma che non ha nulla di memorabile da offrire. Però le monetine le ha guadagnate eccome, per cui torniamo alla domanda dell'inizio: è davvero una produzione sbagliata, questa qui?
concordo in pieno. Anzi, aggiungo che sei stato fin troppo buono nel giudizio.
RispondiEliminaSto cercando di mantenere toni pacati per non offendere nessuno. O almeno ci provo :)
Eliminaio ancora devo capacitarmi di tutti gli errori di sceneggiatura presenti solo nei primi 15 minuti...
EliminaIo ancora devo comprendere quell'incasso e quel successo... Anche di critica, intendo... Come hanno fatto?
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