Ormai è una moda di Hollywood, quella di darsi la zappa sui piedi, di sfruttare buone idee senza dare lo spazio giusto alla pre-produzione, oppure siamo noi che ci aspettiamo troppo da queste sceneggiature apparentemente potenti o dai loro scrittori. Fatto sta che Transcendence non riesce mai ad offrire qualcosa di interessante allo spettatore né a sfruttare quelle quattro idee messe in croce proposte dalla storia. Johnny Depp è Gesù 2.0, ovvero uno scienziato che grazie alla tecnologia del suo tempo è riuscito ad inventare un software in grado di renderlo immortale, almeno tramite la rete. Duplicandosi online è riuscito a sopravvivere alla morte e a sfruttare il proprio genio per tentare di salvare il mondo da malattie, guerre, pestilenze, fame, carestie.... Oh, pardon, non è affatto così, perché l'unica cosa che questa sottospecie di Dio virtuale riesce a fare è curare un cieco, salvare la vita ad un operaio rapinato e pestato a sangue e poco altro.