Sarebbe opportuno cominciare a parlare di questo film descrivendone i lati negativi e i punti deboli, come ad esempio una mancanza di originalità sia nella sceneggiatura che nell'idea (una fiaba classica rivisitata in chiave action? C'è da stupirsi che non sia ambientata ai giorni nostri!). Si potrebbe anche sottolineare quanto siano poco approfonditi i personaggi e quanto sia zeppa di cliché la trama. Potremmo anche citare un design già visto in altri film (Van Helsing, per citarne uno, a cui si ricollega grazie all'uso di armi hi-tech in un passato alternativo e anche al modo in cui vengono vestiti i protagonisti, più dark rispetto al resto della popolazione). Ma sarebbe fiato sprecato, perché tutti sanno che da un film che si intitola Hansel & Gretel - Cacciatori di Streghe non ci si può aspettare altro che, appunto, Hansel e Gretel che vanno a caccia di streghe.
L'incipit è a dir poco spassoso e ci si diverte non poco a notare le citazioni di Raimiana memoria, primo tra tutti il look delle streghe molto vecchio stile, piacevole da scoprire in una pellicola del genere. Il regista e sceneggiatore Tommy Wirkola vuole solo divertirsi con i suoi protagonisti, così decide di puntare su Jeremy Renner e Gemma Aterton e organizza le loro entrate in scena e i momenti d'azione in maniera tale che anche il pubblico possa divertirsi assieme a lui e che tutto quanto non sia un semplice piacere autolesionista e anche un po' masochista. Sì, perché nonostante Famke Janssen nel ruolo di cattiva questo film non ha tutte le carte in regola per diventare uno scult, poiché risolve troppo frettolosamente gli snodi che tende a proporre nel tentativo di fingere di tessere un briciolo di trama e, cosa ancor più grave, a tratti prova a prendersi addirittura sul serio! Non si può avere un titolo del genere e, nello stesso tempo, tentare di offrire al pubblico una scena seria, perché, seduto sulla sua poltrona, lo spettatore ha già capito il background di ogni personaggio nel momento stesso in cui entra in scena, quindi per quei brevi e fastidiosi istanti di serietà forzata si resta lì a fissare lo schermo nell'attesa che la goduria trash e il divertimento ignorante ricomincino il prima possibile. Infatti, dopo qualche istante, il film si mette a citare Il Gladiatore e lo sterminio delle streghe prosegue senza sosta, forse anche troppo senza sosta; qualche minuto in meno al duello finale e un paio di dialoghi studiati meglio avrebbero solo giovato al risultato. Ma stiamo scadendo nell'ovvio, perché che altro ci si può aspettare da una pellicola che porta questo titolo? Probabilmente i detrattori di queste grottesche rivisitazioni contemporanee di classici della letteratura per bambini avranno inserito a priori questo prodotto nella loro lista nera, ma certo è che il lavoro di Wirkola è decisamente più divertente e meno serioso di molti suoi predecessori che sfruttano la stessa idea e che sono stati sponsorizzati molto di più (i quali troveranno più facilmente e anche più ingiustamente la strada libera per un sequel). In sostanza è un film di cui si può fare certamente a meno, ma se cercate una pellicola dall'impegno intellettuale approssimabile allo zero, con un cast che vive più di fisicità che non di recitazione e con un apparato visivo gioisamente legato agli effetti speciali degli anni '80 piuttosto che alla CGI (utilizzata solo quando necessaria), allora avete trovato ciò che fa per voi e, chissà, magari potrebbe diventare pure un guilty pleasure per qualcuno.
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