11 marzo 2013

X-Men: L'inizio

In un momento produttivo in cui i film tratti dai fumetti la fanno da padrone, c'è una saga capace di sollevarsi sulle altre non solo per qualità, ma anche per originalità e coerenza di trama, oltre che per complessità. I mutanti della Marvel hanno da sempre un proprio universo vasto almeno tanto quanto quello della stessa casa di cui fanno parte, ed è (e sarà, visti i progetti futuri) sempre interessante vedere cosa e come Lauren Shuler Donner e gli altri produttori abbiano intenzione di portare sullo schermo per la gioia di tutti gli x-fan. Con X-Men: L'inizio si tocca uno dei punti più alti della saga e dei cinefumetti in generale, grazie in primo luogo ad un cast fenomenale capitanato da Michael Fassbender che eredita il mantello e il casco di Magneto direttamente dal mostro sacro Ian McKellen e da James McAvoy che invece recupera la sedia del professor Xavier occupata fino a poco tempo prima da Patrick Stewart.
C'è poi la nuova star Nicholas Hoult nei panni di Bestia, impersonato nel terzo capitolo da Kelsey Grammer, la neo-premiata agli Oscar Jennifer Lwarence che sostituisce Rebecca Romijn-Stamos ad interpretare Mystica e tutti gli altri mutanti, da Havok a Emma Frost, senza dimenticare Sebastian Shaw, uno dei villain più importanti dell'universo mutante portato sullo schermo per la prima volta da un perfetto Kevin Bacon. Oltre al cast già fin troppo elogiato, a dare il tocco di novità e di stile, leggermente perduto con Conflitto finale e con il capitolo singolo su Wolverine (che in questo film torna con un cammeo dell'ormai iconico Hugh Jackman), ci pensa il regista/sceneggiatore Matthew Vaughn che regala dei giochi di specchi ottimi e dei virtuosismi d'azione davvero spettacolari, cercando nello script una coerenza narrativa minuziosa assieme agli altri tre sceneggiatori Ashley Miller, Zack Stentz e Jane Goldman e trovando nella regia un solido punto d'intrattenimento fisso sulla particolare più importante di questo universo, ovvero i personaggi e i loro rapporti: senza di essi infatti X-Men: L'inizio non sarebbe nient'altro che l'ennesimo cinecomic. Vaughn invece fa la scelta giusta e mette in primo piano (letteralmente) i protagonisti, lasciando che siano loro a raccontare la storia, a portare avanti la suspense e a rendere il tutto spettacolare e coinvolgente, aiutati dalle musiche a metà tra l'epica e il rock composte da un Henry Jackman che dà il meglio di sé e illuminati assieme agli sfondi (digitali e non) dalla fotografia precisa e sempre al servizio della macchina da presa di John Mathieson. A rendere il tutto ancora più adrenalinico troviamo il montaggio serrato e intenso del duo Eddie Hamilton e Lee Smith, sempre pronti a fare valere le performance degli attori ma senza mai dimenticarsi della componente tecnica, effetti speciali e azione in genere. Non mancano i temi cardine dell'universo mutante Marvelliano, ovvero il razzismo, la lotta per la sopravvivenza, l'evoluzione, la supremazia della razza, la convivenza pacifica e via dicendo, tematiche che hanno fondato un fumetto nato ormai nei lontani anni '60 e che riescono ancora oggi a colpire, a coinvolgere e a fare riflettere. E, dopo aver visto la ripresa di stile della saga, non ci resta che aspettare con impazienza The Wolverine ma, soprattutto, Days of the Future Past, che segnerà il ritorno dietro la macchina da presa di papà Bryan Singer.


4 commenti:

  1. Molto molto bello, anche per una fanatica della "fedeltà" ai Mutanti Marvel come me, soprattutto dopo la schifezza di X-Men: The Last Stand.
    Aspetto con ansia Days of a Future Past!

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    1. Mh, "Conflitto finale" schifezza... Non mi sbilancerei troppo. Certo, è molto sottotono rispetto alla qualità di Singer e di Vaughn, però ha anche lui un impianto visivo da non sottovalutare (primo tra tutti il make up di alcuni personaggi come Bestia). Il vero lato debole del film di Ratner è che mette troppa carne al fuoco approfondendo pochissimo, il personaggio di Angelo ne è il più chiaro esempio come anche il finale così frettoloso

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  2. Non sono un grande fan degli umanoidi X, e pure gli altri tre film li ho visti più per coerenza fumettara che altro (anche se i primi due li ho apprezzati, e la penso come te sul terzo). Questo però mi ha davvero stupito, ben fatto, divertente e con dei personaggi degni di nota! Vorrei che la Marvel abbia fatto pellicole simili anche per il rilsncio degli eroi degli Avengers XP

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    1. Magari con Dr. Strange e compagnia bella prenderanno la strada giusta, chi lo sa. Spero che il franchise mutante rimanga per sempre in mano alla Donner, che finora non ha sbagliato un colpo, anche se non sempre ha fatto centro perfetto.

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