L'appuntamento natalizio con l'animazione Disney è ormai un incontro ridondante e immancabile per le famiglie che amano trascorrere del tempo in compagnia di un buon film per tutti. All'epoca degli anni '90 le pellicole Disney non erano solo buone, erano addirittura ottime, capaci di stravolgere completamente l'universo dei cartoni a favore di un realismo pungente e maestoso, facendo in modo che fossero più gli adulti ad appassionarsi a quelle storie che non i bambini. In questo senso Il gobbo di Notre Dame è forse il film più maturo della Disney di quell'epoca, che non lascia totalmente da parte l'umorismo e l'ironia tipici del marchio di fabbrica ma ai quali affianca tonalità drammatiche e cupe tanto forti e concrete da fare accapponare la pelle. L'incipit di questo film diretto dall'affiatato duo composto da Gary Trousdale e dall'altrettanto magnifico Kirk Wise mette subito in chiaro questo mix di goliardia e oscurità, simbolo di una Parigi oppressa ma sempre pronta a lasciare da parte i propri problemi per poter guardare al futuro in maniera più serena.
A colpire sono principalmente i personaggi caratterizzati perfettamente, a cominciare dal perfido Frollo, giudice e giuria di una città ricca di diversità che il funzionario pubblico non riesce a sopportare, per proseguire con Esmeralda, bella e fragile, timorosa ed energica, che fa subito colpo su un Quasimodo infantile, semplice e ingenuo, interessato a conoscere un mondo che ha compreso solo tramite le parole di Frollo, il quale lo descrive come un crudele e perfido miscuglio di persone arroganti e stolte. Non dimentichiamo poi chi porta avanti l'ironia della trama, ovvero i canonici personaggi secondari (la capretta Djali, i tre gargoyles e le guardie della città, assieme ad Achille, il cavallo di Febo). Anche le musiche curate da uno dei geni Disneyani che porta il nome di Alan Menken seguono questo fantastico dualismo: si passa dalla divertente e colorata Festa dei Folli per poi andare in un'oscura camera dove Frollo cerca disperatamente di ingraziarsi la Madonna, con un mea culpa canoro che mette in risalto la convinzione della sua bontà d'animo. Ed è proprio questo concetto che rende la pellicola una delle più mature della Disney: ogni personaggio affronta un percorso religioso importante e critico, facendo in modo che il film possa risultare una riflessione sulla fede e sulla discutibile messa in atto di essa da parte di qualche fanatico. Assieme a questa lievemente azzardata rilettura c'è il tema ben più universale dell'uguaglianza comune nonostante la diversità esteriore: chi è il vero mostro? è la domanda più frequente del film. Ma ciò per cui Il gobbo di Notre Dame vince su tutti è l'impatto visivo ancora oggi sensazionale: un agglomerato di colori dove a predominare sono il rosso e il nero, simboli di fuoco e di passione, di sere magiche e di notti tenebrose, tinte fosche e impressionanti inserite in un contesto teso e sempre pronto ad esplodere, come effettivamente accadrà nella magistrale mezz'ora conclusiva. Una delle pellicole che più appassionano, scritta per lo schermo da Tab Murphy assieme ad altri collaboratori e ispirata all'iconico romanzo di Victor Hugo, autore-emblema della Parigi di quell'epoca, scrittore che ha ispirato anche l'ultimo lavoro di Tom Hooper Les Misérables. E, se si usa un occhio attento, non sarà difficile notare le somiglianze tra quest'ultima opera citata e il meraviglioso sfarzo messo in scena in questo magico e immortale cartoon Disney.
Gary Trousdale e Kirk Wise sono dei veri maghi nel fare film d'animazione, ce l'hanno dimostrato con un capolavoro del calibro de "la bella e la bestia" e riconfermato con quest'altro sottovalutatissimo capolavoro. Con "Atlantis" si sono un po' persi, ma l'ho comunque apprezzato tantissimo.
RispondiEliminaConcordo con te. Magari cinque stelle possono sembrare eccessive, ma a livello visivo La Bella e la Bestia e questo Gobbo di Notre Dame sono assolutamente inarrivabili, secondo il mio modesto parere.
Elimina5 stelle + per me! :)
RispondiEliminaUna delle pellicole Disney più belle della storia..
Da bambina ho sofferto come un cane per Quasimodo e ho tifato per lui sino alla fine. Altri tempi. Quei film Disney non ci sono più.
http://pensierinviaggioo.blogspot.it
Ho trovato il link per seguire il tuo blog, ce l'ho fatta :D
EliminaAltri tempi davvero, ormai è tutto un copiare idee qui e là, e secondo me con la scelta dell'animazione digitale hanno perso molto smalto. La Disney era una garanzia di qualità nell'animazione tradizionale. Certo bisogna aggiornarsi e tutto quello che vuoi, però un film ogni due anni (come avevano promesso e come non hanno fatto) in stile "vecchio cartoon" ci potrebbe anche stare...
tornando al discorso "animazione digitale" ho avuto modo di vedere Bolt e Chiken little il primo è un piattume totale un misto tra "the truman show"
RispondiEliminae un po "oliver & co" (cani,gatti una bambina da salvare) di chiken little ho apprezzato solo le citazioni musicali,ma finisce li
Due progetti che non mi hanno mai nemmeno incuriosito per sbaglio.
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