
Non c'è nulla da analizzare, nulla da descrivere, perché L'ultima casa a sinistra è una esperienza che va vissuta, e non si potrebbe fare altro che limitarsi a descrivere il proprio rapporto con questa pellicola, che presenta una forte critica sociale e anche un messaggio completamente negativo nei confronti dell'essere umano, sempre pronto a farsi trascinare dal vortice della vendetta anche in un mondo falsamente cristiano e pro-perdono dove invece vige ancora fortemente la mai accantonata legge del taglione. Ed è così che Craven fa lavorare i genitori della ragazza stuprata, punto forte di tutta la seconda parte della pellicola, giocando a fare a pezzi chi ha fatto a pezzi per primo e ad evirare chi ha usato il suo organo riproduttivo per violare con violenza una giovane e indifesa vergine in una delle più crudeli e forti sequenze del film: uno stupro ripreso da un piano sequenza che inquadra il volto del carnefice e quello della vittima durante l'atto sessuale, colpendo lo spettatore nel modo più crudo possibile, ovvero utilizzando gli occhi della disperazione di lei e la bocca animalesca di lui in un terrificante e violento connubio che spiazza e sconforta. Ma il film è zeppo di scene forti ed visivamente sconvolgenti, per cui gli appassionati di splatter anche un po' datati ne rimarranno soddisfatti e disturbati, perché la pellicola non è solo orrore gratuito e macabro, ma anche una concreta e demotivante riflessione sui pericoli del mondo contemporaneo, invisibili e indistinguibili, mascherati da giochi o scherzi ma sempre dietro l'angolo, dai quali ogni adolescente in cerca di ribellione dovrebbe guardarsi, non tanto per lui quanto per i suoi genitori. Ed è probabilmente questo il messaggio più importante e interessante che Craven vuole lanciare ai giovani, alcuni dei quali potrebbero essere stati suoi studenti (era insegnante prima di diventare regista): volete davvero che i vostri genitori si riducano così per una inutile ed evitabile sete di vendetta?
Aggiornare vecchie pellicole é sempre più un'esigenza del cinema moderno.. vuoi per mancanza di idee, vuoi per semplice omaggio. Che un remake faccia uscire una vecchia pellicola dall'essere circoscritta ad un'era “passata” in fondo va sempre bene. Ma purtroppo i remake validi si contano sulla punta delle dita!
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