19 febbraio 2013

La Principessa e il Ranocchio

Caso mediatico per la Disney che torna al cinema d'animazione tradizionale e recupera le trame classiche in cui si parlava di principi e principesse, rivisitando però il tutto con nuove tematiche. La principessa e il ranocchio riporta sullo schermo i disegni a mano dei tanti animatori che lavorano per dare vita a questi nuovi personaggi, tutti capitanati dal duo registico formato da Ron Clements e dal suo immancabile compagno di avventure John Musker, autori di alcuni dei più acclamati cartoon Disney degli anni '90, perché chi meglio di loro sarebbe stato capace di donare nuova linfa alla canonica e quasi stereotipata storia di una principessa alla ricerca del vero amore? Arriva quindi Tiana, una instancabile lavoratrice che ha il sogno di aprire il suo personale ristorante ma che viene trasformata in una ranocchia a causa di un principe con la testa per aria di nome Naveen.
Clements e Musker, che hanno curato la sceneggiatura assieme a Rob Edwards, ci raccontano una storia a metà tra Cenerentola e La cicala e la formica, regalando ai più piccoli il concetto del lavoro duro e del rimboccarsi le maniche, senza mai mettere da parte l'umorismo e la comicità di fondo tipica della Disney, portata avanti come sempre dai personaggi di contorno come la lucciola Ray (omaggio al grande Ray Charles) e il coccodrillo Louis (Armstrong) assieme alla simpatica Mama Odie e al malvagio ma patetico Dr. Facilier, una versione più moderna e woodoo di Jafar. Sarebbe piuttosto inutile elogiare l'animazione perfetta che Clements e Musker riescono ad organizzare ogni volta che curano la regia di un film Disney, molto più interessante  è invece soffermarci sulla geniale idea di ambientare tutto nella New Orleans del Jazz e del Blues, una città speciale piena di sogni e di persone di ogni sorta, dove c'è spazio per ricchi borghesi, lavoratori di ogni tipo e anche per qualche principe in visita, la scelta più adatta per ambientare una storia d'amore moderna senza però sorvolare sui classici elementi disneyani oltre ad essere il modo più giusto per rendere omaggio ad uno dei generi musicali che è stato capace di unire ogni ceto sociale sotto un'unica bandiera, quella del ritmo. In questo modo infatti i due registi si permettono di introdurre nuovamente temi musicali cantati dai protagonisti all'interno del film senza però snaturare il genere d'animazione e senza trasformarlo a tutti i costi in un cartone musicale come erano invece i primi film Disney, riuscendo ad incastrare perfettamente musiche orecchiabili e citazioni divertenti, rendendo omaggio alla musica Jazz e allo stesso tempo al vecchio cinema bidimensionale e artigianale. La principessa e il ranocchio guarda quindi con occhio nostalgico al modo di fare cinema (e musica) di un tempo, recuperando vecchi stili e riproponendoli ad un pubblico giovane abituato a canzoni e cartoni fatti interamente al computer, un ottimo modo per fare un tuffo nel passato assieme a personaggi vecchi per imitazione alla Disney più stagionata ma nuovi per caratterizzazione, personalità e interazione. Un intrattenimento geniale e intelligente.


8 commenti:

  1. Molto molto bello, era riuscito persino a commuovermi.
    L'unica cosa che mi aveva fatto un po' ribrezzo era l'umanizzazione delle rane, non so perché.

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    1. Magari per il mangiare mosche contro la propria volontà :D

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  2. Uno dei pochi della Disney che non ho mai visto. Dovrò recuperare al più presto.

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    1. Se ti vuoi fidare di me e della mia opinione, beh, sì. :)

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  3. questo non l'ho mai visto,ma ci farò un pensierino senz'altro, il mio disney preferito rimane fino ad ora Lilli e il vagabondo,seguito ad Aladdin e il re leone

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    1. Beh, sicuramente non li surclasserà, però ti farà passare una bella serata all'insegna del divertimento e della buona musica. :)

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  4. visto ieri sera,non al livello di Aladdin e la sirenetta ma comunque più che
    discreto belle canzoni ,avrei voluto un antagonista migliore

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  5. Recuperato solo qualche giorno fa, in prossimità delle feste. Molto carino, ma troppo bambinesco per i miei gusti.
    Luca Ward che doppia il cattivo però è da omosessualità perenne :-Q_____

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