Con uno stile tipicamente classico e con una mano semplicemente anonima, Jeff Wadlow riadatta per lo schermo il secondo capitolo delle avventure di Kick-Ass, l'eroe/antieroe che Mark Millar ha creato per la carta e che Matthew Vaughn ha ritoccato per la prima volta per il cinema. Kick-Ass 2 è una storia di vendette e di alleanze, di rimpianti e di promesse, di ribellione e di crescita; in una parola: di adolescenza. Ma i temi sono troppi (soprattutto perché Wadlow recupera qualche idea anche dallo spin-off Hit Girl, pensando male che nel seguito ufficiale ci fossero pochi spunti), o troppo poco esplorati, o eccessivamente superficiali per toccare l'animo dello spettatore, che può anche divertirsi a vedere nuovamente Chloe Moretz e Aaron Taylor Johnson "spaccare culi" sul grande schermo, ma che non viene colpito come è successo con il primo capitolo.
L'ironia spicciola e la comicità grottesca affondano la sceneggiatura trasformandola in una accozzaglia di gag sciocche (Motherfucker che si masturba è qualcosa di orribile perfino per il più becero scrittore hollywoodiano) che non sfruttano mai il potenziale del fumetto, già inferiore di qualità rispetto al prototipo, e che lasciano correre tutto come se fosse un film per ragazzini che devono dare sfoggio ai loro ormoni grazie alle caotiche scene d'azione (tutte giocate sul montaggio di Eddie Hamilton), ai bei corpi femminili delle studentesse (e di qualche eroina) e ai rappresentanti della comunità nerd come gli amici del protagonista (uno dei quali ha anche cambiato volto). In questo film l'emotività passa in secondo piano favorendo invece la componente goliardica e splatter, mostrando un cane che morde un gangster tra le gambe piuttosto che la feroce tortura subita dal padre di Dave per colpa del suo essere Kick-Ass. Non ci si addentra mai nella mente del protagonista, nei suoi sentimenti o nei suoi tormenti, si lascia invece che sia la voce fuori campo di Dave a raccontare tutto questo, dando alla macchina da presa il banale compito di filmare sequenze d'azione in continuazione, senza sosta, anche quando Mindy fa il suo provino per entrare nel gruppo scolastico di danza (c'è una motivazione per ciò, certo, ma il piano di regia di questa sequenza è talmente debole da rendere surreale e incredibile tutto quanto). Il risultato insomma è un prodotto comico che pare scimmiottare il primo capitolo e farne quasi una parodia, trascurando totalmente il messaggio alla base del progetto e inserendo al suo interno un brusco gioco al massacro tra buoni e cattivi che se le danno di santa ragione al grido di Justice Forever, dove il messaggio moralista a favore dell'amicizia arriva tranquillamente, ma non è sufficiente per bucare lo schermo. La violenza c'è, anche se è inquadrata e montata nella maniera più elementare possibile, purtroppo però è un'idea già presente nel primo film, per cui in conclusione in questo sequel non abbiamo nient'altro che un divertimento piacevole solo ed esclusivamente per i veri fanatici dei personaggi, quelli che amano vedere e rivedere all'infinito le avventure dei loro beniamini a prescindere dalla qualità effettiva del film. Per tutti gli altri, invece, la noia arriva già al ventesimo minuto.
Soprattutto non mi è piaciuta la mancanza di riferimenti e citazioni del mondo nerd, molto più presenti nel primo. Han cercato di renderlo il più possibile "per tutti" e ha perso molto... Anche se Chloe è qualcosa di stupendo.
RispondiEliminaA me non è dispiaciuto, non ai livelli del primo ma nemmeno una zozzeria secondo me. Condivido e non condivido ciò che hai scritto.
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