Il Natale sta per arrivare e si sente già in giro l'aria di festa, il senso di pace e di
serenità, la voglia di stare tutti insieme... E sicuramente c'è ancora qualcuno
che ha già montato albero e presepe, al di là di quelli messi nei negozi per invogliare le persone a spendere. Questa volta vogliamo parlare di Natale e di Santa Clause in maniera originale e particolare, come dire... molto dark. La pellicola in questione è Trasporto Eccezionale -
Un Racconto di Natale, scritto e diretto dal regista e sceneggiatore finlandese
Jalmari Helander.
La storia si ispira ad alcune antiche leggende
germaniche secondo le quali il Babbo Natale originale era un'entità che non
portava doni ai bambini buoni, bensì un demone che si intrufolava nelle case
per rapire e torturare i bambini. Se non si è interessati a scavare attorno a ciò che
oggi è consueto e quotidiano, cercandone le origini, forse è bene evitare
Trasporto Eccezionale - un racconto di Natale. Ma se invece si è incuriositi da
una storia festiva diversa, dark, dai toni thriller e piena di tensione, questo
film è più che adatto. Eccezionale l'idea di Jalmari Helander, perché un
Babbo Natale di questo genere, più vicino al Grinch che alla sua vera essenza,
non si è mai visto in nessuna pellicola. Intrigante il modo in cui il regista
rovescia la bontà trasformandola nella crudeltà più sfrenata e nell'orrore più
crudo(si tratta sempre di rapimento di bambini, seppure cattivi). In questo
malefico Santa Clause si potrebbe leggere una forte critica ai simboli della
Chiesa (dopotutto Babbo Natale è San Nicola), così rassicuranti ma dietro i
quali si nascondono, a volte, anche atti inumani (come la caccia alle streghe o
l'inquisizione). Il film inoltre si presta ad altri diversi spunti di
riflessione e chiavi di interpretazione, regalando comunque 84 minuti di
intrattenimento serrato, tenendo lo spettatore interessato alla narrazione
dall'inizio alla fine, senza che possa mai distrarsi (forse anche nel disperato
tentativo di scoprire, alla fine, un Babbo Natale buono). Fantastica la messa in scena, che unisce una regia
precisa e minuziosa ad una fotografia veramente spettacolare curata da Mika Orasmaa: gli esterni
finlandesi sono qualcosa di veramente indescrivibile, e le scene in notturna e
gli interni hanno giochi di luce che ricordano molto i toni dark del miglior Guillermo
Del Toro. Insomma, la fiaba si ribalta e ciò che è buono si
scopre in realtà come l'esatto opposto, reagalando allo spettatore un'avventura
che non si sarebbe mai aspettato, soprattutto in un film incentrato su Santa
Clause. Se qualcuno volesse provare il brivido di intimorirsi
davanti ad una figura che da piccoli si attendeva con ansia, la Sony Pictures
Home Entertainment ha deciso di distribuire la versione Home Video anche in
Italia, per fortuna, anche se la pellicola non è uscita nei nostri grandi schermi. Io comunque vi consiglio di recuperarlo in un modo o nell'altro, almeno per concentrarvi su un film natalizio decisamente diverso, se non inverso rispetto al classico stile buonista e festivo a cui siamo abituati da sempre.
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