Sono passati ormai undici anni
dall’inizio di quest’avventura creata da Peter Jackson ed è appena uscito il primo episodio de Lo Hobbit, la nuova trilogia ambientata
nella Terra di Mezzo, appena prima degli eventi della prima saga. Tratto dai
romanzi di J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli è ancora oggi una delle più belle saghe fantasy
di tutti i tempi, grazie alla regia minuziosa di Peter Jackson e alla sua
enorme forza d’animo nel trasporre questa fantastica storia lavorando sui tre
film contemporaneamente per tre lunghi anni, partendo con La
Compagnia dell’Anello, che verrà analizzato proprio con le prossime
parole.
Con occhio attento ai dettagli e forte della sua idea, Peter
Jackson dà il via ad un’avventura epica e indimenticabile. La
Compagnia dell’Anello è forse quello
della trilogia ad avere l’inizio meno dirompente, a causa dell'infinito
"spiegone" ad opera della voce narrante di Galadriel, o Cate Blanchett se preferite (personalmente avrei preferito
l'incipit in medias res e poi lo "spiegone" in mano a Gandalf più
avanti, com'è nel libro, ma sono gusti). La cosa che colpisce di questo
progetto è la capacità che ha Jackson nel restare fedele al romanzo pur
modificando alcune piccolezze che, al cinema, non avrebbero funzionato. Con
questo espediente (che racchiude in sé il vero concetto di “riadattamento”),
l’autore rende ogni singolo personaggio importante per la trama (Arwen che
salva Frodo incantando l’acqua non esiste nel libro, è una magia di Gandalf in
realtà, ma così Jackson è riuscito a dare più spessore alla parte interpretata
da Liv Tyler). Inoltre il neozelandese rimane fedele ai temi più importanti
del primo libro, mostrandoli tutti, alcuni anche in maniera originale (la
corruzione dell’uomo, i legami forti e inscindibili tra le persone, il bene e
il male, la forza nel portare a termine qualcosa, il tradimento). Ottima la scelta del cast (Ian McKellen tra tutti, ma anche Christopher Lee è fantastico e
non fa altro che omaggiare, con la sua espressione malvagia, tutti i film
horror che gli hanno regalato fama e fortuna), che mostra ogni personaggio per
quello che è, rendendoli tutti originali, dalla straordinaria performance di Viggo Mortensen fino alla comicità intrinseca di John Rhys-Davies. Ma il
regista non si limita a questo e crea un mix perfetto di computer grafica,
panoramiche reali e riprese in live action, offrendoci combattimenti
indimenticabili, paesaggi fantastici e coreografie (o meglio, acrobazie)
emozionanti. Come si può, poi, non citare Howard Shore, che con le sue
musiche ha reso la pellicola ancora più epica (impossibile dimenticarsi Corcening Hobbits e The
Bridge of Kazhad-Dum, per citarne due), senza contare l'ottimo lavoro
svolto dal direttore di fotografia Andrew
Lesnie, entrambi premiati con l'Oscar assieme agli effetti speciali e al
trucco supervisionato da Peter Owen e Richard Taylor. Ma in questo modo
sminuiremmo il lavoro dei costumisti Dan Hennah e Alan Lee assieme alle
fantastiche scenografie di Grant Major (alcune delle quali vivono di miniature
e paesaggi realmente esistenti, ma comunque efficaci). Non ci si poteva aspettare un inizio migliore di questo per Il Signore degli Anelli di Tolkien, e non poteva esserci
persona più adatta di Peter Jackson che, da appassionato della saga quale è,
riesce a portare sul grande schermo un lavoro enorme e faticoso con una
semplicità incredibile e una leggerezza incantevole, riempiendo lo schermo di
divertimento e magia.
Immenso. Per chi è nato negli anni 90 come noi ha segnato l'infanzia!
RispondiEliminaAvevo la vhs registrata da Sky Cinema e, ogni volta che stavo male o che comunque ero costretto a letto, me lo guardavo.
EliminaScusa ma sono pignolo. Gimli è interpretato da John Rhys-Davies, non Jonathan Rhys-Meyers XD ma in effetti i nomi sono un po' confusionari. A me personalmente l'intro con Galadriel piace molto, lei ha una voce pazzesca. Quello dello hobbit invece mi è risultato più indigesto
RispondiEliminaDa questo punto di vista concordo, paragonata all'intro de Lo Hobbit questa è molto meglio. Però io avrei preferito un flashback all'interno del film, magari narrato da Gandalf. Correggo subito il nome, perdonate l'errore.
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