Nonostante la pellicola sia del 2009, la storia che viene
raccontata è terribilmente attuale in tutti i sensi grazie ai temi trattati
durante la narrazione. Thomas McCarthy è il regista di questo film a
metà tra il comico e il drammatico, capace di farti sorridere e di
strapparti qualche lacrimuccia ma, soprattutto, alcune interessanti riflessioni
sul mondo moderno. Nonostante l’happy ending e una trama sicuramente meno
esportabile, lo stile di McCarthy torna nuovamente a graffiare lo spettatore, lasciando il segno. Mosse Vincenti riesce a raccontarsi in maniera semplice,
fuggendo via in poco tempo e senza fare sentire la sua pesantezza. Thomas
McCarthy dimostra ancora una volta di essere un genio nel raccontare temi forti
e drammatici in maniera leggera e naturale, senza andare mai a parare verso la
lacrima facile e cercando sempre di coinvolgere lo spettatore emotivamente.
Paul Giamatti è la star di un film capace di parlare attraverso i suoi validi
attori, i quali si dimostrano assolutamente abili nel rappresentare tutto ciò
che il regista ha in mente. Proprio com’è nello stile dell’autore, la pellicola
gioca molto con i suoni, mescolandoli a ciò che sta succedendo ed enfatizzando
la drammaticità o la comicità del momento. Forse il vero punto a sfavore è un
mancato tentativo nell’osare di più con la macchina da presa, riciclando campi
e controcampi certo convincenti, ma mai innovativi, e laddove si tenta qualche
piano sequenza, ecco che arrivano dei tagli di montaggio a smorzare lievemente
la magia della ripresa continua. Piccolo neo che magari lasciare leggermente insoddisfatti i più
appassionati del cinema che vuole rischiare, ma se la regia cerca qualche volta
di puntare un po’ più in alto, ecco che la sceneggiatura (scritta dallo stesso
McCarthy) scivola ogni tanto nel favolistico, regalandoci alcuni personaggi
di contorno poco originali, o qualche sequenza umoristica già vista. È però altrettanto vero che questi piccoli sbafi sono immersi in altrettanti pregi che nascondono
tutto quanto per offrire al pubblico un film ricco di temi interessanti da
approfondire, come le bugie giustificate, l’importanza di affrontare i propri
problemi, lo scivolamento nell’immaturità e il tentativo di sopravvivere in un
mondo pieno di ingiustizie cercando di avere sempre il controllo di tutto, come
dirà il giovane Kyle interpretato da Alex Shaffer. Concludo brevemente e ritornando a fare i complimenti a Thomas McCharty, che confeziona un film non privo di qualche lieve sbavatura,
ma che non racconta nulla di retorico o di sdolcinato, usando personaggi troppo
cinematografici o fuori dal reale, ma che invece parla al pubblico con tutta la
sincerità possibile, lasciando da parte l’etica del corretto e facendo in modo
di mascherare la finzione sotto il pesante velo della realtà. Consigliato a
tutti gli appassionati delle commedie drammatiche e a tutti coloro che vogliono
passare qualche minuto in compagnia di protagonisti che potrebbero essere
scambiati per i vostri vicini di casa.
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