29 novembre 2012

Mosse Vincenti


Nonostante la pellicola sia del 2009, la storia che viene raccontata è terribilmente attuale in tutti i sensi grazie ai temi trattati durante la narrazione. Thomas McCarthy è il regista di questo film a metà tra il comico e il drammatico, capace di farti sorridere e di strapparti qualche lacrimuccia ma, soprattutto, alcune interessanti riflessioni sul mondo moderno. Nonostante l’happy ending e una trama sicuramente meno esportabile, lo stile di McCarthy torna nuovamente a graffiare lo spettatore, lasciando il segno. Mosse Vincenti riesce a raccontarsi in maniera semplice, fuggendo via in poco tempo e senza fare sentire la sua pesantezza. Thomas McCarthy dimostra ancora una volta di essere un genio nel raccontare temi forti e drammatici in maniera leggera e naturale, senza andare mai a parare verso la lacrima facile e cercando sempre di coinvolgere lo spettatore emotivamente.
Paul Giamatti è la star di un film capace di parlare attraverso i suoi validi attori, i quali si dimostrano assolutamente abili nel rappresentare tutto ciò che il regista ha in mente. Proprio com’è nello stile dell’autore, la pellicola gioca molto con i suoni, mescolandoli a ciò che sta succedendo ed enfatizzando la drammaticità o la comicità del momento. Forse il vero punto a sfavore è un mancato tentativo nell’osare di più con la macchina da presa, riciclando campi e controcampi certo convincenti, ma mai innovativi, e laddove si tenta qualche piano sequenza, ecco che arrivano dei tagli di montaggio a smorzare lievemente la magia della ripresa continua. Piccolo neo che magari lasciare leggermente insoddisfatti i più appassionati del cinema che vuole rischiare, ma se la regia cerca qualche volta di puntare un po’ più in alto, ecco che la sceneggiatura (scritta dallo stesso McCarthy) scivola ogni tanto nel favolistico, regalandoci alcuni personaggi di contorno poco originali, o qualche sequenza umoristica già vista. È però altrettanto vero che questi piccoli sbafi sono immersi in altrettanti pregi che nascondono tutto quanto per offrire al pubblico un film ricco di temi interessanti da approfondire, come le bugie giustificate, l’importanza di affrontare i propri problemi, lo scivolamento nell’immaturità e il tentativo di sopravvivere in un mondo pieno di ingiustizie cercando di avere sempre il controllo di tutto, come dirà il giovane Kyle interpretato da Alex Shaffer. Concludo brevemente e ritornando a fare i complimenti a Thomas McCharty, che confeziona un film non privo di qualche lieve sbavatura, ma che non racconta nulla di retorico o di sdolcinato, usando personaggi troppo cinematografici o fuori dal reale, ma che invece parla al pubblico con tutta la sincerità possibile, lasciando da parte l’etica del corretto e facendo in modo di mascherare la finzione sotto il pesante velo della realtà. Consigliato a tutti gli appassionati delle commedie drammatiche e a tutti coloro che vogliono passare qualche minuto in compagnia di protagonisti che potrebbero essere scambiati per i vostri vicini di casa.




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