22 novembre 2012

Hotel Transylvania

Nonostante le pellicole Sony Pictures Animation siano state finora lievemente prive di chissà quale qualità, sembra che tutto quello prodotto ad oggi fosse esercizio di tecnica digitale per arrivare a questo. Questa è infatti la seconda pellicola di fila che lo studio d'animazione non sbaglia (la precedente era Pirati! Briganti da Strapazzo, lievemente inferiore rispetto ad alcuni suoi compari in stop-motion, ma pur sempre un buon film), che risulta essere un ottimo intrattenimento non privo di spunti di riflessione. Hotel Transylvania trasforma Dracula in un premuroso papà che costruisce un hotel come rifugio per tutti i mostri ma, soprattutto, per la sua bambina.
La particolare analisi della premura che si trasforma in affanno e poi in ossessione è piacevolmente gradevole e coinvolgente, come quella dedicata alla follia delle folle e all'essere umano dipinto come un mostro, senza però "fare di tutta l'erba un fascio". Ancora una volta si torna a martellare sul chiodo del razzismo (o meglio, mostrismo) nei confronti di una popolazione intera (in questo caso gli esseri umani) che vengono ricordati dalle creature dell'hotel come dei dispensatori di morte e devastazione, quando in realtà si viene a scoprire che non sono tutti così. La simpatica storia d'amore viene raccontata in maniera frizzante e goliardica, dipinta con toni divertenti e farcita con battute ironiche e ricche di strizzatine d'occhio agli amanti del genere horror cinematografico (lo smacco alla saga di Twilight è da antologia): si citano i classici Dracula, Frankenstein e l'Uomo Lupo, senza dimenticare l'Uomo Invisibile e i Gremlins. L'animazione, poi, gioca molto su personaggi molto infantili per quanto riguarda la realizzazione grafica, giusta così perché i bambini non devono essere spaventati dai mostri, ma simpatizzare per loro. A livello psicologico, però, i protagonisti sono studiati molto bene, grazie al loro modo di portare avanti una storia particolarmente emotiva ma anche goliardica. E' il lato giocoso, infatti, che la fa da padrone per i 91 minuti della pellicola di Genndy Tartakovsky, il quale si dimostra capace di imbastire un film d'animazione come si deve, senza tralasciare le parti importanti di questo genere, ovvero lo humour, le citazioni e i buoni sentimenti. I personaggi, scritti con cura da Peter Baynham e Robert Smigel, crescono e mutano con una naturalezza incredibile e lasciano che lo spettatore, di qualunque età esso sia, possa appassionarsi alla loro crescita. Come ogni film d'animazione che si rispetti, non mancano gli strepitosi personaggi di contorno, capaci di strappare più di una risata. Il montaggio di Catherine Apple aiuta molto la resa del prodotto finale, alimentando ed enfatizzando i punti chiave di ogni sequenza con cura. Per concludere, cito le musiche originali di Mark Mothersbaugh, capaci di cogliere ogni punto e pronte a lasciare posto agli effetti sonori (ruggiti compresi) qualora ce ne fosse bisogno. Insomma, Hotel Transylvania non sarà sicuramente il miglior film d'animazione dell'anno, ma è certo che riuscirà a divertirvi come non mai e sarà capace anche di farvi commuovere e, perché no, di rubare qualche lacrimuccia agli animi più sensibili. Consigliato alle combriccole che vogliono farsi qualche risata, alle famiglie con dei bambini che vogliono qualcosa di nuovo e di qualità e, infine, a tutti quelli che amano la nuova (ormai non tanto) animazione computerizzata e vogliono godersi qualcosa di nuovo, originale e spassoso al di là dei film Dreamworks e Pixar.


3 commenti:

  1. mi incuriosiva molto, e la tua recensione mi ha convinto. Appena posso vado subito a vederlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Affrettati, però, che la prossima settimana al 100% lo toglieranno per far posto a "Le 5 Leggende"

      Elimina
    2. Visto ieri con morosa e... dai, vedibile, ma abbastanza deluso. Certe gag mi sono sembrate davvero troppo infantili e la canzone finale era da strapparsi le orecchie...

      Elimina