20 gennaio 2013

Django Unchained

Partiamo subito con il classificare questo Django Unchained, la nuova fatica cinematografica della icona pop contemporanea Quentin Tarantino. Sicuramente tra i suoi film è quello che si avvicina di più all'essere un western, per ambientazioni, trama e contesto storico, ma non lo è almeno quanto non lo è Bastardi Senza Gloria o ancora meno Pulp Fiction. Django Unchained non è un film western, e chiunque sia entrato in una qualsiasi delle sale italiane che hanno proiettato e stanno proiettando questo film per vedere un western ha fatto un grossissimo buco nell'acqua. Django Unchained è il più fedele e amorevole omaggio che Tarantino regala al genere cinematografico che l'ha cresciuto e che ha sempre dichiarato di amare: ci sono infatti tanti temi western quanti sono quelli Tarantiniani, in questo film. Se da un lato abbiamo le zoomate tipiche del cinema di Sergio Leone e Sergio Corbucci, dall'altro abbiamo le ormai immancabili musiche moderne e pop che abbiamo imparato ad apprezzare in ogni pellicola di Quentin, assieme agli ovvi recuperi musicali dei più importanti temi del genere, da Luis Bacalov ad Ennio Morricone, che per l'occasione compone un brano originale cantato dalla nostrana Elisa.
La vera perla, come al solito, è la sceneggiatura solida e ricca di dialoghi caratterizzanti per i protagonisti, tipici e anch'essi mai messi da parte nella filmografia di Tarantino. A mettere in scena la storia troviamo i classici collaboratori tra i quali il novello Christoph Waltz nell'aiutante del protagonista King Schultz, il fedele Samuel L. Jackson in quelli di uno sconvolgente e originale Mr. Stephen , assieme ai nuovi arrivi Jamie Foxx che impersona Django e Leonardo Di Caprio nel ruolo del perfido Calvin Candie che, se non è la migliore interpretazione di tutta la carriera di quest'attore, quantomeno è la più originale da tanto tempo a questa parte; assieme a loro la damigella da salvare Broomhilda Kerry Washington. Da non dimenticare il cammeo di Franco Nero, il Django originale, assieme a quelli di Jonah Hill, di Tom Savini e di Don Johnson. Al montaggio Fred Raskin sostituisce la compianta Sally Menke e recupera buona parte dello stile, aggiungendoci qualche flashback tipico del cinema western ed evitando, per la seconda volta nel cinema di Quentin, la suddivisione in capitoli della narrazione, regalando alla pellicola una linearità e una continuità ininterrotta interessante e apprezzabile. Qualche ralenti usato qui e là sarebbe stato abbastanza evitabile, ma ciò non cambia la qualità finale del film. A condire il tutto con tanta bellezza estetica c'è la fotografia di Robert Richardson, la quale può godere di cambi di luce ottimi e fruibili ognuno di essi in maniera diversa e la quale permette al regista dei giochi di ombre decisamente fantastici. Proprio per tutto questo Django Unchained è un western ma allo stesso tempo non lo è. Tarantino riesce ad unire la sua passione adolescenziale per il western e il suo stile pop e splatter ormai consolidato sotto un'unica bandiera di romanticismo e amore, quello di Django per la sua Broomhilda e quello del regista per la settima arte. Tra citazioni, salti temporali, tanto sangue e molta passione, Django Unchained vi farà scoprire il lato romantico di Quentin, appena accennato in Jackie Brown e spinto in direzione materna in Kill Bill, un lato lasciato finora nascosto e che sarà molto difficile da dimenticare.


6 commenti:

  1. non ho gridato al miracolo ma mi è piaciuto molto lo stesso! Grande Quentin, non ridevo ed emozionavo così da molto!

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  2. sempre una garanzia tarantino. questa volta leggermente più tenerone, ma non troppo, rispetto al solito :)

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  3. Colgo l'occasione con questo commento per farti i complimenti per il blog, per le tue analisi dettagliate del film (si sente, anzi, si legge che il cinema è la tua passione) e per il tuo canale di youtube che, da quando l'ho scoperto, seguo costantemente.
    Detto questo: Forza Tarantino! Quest'anno l'Oscar, almeno per la miglior sceneggiatura originale, deve essere suo!

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    1. L'Oscar alla sceneggiatura se lo deve vincere, e Christoph Waltz deve fare la doppietta!!! ^^ Grazie per i numerosi complimenti! Fa sempre piacere che i propri sforzi vengano apprezzati :)

      Ti giuro, una giornata finita di m***a al lavoro è stata risollevata da questo commento :D

      A presto!

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  4. Penso che spendere 8,50 € quando si tratta di andare a vedere un film di Quentin, non siano spesi bene: di più!!!! GARANZIA! Tarantino non delude mai, anzi, ti fa' innamorare sempre di più dei suoi film e del cinema in generale!! Amo tutti i suoi film, che gasano, divertono, fanno riflettere e con Django fanno pure commuovere. Sul finale avevo la pelle d'oca, e la lacrimmuccia è scappata!!

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  5. L'ennesimo capolavoro del maestro!Un film assurdo, soddisfacente e fottutamente figo.Sembro infantile nell'usare sti termini?Forse, ma comunque sia ogni definizione positiva è valida quando si parla di Quentin Tarantino.

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