25 marzo 2015

Insurgent

Dopo il pessimo primo capitolo che aprì le danze a questa nuova serie di film dedicata ai giovani adulti in corsa per la sopravvivenza, arriva il nuovo episodio della Divergent Saga, intitolato Insurgent. L'ex regista Neil Burger indossa qui le vesti di produttore esecutivo, lasciando il timone ad un ben più abile Robert Schwentke che, tra alti e bassi, è riuscito a dimostrarsi un discreto mestierante se messo al servizio della giusta sceneggiatura. Con il primo capitolo abbiamo conosciuto i personaggi e scoperto i rapporti che intercorrono nella società governata da un'accigliata Kate Winslet, dove i divergenti sono la razza da distruggere perché impossibile da integrare nell'ordine organizzato e pensato per tutelare la città e la razza umana. In questa seconda parte la storia d'amore tra Theo James e Shailene Woodley comincia a consolidarsi e alcuni dei gruppi della città iniziano a collaborare con il nugolo di divergenti a cui il governo dà la caccia. Riusciranno i nostri eroi eccetera eccetera?

18 marzo 2015

Cenerentola

Riproporre in live action nel 2015 l'iconica fiaba di Cenerentola: chi meglio del barocco shakespeariano Kenneth Branagh per gestire questa operazione commerciale targata Disney? Branagh, maestro del teatrale e delle commedie in costume, passa da Mary Shelley alla Marvel per finire nella casa di Topolino e ritrovarsi in mano uno dei più ambiziosi progetti degli ultimi anni: ma la produzione ha fatto male i conti, pensando che qualche fantastica scenografia (ad opera di Dante Ferretti), dei costumi sfarzosi ed incantevoli tempestati di lucine al led (quello della fata madrina) e di Swarovski (quello di Cenerentola), una matrigna da Premio Oscar e dei deliziosi topini in CGI potessero bastare per accontentare un pubblico di età superiore ai sei o sette anni. Invece, purtroppo, non è così. Se da un lato questa nuova Cenerentola può contare sulla sfarzosa composizione di Branagh e dei collaboratori che hanno partecipato al film, dall'altro la sceneggiatura di Chris Weitz non riesce a sostenere l'intero castello costruito attorno ad essa, traballando e barcollando dove invece non dovrebbe.

14 marzo 2015

Foxcatcher - Una Storia Americana

Per la terza volta nella sua carriera Bennett Miller torna al cinema biografico per raccontare parabole americane che rappresentano gli Stati Uniti e il loro lento ma inesorabile decadimento culturale e sociale. Mark Schultz, John Du Pont e Dave Schultz diventano quindi metafore rappresentative di speranze perdute, sogni infranti, desideri inarrivabili e mal riposta voglia di dimostrare di essere qualcuno che in realtà non si è. Così fa il personaggio di Channing Tatum, Mark, ma anche quello di Steve Carell, John, i quali percorrono due binari incidenti, che si incontrano per un attimo e che poi si allontanano l'uno dall'altro, prendendo strade totalmente opposte. In mezzo a loro c'è Dave, ovvero Mark Ruffalo, fratello di Mark, nonché suo mentore e punto di riferimento nella vita, senza il quale Mark prova a vivere, ma inutilmente poiché, tornando al discorso di prima, non si può essere quello che non si è. Ma i fratelli Schultz sono solo un tassello in questa contorta storia dell'America, della quale il vero protagonista e senza dubbio il filantropo Du Pont, ossessivamente influenzato da una figura materna che cerca disperatamente di allontanare da sé, proprio come Mark fa con il fratello. e sempre desideroso di voler dimostrare di essere indipendente da lei, proprio come Mark con Dave.