29 agosto 2014

Captain America: The Winter Soldier

Ancora una volta l'America è nei guai: una grande minaccia si insidia all'interno dell'intelligence più importante del mondo Marvel, lo S.H.I.E.L.D., e servirà l'iconico eroe a stelle e strisce con il suo (non tanto) luminoso scudo per sventare il terribile pericolo. Divertente intrattenimento politico che gioca degnamente le sue carte senza scivolare nella comicità forzata tipica di alcuni titoli imparentati con lui, questo Captain America: The winter soldier può essere sicuramente considerato una prova discretamente superata. Lungi da me, quindi, sminuire il film o raccontarlo per qualcosa che non è, poiché spero che, seguendo nella lettura, non pensiate che ve ne sconsigli la visione, anzi: guardatelo e apprezzatene la perfetta calibratura di un ritmo sempre serrato e mai in calo, di una sceneggiatura non male arricchita da quel già citato discorso politico tutt'altro che scontato, e ammiratene le sequenze d'azione, giostrate bene dai fratelli Russo ma, a mio modestissimo parere, montate in maniera troppo caotica da Jeffrey Ford. Quindi l'intrattenimento proposto da questo film è certamente interessante, abbastanza intelligente e assolutamente lontano dal concetto di "visione a cervello spento".

21 agosto 2014

Hercules - Il Guerriero

Che emozione, era da tanto tempo che non entravo al cinema per sorbirmi un blockbuster così ignorante, così privo di ambizioni, così povero di originalità e così mainstream. Forse l'ultimo è stato Battleship, di quel tanto criticato Peter Berg che qui (guarda caso) figura come produttore esecutivo, mentre alla regia abbiamo Brett Ratner, quel tanto criticato Brett Ratner che all'epoca provò a salvare con tutta la sua ignoranza (in senso buono) l'apocalittico terzo capitolo della saga di X-Men che, fino al film precedente, portava la firma di Bryan Singer. È ovvio che tra quest'ultimo e l'autore di Red Dragon ci sono un paio di abissi di differenza, tuttavia, se messo sul treno giusto, Ratner sa essere un buon direttore d'orchestra e questo Hercules - Il Guerriero, secondo film dell'anno dedicato all'eroe mitologico, ne è la prova. Scritto da uno sceneggiatore praticamente alle prime armi, Ryan Condal, e da uno che fino all'anno prima scriveva i sequel dei film Disney, Evan Spiliotopoulos, il film racchiude i più classici cliché del genere action hollywoodiano, con un eroe dal passato burrascoso e misterioso, una combriccola di simpatiche canaglie in pieno stile Robin hood e i suoi allegri compagni, un sovrano egoista desideroso di potere (e qui ne abbiamo due, di sovrani) e due o tre figure femminili che, tra eroiche amazzoni e principesse un po' troppo ottuse, non sono altro che più o meno tutti gli stereotipi richiesti da questo tipo di film.

11 agosto 2014

The Wolf of Wall Street

Che bello farsi trascinare attraverso i 180 minuti di questa fantastica commedia biografica realizzata da un Martin Scorsese più che in ottima forma. E mentre tutto il mondo sta ancora discutendo se sia migliore questo The wolf of Wall Street o il meno recente Casinò, se la filmografia più moderna del regista valga quanto i suoi primi film come Toro scatenato o Taxi driver, se Scorsese sia ancora davvero un grandissimo regista (in questo caso la risposta è sì, e tanti saluti a tutti quelli che hanno il coraggio di sindacare su ciò), io mi sono goduto, seppur con un non indifferente ritardo, la sua ultima fatica, restandone assolutamente estasiato. È fantastico trovarsi di fronte a tutti quei sensazionali piani sequenza all'interno dell'ufficio sempre più grande di Jordan Belfort, impersonato da un Leonardo Di Caprio mai così azzeccato per un ruolo, audace e istrionico, pronto a raccontarci per una buona parte del film la sua storia. Letteralmente: lui ci guarda mentre il film scorre, mentre le cose vanno bene per Belfort e la sua Stratton Oakmont, facendoci vedere quanto sia bello e produttivo e rilassante fare il broker.

10 agosto 2014

La Leggenda del Cacciatore di Vampiri

Una delle cose più importanti, quando si guarda un film, è capire se alla fine della visione ciò a cui hai appena assistito ti abbia veramente lasciato qualcosa oppure no. Ecco, nel caso de La leggenda del cacciatore di vampiri ciò che mi sono chiesto alla fine è stato: chissà come sarebbe uscito questo film con una regia diversa e una storia più solida e meno derivativa. Alla fine il film non è nemmeno così pessimo nella sua totalità, tuttavia non ne si è intrattenuti, né esaltati, né divertiti, si rimane semplicemente delusi e amareggiati perché le potenzialità dell'idea di base (il presidente Lincoln che di notte fa il cacciatore di vampiri? Da vedere subito!) vengono accantonate per fare posto ad una storia di riscatto e vendetta, dove un uomo riesce senza troppi giri di parole né qualche enfasi particolare ad intraprendere la strada giusta a colpi d'ascia e aprendosi un varco con pallottole d'argento.

6 agosto 2014

Apes Revolution - Il Pianeta delle Scimmie


È tutta colpa dell'uomo. Questo era il mio pensiero fisso mentre i titoli di coda di Apes Revolution continuavano a scorrere sullo schermo della sala cinematografica. Perché è l'uomo ad avere avviato tutto, ad arrampicarsi sugli specchi incolpando le scimmie di avere diffuso il virus che li ha sterminati, a portare un fucile dove Cesare aveva imposto come unica regola "no armi", a preparare un piano alternativo per prendersi con la forza ciò che pensavano di non ottenere con la gentilezza, facendo quindi andare su tutte le furie un Koba già pieno di rancore nei confronti della razza umana, che lo ha ingabbiato, torturato, mutilato e sfregiato. È di certo quel Koba a scatenare tutta una serie di eventi che porteranno all'inevitabile guerra tra razze, ma io mi sono soffermato un attimo a pensare: che cosa sarebbe successo se l'uomo non avesse preparato tutte quelle armi e Koba non le avesse viste? Che cosa sarebbe successo se la scimmia fosse stata trattata come Cesare dai suoi carcerieri? Sarebbe andata allo stesso modo?