28 novembre 2013

World War Z

Sarebbe potuta uscire una pellicola interessante dall'opera letteraria di Max Brooks, poiché più di una volta all'interno del film si percepisce che c'è qualcosa di particolare che non viene detto, raccontato o approfondito. World War Z commette il tragico errore di trasformarsi già dopo i primi cinque minuti in una pellicola commerciale ad alto tasso di effetti digitali, dove a farla da padrone è più lo spavento immediato che non la suggestione a lungo termine e nella quale Brad Pitt è stato ingaggiato probabilmente solo perché Will Smith era impegnato, o più probabilmente perché aveva già rovinato gli zombi in un altro scempio cinematografico che porta il titolo di Io sono leggenda e infilare qui lo stesso attore di un film dal plot simile avrebbe creato nello spettatore un confuso senso di deja-vu. Fatto sta che Marc Forster ci mette pochissimo impegno, quel tanto che basta per trasformare questo prodotto in un videogioco a livelli come quelli che si possono trovare nelle sale giochi più scarse del paese, in cui ogni evento è uno schema da superare, con il suo boss da sconfiggere e con l'inevitabile fuga conclusiva per passare a quello successivo.

24 novembre 2013

Hansel & Gretel - Cacciatori di Streghe

Sarebbe opportuno cominciare a parlare di questo film descrivendone i lati negativi e i punti deboli, come ad esempio una mancanza di originalità sia nella sceneggiatura che nell'idea (una fiaba classica rivisitata in chiave action? C'è da stupirsi che non sia ambientata ai giorni nostri!). Si potrebbe anche sottolineare quanto siano poco approfonditi i personaggi e quanto sia zeppa di cliché la trama. Potremmo anche citare un design già visto in altri film (Van Helsing, per citarne uno, a cui si ricollega grazie all'uso di armi hi-tech in un passato alternativo e anche al modo in cui vengono vestiti i protagonisti, più dark rispetto al resto della popolazione). Ma sarebbe fiato sprecato, perché tutti sanno che da un film che si intitola Hansel & Gretel - Cacciatori di Streghe non ci si può aspettare altro che, appunto, Hansel e Gretel che vanno a caccia di streghe.

22 novembre 2013

Spring Breakers - Una Vacanza da Sballo

Girovagare, festeggiare, sperimentare. Scoprirsi, cercarsi, perdersi, ritrovarsi, momenti che ogni essere umano ha vissuto nel suo periodo adolescenziale. Volere, fare, potere, desiderare ma, soprattutto, sentirsi i più forti e avere tutto il mondo nelle proprie mani. Spring Breakers racconta una adolescenza sconvolta di quattro sperdute passerotte che decidono di festeggiare le loro vacanze primaverili senza dire niente ai loro genitori, figure onni-assenti per tutta la durata della pellicola, dei quali non sentiamo nemmeno le voci fuori campo al telefono e che non si fanno pensieri se le loro bambine sono scomparse per circa una settimana; questi tutori inesistenti, o esistenti solo in maniera fugace, vengono sostituiti da figure paterne discutibili che diventano ben presto amanti e aiutano le quattro piccole passerotte ad ambientarsi in questo nuovo, strano mondo di cui fino a qualche giorno prima non sapevano l'esistenza.

Venere in Pelliccia

A tutti quelli che dicono che con l'avanzare dell'età si perde lo smalto e la freschezza tipica dei primi anni di lavoro contraddistinti da una frenetica passione giovanile io rispondo con un nome solo: Roman Polanski. Questo signore, a 80 anni, è ancora in grado di proporre al pubblico lavori originali ed esperimenti curiosi, riuscendo anche a raggiungere vette qualitativamente alte per quanto riguarda la riuscita complessiva del prodotto. Questa volta Polanski tenta per la prima volta di mettere in scena una commedia con due soli personaggi in un solo set, sua moglie Emmanuelle Seigner e il suo sosia Mathieu Amalric all'interno di un teatro. Emmanuelle è l'attrice Vanda e il personaggio Wanda, ma anche Venere, il forte Severin, una baccante, una spia, una psicanalista. Mathieu è Thomas, l'adattatore della piéce, ma anche l'autore dell'opera, il debole Severin, l'insicura Wanda, un attore, un paziente, un sospettato.

21 novembre 2013

L'uomo d'Acciaio

Con la nuova ondata di supereroi che negli ultimi 15 anni ha letteralmente invaso le sale cinematografiche, non poteva non tornare sul grande schermo l'archetipo dell'eroe in calzamaglia, il punto di riferimento per eccellenza, l'incarnazione dei buoni valori e del sacrificio, in una parola: Superman. Peccato che a scrivere il reboot delle avventure del difensore di Metropolis sia il temibile David S. Goyer, il vero villain di questo film (perché, diciamocelo, Zod non era poi così malvagio, voleva solo ripristinare il suo amato pianeta, era un tradizionalista), che con la sua spietata penna e la sua totale incapacità di stendere una sceneggiatura che possa essere chiamata con questo nome inserisce dialoghi discontinui e momenti assolutamente nonsense che trasformano il film in una accozzaglia di situazioni e in una storia di vendetta.

17 novembre 2013

Oblivion

Il post-apocalittico ha un fascino al quale quasi nessun regista riesce a resistere, soprattutto se la propria tecnica viene apprezzata dagli studios e vengono messe a disposizione ingenti somme di denaro per fare il film. Con i 100 milioni di dollari offerti dalla Universal Joseph Kosinski mette in scena il suo futuro post-apocalittico, dove la Terra è stata attaccata dagli Scavengers, una razza aliena che ha costretto gli abitanti a ritirarsi all'interno di una nave spaziale e di vivere utilizzando l'acqua come risorsa energetica. Jack Harper e Victoria Olsen sono incaricati di tutelare gli strumenti di prelevamento dell'acqua, perché gli Scavengers sono sempre in agguato. Ma la verità, ancora una volta, non è sempre come la vediamo o come ci viene raccontata. I soldi della Universal sono stati spesi bene se si fa riferimento agli effetti speciali e alla componente visiva del film, dove ogni cosa viene ricostruita alla perfezione da una CGI che, nel 2013, non dovrebbe più stupirci per il suo marcato realismo.

16 novembre 2013

Kick-Ass 2

Con uno stile tipicamente classico e con una mano semplicemente anonima, Jeff Wadlow riadatta per lo schermo il secondo capitolo delle avventure di Kick-Ass, l'eroe/antieroe che Mark Millar ha creato per la carta e che Matthew Vaughn ha ritoccato per la prima volta per il cinema. Kick-Ass 2 è una storia di vendette e di alleanze, di rimpianti e di promesse, di ribellione e di crescita; in una parola: di adolescenza. Ma i temi sono troppi (soprattutto perché Wadlow recupera qualche idea anche dallo spin-off Hit Girl, pensando male che nel seguito ufficiale ci fossero pochi spunti), o troppo poco esplorati, o eccessivamente superficiali per toccare l'animo dello spettatore, che può anche divertirsi a vedere nuovamente Chloe Moretz e Aaron Taylor Johnson "spaccare culi" sul grande schermo, ma che non viene colpito come è successo con il primo capitolo.

15 novembre 2013

Il Maledetto United

Dannazione, un film che parla di calcio! Devo vederlo per forza, anche se non mi interessa nulla dello sport in sé, perché è pur sempre un film di Tom Hooper, uno dei registi contemporanei più interessanti. Più o meno è stato questo il mio approccio (e credo quello di tutti coloro che si sono avvicinati al film pur non amando il gioco del pallone) a Il Maledetto United, finché poi non si comincia a notare che la macchina da presa sta più tempo sul viso dei protagonisti che dentro un campo da calcio. Questo è un film che inneggia allo sport ma che parla di personaggi: è una frase vecchia come il cinema, vero, ma è pur sempre la realtà e non si può parlare della pellicola senza tirare in ballo questo discorso scontatissimo, perché il cinema si fa con i personaggi e chi pensa che un pallone che rotola sia più interessante di un calciatore sudato e senza fiato che lo sta calciando probabilmente non è uno spettatore attento.

11 novembre 2013

Machete Kills

Dopo aver sconfitto il perfido senatore McLaughlin ed essersene andato in motocicletta con Jessica Alba in braccio alla fine del primo film, Machete ritorna in questo miscuglio di caos per salvare non solo il Messico, non solo gli Stati Uniti d'America, ma il mondo intero. In Machete Kills Again il personaggio interpretato da Danny Trejo viene assoldato dal presidente Carlos Estevez (Charlie Sheen se preferite) per sventare una minaccia globale ordita da un folle idealista sudamericano, anche se la realtà non è proprio questa. Con questo film Robert Rodriguez inneggia in primis al genere spionistico americano, riportando i classici temi del genere (il vero nemico che può essere il nostro amico, il ricercato che viene assoldato per salvare il mondo, il fuorilegge che diventa simbolo di giustizia e così via), rivisitandolo con i tipici omaggi al cinema con cui è cresciuto, quello di serie B, quello Grindhouse, delle sparatorie, delle lotte e degli inseguimenti, a cui spesso e volentieri si rifà.

9 novembre 2013

Rosemary's Baby - Nastro Rosso a New York

Dio è morto si esclama ad un certo punto del film, continuando poi la frase con un elogio a Satana. Già dall'inizio, però, la pellicola sembra sottolineare questo breve e incisivo passaggio che sfocerà poi in un continuo vortice di illusioni e inganni, sia per lo spettatore che per la povera Rosemary Woodhouse, interpretata dalla fragile Mia Farrow, la quale diventerà vittima di una setta satanica che vuole impossessarsi di suo figlio per offrirlo in sacrificio al Diavolo. O almeno questo è ciò che sembra, ma qual è la verità che c'è dietro ai sospetti di Rosemary? Roman Polanski adatta per il grande schermo l'omonimo libro di Ira Levin scrivendone la sceneggiatura e curandone la regia nei più piccoli particolari, elaborando un crescendo esasperante di tensione e ansia, angoscia e timore per la povera e ingenua protagonista, unica figura angelica in un cast di deplorevoli personaggi negativi (la sola infatti vestita di un paradisiaco celeste), unico barlume di bontà in un mondo terrificante e marcio, votato al Male e terribilmente egoista.

8 novembre 2013

L'ultima Casa a Sinistra

C'è del preoccupante nel riproporre vecchi titoli in salsa moderna, ma c'è anche dell'interessante, perché se da un lato i remake accantonano l'opera datata per svecchiarla e riproporla ad un pubblico che non se la recupererebbe mai (un po' per mancanza di voglia e un po' per mancanza di possibilità, vista l'incredibile difficoltà nel reperire certi titoli legalmente), dall'altro questi progetti hanno il pregio di ricordare a tutti gli spettatori che c'è stata una versione precedente, migliore o peggiore che sia, e che è nel loro interesse recuperarla o meno. In questo caso scordare l'opera del 2009 di Dennis Illiadis e cercare in tutti i modi di reperire questo esordio registico del 1972 di Wes Craven sarebbe la cosa più giusta da fare. L'ultima casa a sinistra fece un enorme scalpore all'epoca e divise la critica in due, incapace di capire quale fosse il vero obiettivo dell'autore, il quale racconta una storia molto semplice: una ragazza viene rapita, stuprata e uccisa; gli assassini si fermano per caso in casa della loro vittima e i suoi genitori, una volta scoperto il tragico fatto, decidono di vendicarsi sugli stupratori.

5 novembre 2013

La Vita di Adele

Sembra incredibile uscire dalla sala cinematografica e ascoltare commenti di persone che hanno visto il tuo stesso film e non sono rimaste soddisfatte dalla visione. Incredibile, sì, perché La vita di Adele è un film pregno di emozioni narrate da una cinepresa opprimente e mai delicata, grazie alla quale Abdellatif Kechiche riesce a raccontare i suoi personaggi in maniera realistica e naturale, senza tralasciare nessun particolare. Il regista (e sceneggiatore, che riadatta assieme a Ghalia Lacroix i primi due capitoli della graphic novel Il blu è un colore caldo scritta da Julie Maroh) riesce ad immedesimarsi perfettamente in Adele, la sua giovane protagonista avida di vita e desiderosa di scoprirsi e di capire chi è. Assaporerà ogni cosa le capiterà a tiro e lo farà letteralmente, con la sua bocca sempre pronta a divorare e gustare tutto, dai cibi più particolari (le ostriche che tanto odiava all'inizio del film) fino alla carne di qualcun altro, in particolare Emma, interessante ragazza dai capelli blu che fa scoprire alla protagonista il suo lato omosessuale.