29 settembre 2013

Una Fragile Armonia

Lentamente, una leggera dissolvenza apre il film e ci trasforma da pubblico di una sala cinematografica a pubblico di un teatro in cui sta per esibirsi il Fugue, il quartetto d'archi protagonista di questo dramma mai zuccheroso e mai troppo triste, sempre pacato e preciso nella sua narrazione. Un'opera che racchiude un modo di fare cinema misurato e sempre ben delineato, che non eccede in nessuna delle sue scelte, sia che si parli di musica, che di rapporti umani, che di cambiamenti drastici nella vita di un essere umano. Ottime sono le scelte dei quattro attori protagonisti che compongono il quartetto, dall'ammalato Christopher Walken che, con il suo imprevisto morbo di Parkinson, sarà la molla che farà traballare tutto il gruppo, alla fragile e insicura Catherine Keener, all'esibizionista Philip Seymour Hoffman fino al metodico e paranoico Mark Ivanir, primo violino del quartetto e la persona emotivamente più chiusa e meno passionale tra i quattro.

25 settembre 2013

Dylan Dog - Il Film

Mi dispiace tornare dopo qualche giorno di assenza con questa terribile pellicola, ma purtroppo la mia regola principale (recensire qualunque cosa guardi) non ammette eccezioni, nonostante qualcuna di queste recensioni arrivi con un po' di ritardo. Ma questo... questo... Questo film non merita assolutamente nessuna attenzione e nessuna difesa. Dovrebbe essere bruciato assieme al produttore che ha pensato di realizzarlo in questo modo. Non voglio soffermarmi sulla diversità tra fumetto e film (in quanto non solo non è una cosa che rientra nei miei interessi, ma non ne avrei neppure la capacità necessaria, poiché non ho mai letto una pagina di Dylan Dog), anche perché bastano già da soli i numerosi difetti cinematografici di questa pellicola a renderla inguardabile e orrenda.

22 settembre 2013

Rec - La Paura in Diretta

Ok, la mia non sopportazione del genere (o filone, se preferite) mockumentary mi aveva tenuto a debita distanza da questo film, fino ad oggi. Mai scelta fu più sbagliata, e ancora una volta la mia idea secondo la quale non è mai produttivo snobbare un genere a priori (come fanno i molti detrattori dei musical, i quali si perdono perle irripetibili come Sweeney Todd o il più recente Les Misérables) è risultata corretta. Infatti, come volevasi dimostrare, finita la visione di Rec - La paura in diretta mi sono completamente pentito di avere aspettato tutto questo tempo per dare un po' di attenzione a questo geniale progetto spagnolo. Il ritmo lento dei primi minuti serve semplicemente a convogliare l'interesse del pubblico verso i personaggi, presentandoli con calma e entrando in quelle regole di regia che questo genere richiede, come la macchina a mano importante tanto quanto i protagonisti e, soprattutto, il montaggio studiato e realizzato minuziosamente da David Gallart, mai come in questi casi fondamentale e necessario ai fini della storia.

18 settembre 2013

Mood Indigo - La Schiuma dei Giorni

Interessante ritorno dietro la macchina da presa del geniale regista Michel Gondry, autore di pellicole davvero fantasiose, interessanti e originali che cerca di replicare il successo e l'ingegno dei lavori precedenti non riuscendo però ad ottenere gli stessi risultati. Gondry infatti si ispira all'omonimo romanzo di Boris Vian attraverso il quale ha sviluppato la sua poetica d'autore cinematografico, mettendo lui stesso mano alla sceneggiatura, facendosi aiutare da Luc Bossi. Il risultato è una tragica e predestinata storia d'amore che non può avere un lieto fine, spunto principale per descrivere il mondo circostante, costruendolo e presentandolo al pubblico nel primo tempo per poi distruggerlo nel corso della seconda parte, lentamente e inesorabilmente, scolorendolo, rimpicciolendolo, riducendolo ad un cumulo di macerie dal quale potrà però rinascere qualcosa di positivo che verrà trasformato in arte letteraria, musicale e anche cinematografica.

14 settembre 2013

The Hole in 3D

La terza dimensione, come tutte le novità, attrae un po' tutti, dai meno interessanti registi ai più particolari autori, cosicché pure Joe Dante è riuscito a cadere in questo tranello stereoscopico. Dal canto suo, però, questa terza dimensione posticcia non aggiunge né toglie nulla al risultato finale dell'opera, che riesce ad essere un interessante prodotto per adolescenti con gli stessi pregi e difetti, magari in grado di guadagnare qualche punto grazie a qualche chiodo che fuoriesce dallo schermo e un mondo onirico mostrato nel terzo atto del film intelligentemente sospeso nel vuoto. The Hole in 3D è una delle ultime fatiche di un autore rinomato in grado di coniugare perfettamente l'intrattenimento adolescenziale con l'horror più efficace (basti pensare al suo dittico dedicato ai Gremlins o all'altrettanto geniale Small Soldiers, apparentemente una copia del pixariano Toy Story ma completamente agli antipodi rispetto ad esso), riuscendo quindi ad intrattenere non solo il pubblico più piccolo, ma incuriosendo ed appassionando anche il target di persone più adulte.

13 settembre 2013

Monsters University

Torna ancora una volta sul grande schermo l’acclamata casa d’animazione Pixar con uno dei suoi più apprezzati lavori riportato sugli schermi con le lancette dell’orologio indietro di qualche anno. Monsters University è il prequel ufficiale del geniale Monsters & Co., in cui il mondo dei mostri veniva rappresentato come un universo analogo al nostro al nostro in tutto e per tutto, se escludiamo i suoi abitanti. Questa volta Mike Wasowski e James P. Sullivan sono più giovani e non si conoscono ancora, anzi, nel momento in cui i loro destini si incrociano il primo sentimento che provano l’uno verso l’altro è puro e sincero odio, con una leggera punta di invidia reciproca che non guasta mai. Dall’odio alla profonda amicizia il passo è breve, ma in questo film non ci si limita esclusivamente a rafforzare i rapporti interpersonali o a trasmettere un messaggio positivo ed altruista sulla collaborazione reciproca, ma si sottolinea più volte l’importanza di capire i propri limiti e riconoscere i propri pregi, senza dare troppo spazio alla depressione e rimboccandosi le maniche affinché le proprie qualità siano riconosciute ed apprezzate prima da noi stessi e poi dagli altri.

4 settembre 2013

Darkman

Il cinema di una volta aveva il pregio di non interessarsi ai gusti del pubblico e di rischiare, di osare, di proporre cose nuove che seguivano l'ottica e la poetica degli artisti che le realizzavano, facendosi amare per quello che erano senza troppe pretese, ma non divaghiamo troppo e restiamo in tema. Se Murnau, privo dei diritti sul personaggio di Dracula, realizzò comunque un film su un vampiro liberamente ispirato all'opera di Bram Stoker cambiando il nome del mostro in questione, il regista americano Sam Raimi ideò di suo pugno un eroe, o meglio, un antieroe oscuro e macabro per farla in barba a tutti i cinefumetti che imperversavano all'epoca (checché se ne dica i film con i supereroi abitano le sale cinematografiche da circa settant'anni). Decide quindi di inventare Darkman, un personaggio più vicino al Corvo di Proyas che non al Batman di Burton, uno che cerca vendetta e non giustizia, un terribile condottiero dell'oscurità ottimamente interpretato da Liam Neeson che sfrutta il suo ingegno e le sue scoperte scientifiche per farla pagare a chi l'ha costretto in quelle condizioni, sfigurato e senza più una vita (né una terminazione nervosa funzionante all'interno del suo corpo).

3 settembre 2013

La Cosa

Uno dei più grossi esperimenti di puro cinema che non può mancare nella collezione di ogni cinefilo che si rispetti. Con La Cosa si riesce a ritornare a quel tipo di cinema fatto dagli artigiani senza però accorgersi che si stanno guardando maschere, modellini, sculture di lattice, gomma e quant'altro. Insomma, per farla breve e per utilizzare una frase ormai abusata: questo film non ha nulla da invidiare ai prodotti cinematografici moderni realizzati al pc. Anzi, semmai è proprio il contrario. John Carpenter decide di puntare tutto su un  equipe di professionisti, dal direttore di fotografia Dean Cundey all'allora giovane realizzatore di effetti speciali Rob Bottin, i quali insieme riescono a rendere credibile ogni pezzo di gomma messo in scena nel film, illuminando tutti i trucchi utilizzati abbastanza perché si vedano ma non abbastanza perché si veda che sono finti.