29 dicembre 2012

Toy Story - Il Mondo dei Giocattoli

Tutto è iniziato nel lontano 1995, quando alcuni appassionati di cinema pensarono bene di trasportare la tecnologia della CGI all'interno del mondo dell'animazione, per sperimentare qualcosa di nuovo. Fino a quel momento c'erano due modi di fare animazione, il classico cartone animato e la stop motion a me tanto cara. John Lasseter fonde queste due tecniche con la sua CGI e fa muovere al pc dei pupazzi, dei giocattoli. Toy Story è una storia fantastica alla base della quale c'è una piccola sfida nei confronti della stop motion: "voi fate muovere pupazzetti veri a passo uno? Benissimo, io faccio muovere pupazzetti digitali con il mio computer." Il boom è arrivato subito e, ben presto, tutte le case d'animazione adottarono la CGI come fulcro ufficiale dei cartoon, ad eccezione di qualche esempio conservatore e autoriale come Selick.

28 dicembre 2012

Tutto Tutto Niente Niente

Saltato a pié pari il primo e tanto elogiato Qualunquemente, ecco che, forse per un eccessivo senso di masochismo, mi accingo a vedere il nuovo film che mette insieme il regista Giulio Manfredonia e il comico/attore Antonio Albanese. Peccato che Tutto Tutto Niente Niente sia in tutto (tutto) e per tutto (tutto) un bel buco nell'acqua. Probabilmente anche le mie aspettative erano errate, poiché stavo cercando un film di critica (anche lieve) verso la politica e un qualche cosa di leggermente diverso da un cinepanettone italiano di Natale. Peccato che i canoni della comicità goliardica italiana contemporanea vengono rispettati tutti da questo film, comprese alcune sequenze senza senso che si svolgono a caso per fare battute a sfondo (omo)sessuale che poi però non si risolvono e restano lì, nel limbo delle scene senza un finale, mentre il plot scritto dallo stesso Albanese assieme a Piero Guerrera prosegue senza sosta, o meglio, senza ritmo.

Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno

Appena acquistato in DVD assieme ai due precedenti capitoli e appena rivisto perché non potevo aspettare. Se ne è parlato tanto (anche troppo) di questo Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, capitolo finale della trilogia gothamita di Christopher Nolan, e il mio primo commento non era completamente positivo, ma nemmeno totalmente negativo. Ora, dopo averlo visto per la seconda volta, posso confermare la mia opinione, ovvero quella di essere un film riuscito solo a metà. L'impatto visivo che Nolan e il suo compagno immancabile Wally Pfister (il direttore di fotografia) danno al film è sorprendente e ottimo, soprattutto se si pensa ai numerosi cambi di luce e di stagioni che questo film presenta. Assieme a loro torna in piena forma il compositore Hans Zimmer che regala temi espressivi, sperimentali e sensazionali, sebbene risultino piuttosto ripetitivi: il lavoro di Zimmer è rispettabile nonostante questo piccolo neo, usciti dal cinema avrete ancora i tamburi che vi rimbombano nelle orecchie, in positivo e in negativo.

23 dicembre 2012

Mimic


Spesso si può intuire la bravura e l’originalità di un regista già dalle sue prime opere, quelle un po’ più commerciali e meno d’autore, nelle quali già a piccole dosi si può notare lo stile che pervaderà la filmografia futura di ogni cineasta. È stato così per filmakers del calibro di Tim Burton e Quentin Tarantino e, rivangando il passato, si può notare tantissimo stile anche nei primi lavori muti di Alfred Hitchcock. Insomma, lentamente ogni regista prende forma in base alle opere che fa, esercitando volutamente o meno la sua influenza in ogni cosa gli venga proposta. Guillermo Del Toro non è da meno e, sebbene la fama arrivi più tardi con la saga dedicata a Hellboy, come anche l’originalità narrativa con i suoi due film dedicati alla guerra civile spagnola rivisitata in chiave fantasy/horror, già dalle prime pellicole possiamo intuire quello che sarà in grado di regalarci questo talentuoso autore.  

Alta Tensione


Iniziamo questo articolo parafrasando il titolo di un film: Vi piace Hitchcock? Se la vostra risposta è sì, non potete assolutamente perdervi l’omaggio che Mel Brooks, uno dei più grandi autori di parodie viventi, ha dedicato al tanto acclamato maestro del brivido. Se doveste prendere in giro un film di Hitchcock non ci riuscireste mai. Alta tensione ha invece la fantastica idea di cibarsi delle scene cult presenti nella filmografia dell’autore inglese e di riproporle in chiave ironica, sotto la guida stilistica di Mel Brooks. Ancora una volta il regista fa un lavoro eccellente, portando sullo schermo una delle più divertenti e ingegnose parodie mai realizzate, prendendo spunto sia dai film più noti del maestro della suspense che da quelli meno conosciuti al grande pubblico.

22 dicembre 2012

Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re


Citando un'altra importante trilogia, quella di Matrix: "Tutto ciò che ha un inizio, ha anche una fine"... Ed ecco qua la conclusione del road movie più spettacolare della storia del cinema, nonché campione indiscusso della notte degli Oscar dell'ormai lontano 2004, anno in cui il film di Peter Jackson fece razzia di statuette di tutte le categorie nelle quali era stato candidato. Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re è il terzo e ultimo capitolo del trittico tratto dai romanzi ideati dal genio creativo di J.R.R. Tolkien e trasposti in immagini dal talento visionario di Peter Jackson. Il regista è riuscito, per la terza volta, a lasciare tutti a bocca aperta, recuperando tutta la sua immaginazione e travolgendo lo schermo con battaglie indimenticabili e sequenze perfette.

21 dicembre 2012

Coraline e la Porta Magica

Le porte sono sempre state simbolo palese di nuove prospettive, di cambi netti. Alcuni utilizzano le porte come limite narrativo tra due determinati personaggi, differenti sia dal punto di vista psicologico che sociologico, altri la usano come motivo di tensione (il più diretto esempio lo si ha in Shining di Stanley Kubrick, con la porta e la finestra del bagno, ma anche con l'armadietto della cucina, la stanza incriminata e ancora l'ascensore sanguinante). Per Henry Selick le porte rappresentano un passaggio verso un nuovo mondo, a volte migliore e altre peggiore, ma sempre opposto rispetto a quello che ci lasciamo alle spalle. Se pensiamo a Nightmare Before Christmas la porta dell'albero trascina Jack Skellington verso la città del Natale, festa diametralmente opposta a quella di Halloween, il mondo da cui esso proviene.

20 dicembre 2012

Fantastic Mr. Fox

La stop motion è decisamente una delle tecniche cinematografiche più fantastiche ed interessanti che la settima arte abbia mai sfruttato per poter raccontare le proprie storie. Se un tempo questa fantastica tecnica inventata da Ray Harryhausen era utilizzata per creare la maggior parte degli effetti visivi di ogni film (King Kong è il più famoso, ma anche Scontro di Titani o Giasone e gli Argonauti), ormai i tempi moderni prediligono le tecnologie più avanzate, dove il computer la fa da padrone e c'è poco spazio per la stop motion. Con la CGI si guadagna in tempo e denaro, ma si perde quel tocco artigianale che ci dava l'animazione a passo uno. Tuttavia non tutto è perduto e possiamo ritrovare questa fantastica tecnica in alcuni film d'animazione e in selezionate pellicole in live action, dove autori e registi amano ancora rendere omaggio ad Harryhausen (tra gli altri, Selick e Burton).

Gli Uccelli

Torniamo a parlare del maestro del thriller, colui capace di fare scuola ogni volta che dirige un film. Avrete certamente capito che si sta parlando di Alfred Hitchcock che, per l'ennesima volta, dirige un film in grado di entrare all'interno della storia del cinema. Non fosse per il titolo del post, sarebbe quasi impossibile capire di che film si sta parlando, perché raramente se si pesca dalla filmografia di Hitchcock si pesca male, per cui togliamoci subito il dente e spariamo il titolo: Gli Uccelli. Ancora una volta il buon autore britannico riesce ad orchestrare un insieme di interessanti e situazioni, mai tanto importanti quanto i temi trattati o l'apparato tecnico in questo film. Infatti le basi su cui si fonda tutta la trama sono la disturbante e sconvolgente colonna sonora e i geniali effetti visivi.

19 dicembre 2012

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato

Pecche ce ne sono, e anche molto evidenti, tuttavia questo Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato risulta essere decisamente migliore rispetto alle aspettative raccolte durante la lunga attesa (dal 2005), per cui togliamoci subito il dente e cominciamo da esse, per poi passare agli altrettanti pregi del film diretto ancora una volta da Peter Jackson. Gli sceneggiatori Fran Walsh, lo stesso Jackson, Philippa Boyens e Guillermo Del Toro (che ha abbandonato il progetto in pre-produzione) decidono di puntare il tutto su una narrazione a singhiozzo o, per meglio dire, atemporale. Niente di grave, se non fosse per una introduzione decisamente lenta e troppo nostalgica, quasi come se non fosse Ian Holm ad interpretare di nuovo Bilbo, bensì lo stesso regista, ansioso ed entusiasta di dare nuovamente vita alla Terra di Mezzo.

Il Signore degli Anelli - Le Due Torri


Molti definiscono Il Signore degli Anelli: Le Due Torri il minore della trilogia, sottovalutando il potenziale racchiuso nel film che lo fa invece risaltare rispetto agli altri due. Con La Compagnia dell’Anello Peter Jackson, assieme agli altri sceneggiatori Fran Walsh, Philippa Boyens e Stephen Sinclair introduce la storia e i personaggi fantastici che abitano la Terra di Mezzo, evidenziando i pericoli del luogo, descrivendo in maniera precisa chi sono i buoni e chi i cattivi, parlando di fazioni e di tradimenti, di fiducia mal riposta e di corruzione.

18 dicembre 2012

Ritorno al Futuro

Viaggiare nel tempo è un tema utilizzato spesso e volentieri nel mondo cinematografico. Uno degli esempi contemporanei è il film d'avventura fantascientifica Source Code, del regista Duncan Jones. Ma lì il viaggio temporale era limitato ad un momento specifico e il tutto assumeva delle tinte action/thriller che non hanno nulla a che vedere con questa pellicola, a dimostrazione del fatto che la fantascienza non deve andare necessariamente a braccetto con l’azione e le sparatorie.

Harry Potter e l'Ordine della Fenice

Continua il ripasso ed inizia il tracollo. Mentre mi riguardo uno dopo l'altro gli otto film della saga del maghetto britannico, non posso non notare che è proprio qui, con l'arrivo del regista David Yates, che inizia lo scivolamento per la saga nel commerciale e nel prevedibile. Dopo l'ottima entrata in scena da parte di Voldemort nel precedente film diretto da Mike Newell, in Harry Potter e l'Ordine della Fenice ci viene presentato un altro tassello fondamentale della saga, ovvero la profezia che lega il Mago Oscuro all'orfano e che ha istigato Tom Riddle ad assassinare i coniugi Potter (ma di tutto questo poco trapela dalle pellicole).

Monkeybone

Se doveste giudicare un libro dalla copertina o, per meglio dire, un film dalla locandina, non dareste mezza lira a questo Monkeybone. Voglio dire: Brendan Fraser all'interno dell'immagine accerchiato da personaggi fantastici con una scimmia di pezza come protagonista principale, il tutto sopra uno sfondo pieno di nubi temporalesche violacee? Che razza di film è? Poi si inizia a dare un'occhiata ai piccoli titoli presenti sotto ogni locandina, scoprendo che la regia è di Henry Selick, il tanto acclamato autore di Nightmare Before Christmas, ed ecco che tutto ciò che prima era apparentemente senza senso prende finalmente un significato grottesco e goliardico.

16 dicembre 2012

La Recluta

Ci ha abituato a pellicole sempre più raffinate e ricche di contenuti veramente emozionanti, e forse andare a ripescare alcune vecchie pellicole della sua filmografia non è decisamente positivo. Certo è che chi ama Clint Eastwood vuole recuperare ogni singola pellicola che il regista è riuscito a dirigere, per cui bisogna prepararsi ad opere meno impegnate e più propense ad essere polizieschi da popcorn e birra. La Recluta è qualcosina in più, ma non aspettatevi nulla di eccelso: si annusa certo l'aria di cambiamento, soprattutto se si guarda l'importanza che Eastwood dà al protagonista interpretato da Charlie Sheen, avvolgendo la sua figura tra misteri del passato e blocchi psicologici causati da traumi infantili.

Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello

Sono passati ormai undici anni dall’inizio di quest’avventura creata da Peter Jackson ed è appena uscito il primo episodio de Lo Hobbit, la nuova trilogia ambientata nella Terra di Mezzo, appena prima degli eventi della prima saga. Tratto dai romanzi di J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli è ancora oggi una delle più belle saghe fantasy di tutti i tempi, grazie alla regia minuziosa di Peter Jackson e alla sua enorme forza d’animo nel trasporre questa fantastica storia lavorando sui tre film contemporaneamente per tre lunghi anni, partendo con La Compagnia dell’Anello, che verrà analizzato proprio con le prossime parole.

Il Labirinto del Fauno

Con pochi film all'attivo, Guillermo Del Toro è riuscito a farsi notare non solo dagli appassionati di fumetti (ha diretto le due pellicole dedicate al personaggio di Hellboy), ma dal mondo cinefilo in generale, quelli che lo fanno e quelli che lo guardano con passione. Classificato come il suo lavoro più prestigioso, Il labirinto del fauno fonde in maniera precisa e magica la realtà con la fantasia, in questo caso quella particolare creata dalla mente di una bambina, la piccola Ofelia interpretata da Ivana Baquero. Non ci è però dato modo di sapere se tutto ciò che è inerente al mondo del Fauno e alla storia passata della principessa perduta sia una realtà parallela oppure un sogno della piccola fanciulla, ed è proprio questo il fulcro principale del film.

15 dicembre 2012

E.T. - L'Extraterrestre


Da sempre il nome di Steven Spielberg è sinonimo di ottima qualità e di sogni divenuti realtà. Nessun altro, o forse pochi altri, sono stati capaci di tanto. Dal suo primo film per la televisione, Duel, il papà di Indiana Jones ha sempre cercato di mescolare il puro e semplice intrattenimento con della qualità più che buona. Se, quindi, vogliamo trovare qualcuno che impersoni il connubio perfetto tra Cinema con la C maiuscola e storie per tutti, quello (o uno di quelli, sempre per non sminuire gli altri talentuosi registi di ieri e di oggi) è sicuramente Spielberg. Se poi associamo questo nome al genere fantascientifico, il risultato non può essere che superbo.

Il Cavaliere Oscuro


Dopo averci fatto assaporare una nuova versione molto più violenta e realistica del crociato incappucciato, Christopher Nolan ci propone ora il sequel agli eventi narrati in quel primo, ottimo capitolo che è stato Batman Begins. E, come anticipato alla fine del primo episodio, il villain di questa seconda pellicola gothamita targato Nolan è proprio il Joker, alias la nemesi principale e fondamentale dell'Uomo Pipistrello. L’epico scontro è finalmente arrivato e, con Il Cavaliere Oscuro, la nuova versione della nemesi di Batman è già fissa nella mente di tutti i fan.

Harry Potter e il Calice di Fuoco

Continua imperterrito l'ennesimo ripasso della saga cinematografica incentrata sul mago più famoso dopo Merlino e Gandalf e sul mondo magico più interessante degli ultimi quindici anni. Questa volta si parla del quarto capitolo della saga, ovvero Harry Potter e il Calice di Fuoco. Alfonso Cuaròn abbandona la sedia da regista dopo l'esaltante e stratosferico episodio precedente e lascia il posto al regista Mike Newell, alla sua prima ed ultima apparizione come autore di un film della saga (successivamente arriverà David Yates, ma questa è un'altra storia), dirigendo una pellicola ricca di pro e di contro. La cosa più disturbante è sicuramente il ritmo altalenante della sceneggiatura di Steve Kloves, che alterna fantastici momenti visivi con lentissime spiegazioni e sequenze emotive che non hanno nulla di emozionante, soprattutto a causa dei dialoghi a volte ancora troppo fanciulleschi.

14 dicembre 2012

I Ponti di Madison County

La qualità che conta inizia qui. Nonostante anche i primi lavori di questo regista siano notevoli, c'è un trittico particolare, nella filmografia di Clint Eastwood, che segna una divisione netta tra il prima (dove possiamo trovare film come Il texano dagli occhi di ghiaccio) e il dopo (pellicole come Gran Torino, per intenderci). Con questo trittico Eastwood segnala al pubblico che i suoi personaggi non saranno più distinguibili tra buoni e cattivi, e che la sua cinematografia si interesserà da ora in poi molto di più ai sentimenti che all'azione. Ecco dunque che, assieme a Gli spietati e al giganteso Un mondo perfetto, anche I ponti di Madison County mette in mostra una nuova e struggente poetica all'interno dei film di questo inguaribile cowboy.

Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco

Genio della commedia. Punto. Accapo. Lettera maiuscola. Potrebbe chiudersi così la recensione di quasi tutti i film di Mel Brooks, sia quelli ben fatti che quelli un po' meno riusciti. Perché? Ma perché stiamo parlando di uno dei più grandi comici tra quelli che si sono affacciato al mondo del cinema. Mel Brooks il senso dello humour ce l'ha nel sangue, e un ebreo capace di scherzare sull'Olocausto non può che essere preso in simpatia. Ma non siete qui solo per sentire qualche considerazione generale sulla cinematografia dell'autore, bensì per capire se Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco faccia per voi. Ebbene, guardatevelo senza nessun pregiudizio (parola piuttosto azzeccata per la trama di questo film).

I Figli degli Uomini

Se dovessimo stilare una lista di film meno conosciuti ma decisamente ben fatti, questo I Figli degli Uomini sarebbe sicuramente tra i primi posti. L'autore di questa pellicola è Alfonso Cuaròn, meglio conosciuto per essere stato il regista di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, che riesce a concentrare al meglio i suoi sforzi e tirare fuori tutto ciò che c'è di buono in ogni sceneggiatura che gli capita in mano. Il suo pregio, infatti, è quello di riuscire a valorizzare il visivo presente nello script, confezionando sequenze da impatto visivo decisamente fenomenale.

12 dicembre 2012

Machete

Iconico protagonista creato dal regista Robert Rodriguez, il personaggio di Machete ha cominciato a nascere nella mente dell'autore già tanto tempo fa (un primo cammeo del vendicativo ex federale lo si può trovare nel primo Spy Kids, dove Danny Trejo veste i panni di Zio Machete). Lentamente l'idea si sviluppa e Machete prende vita in un vero e proprio film ricco di pura adrenalina e divertimento, ma non carente di temi fondamentali e ricchi di spunti di riflessione.

11 dicembre 2012

Psyco

Già dai titoli di testa l'atmosfera si preannuncia non solo pericolosa, ma addirittura imprevedibile e ricca di sconvolgenti casualità improvvise pronte a distruggere emotivamente lo spettatore e fisicamente i personaggi del film. Psyco si propone certamente come la pellicola più famosa di Alfred Hitchcock, ma anche come una delle più innovative. Sappiamo tutti che il regista britannico, denominato "maestro della suspense", era lo sperimentatore per eccellenza (si deve a lui il primo esempio di piano sequenza della storia, e anche altre invenzioni tecniche come l'effetto vertigo), ma in questa pellicola ciò che tenta di rinnovare e allo stesso tempo innovare è proprio l'impatto psicologico che il film avrà sul pubblico.

Hereafter

Conosciuto come uno dei più grandi attori western che il genere abbia mai conosciuto, Clint Eastwood diventa presto regista e, un film dopo l'altro, riesce ad affinare il suo stile e a trasformarsi in uno dei migliori autori cinematografici ancora in vita. Non si può negare, comunque, che non tutti i suoi film sono degli ottimi lavori ben riusciti, anzi, sembra quasi che ultimamente il buon Clint abbia perso un po' del suo smalto narrativo. Probabilmente l'anzianità e la voglia di realizzare quanti più progetti possibile prima della dipartita hanno influenzato non poco la qualità delle sue ultime opere. Hereafter ne è il più chiaro esempio, uno dei lavori dell'ultimo Eastwood capace di dividere i fan tra estimatori e detrattori.

8 dicembre 2012

Hunger Games

Criticato già dal romanzo per l'essere simile al ben più famoso prodotto orientale Battle Royale, il film ispirato all'opera narrativa scritta da Suzanne Collins scorre bene e lascia più di una interessante riflessione allo spettatore. Se Hunger Games riesce ad essere un prodotto ben diverso dagli ormai troppo sfruttati film tratti da saghe letterarie da incasso sicuro è tutto merito della ottima regia di Gary Ross, che gioca le sue carte attraverso un utilizzo sapiente e preciso della macchina da presa a mano, pochi cavalletti, poche carrellate e un ottimo focus sui protagonisti. La cinepresa resta infatti molto spesso appiccicata ai personaggi della storia, dalla protagonista Katniss impersonata da una bravissima Jennifer Lawrence fino ad arrivare all'esuberante Ceasar portato sullo schermo da un gigioinesco Stanley Tucci.

Poliziotti Fuori - Due Sbirri a Piede Libero

Come regista è piuttosto classico, ma il punto forte delle opere di Kevin Smith sono proprio le sue sceneggiature pungenti e comiche al punto giusto. I suoi capolavori sono certamente altri, ma anche questo Poliziotti Fuori - Due Sbirri a Piede Libero merita l'attenzione degli amanti del genere. C'è da dire, però, che questo script non è stato steso da Smith, bensì da Robb Cullen e Mark Cullen, ed è forse proprio da questo film che alcuni fan dell'autore inizieranno ad accusarlo di essersi venduto alla Hollywood più commerciale, soprattutto.

7 dicembre 2012

Lo Squalo


In queste poche righe cercherò di presentarvi al meglio uno dei più grandi film a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, talmente importante da creare un nuovo filone di horror/thriller basati sui “mostri marini” (tra virgolette perché, sia questo che i Piranha di Joe Dante sono animali comuni, e non mostri). A dirigere la pellicola è proprio il Re Mida di Hollywood, Steven Spileberg, che si innamorò a prima vista di un racconto di Peter Benchley (che divenne un bestseller), il quale a sua volta ha tratto ispirazione da fatti realmente accaduti in New Jersey nel 1916 (gli attacchi di squalo del Jersey Shore).

C'era una Volta in America


Molto spesso, nel corso della loro carriera, i registi tendono a perdere lo smalto e la passione che contraddistingueva le loro prime pellicole. Un piccolo luogo comune che non comprende il nostrano Sergio Leone, amato e apprezzato in tutto il mondo e, ancora oggi, simbolo italiano della settima arte. Con all’attivo sette film (più qualche titolo non accreditato), l’autore è riuscito sempre a migliorarsi, fino ad arrivare alla sua opera più completa, all’epoca bistrattata ed apprezzata solo in un secondo momento da critica e pubblico. La trama di C’era una Volta in America è più un pretesto per usare i personaggi che muovono le fila della storia come mezzo utile al solo scopo di raccontare un’epoca, un periodo storico ormai passato.

La Notte dei Morti Viventi




Quando diciamo la parola “horror” ci vengono in mente tantissime cose, dagli esorcismi, agli omicidi, fino ad arrivare a serial killer e creature demoniache. Tuttavia, se dicessimo “lupo mannaro” ci verrebbe subito in mente la commedia di John Landis, se invece la parola fosse “vampiro” penseremmo subito a Dracula e alle varie trasposizioni cinematografiche. Ma che cosa accadrebbe se qualcuno dicesse la parola “zombi”? Parlando sempre in termini cinematografici, non si potrebbe non pensare al grandissimo George A. Romero che, con la sua saga sui morti viventi, ha cambiato le regole del cinema horror e il senso che questi film dovevano avere.

Batman Begins


Con Batman Begins il regista Christopher Nolan pone le basi di quello che sarà il futuro dei cinecomic, o almeno di una parte di essi. Allontanatosi in maniera netta dai toni fantasy dei primi film di Tim Burton e da quelli canzonatori di Joel Schuacher, Nolan porta il suo marchio alla saga, ponendo il suo nuovo Bruce Wayne come uno dei supereroi più realistici dell’ultimo decennio. L’autore si concentra sul tema forte della paura, mostrando i vari lati di essa e facendo in modo che ogni personaggio la usi come strumento, ma che ognuno lo faccia in maniera diversa.

5 dicembre 2012

Il Secondo Tragico Fantozzi

Meglio del primo? Buono, ma resta comunque inarrivabile? Chi lo sa, ognuno ha la sua opinione, fatto sta che Il Secondo Tragico Fantozzi è decisamente una delle migliori commedie italiane che sfrutta l'ormai iconico personaggio inventato e impersonato da Paolo Villaggio e lo fa al meglio. Diretto ancora una volta dall'autore della prima pellicola, ovvero Luciano Salce, questo secondo fantozziano capitolo ha dalla sua il pregio di vivere di alcune tra le più importanti e memorabili battute della saga dedicata al personaggio. Chi di voi non ha mai sentito dire la frase "Per me La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca"?

4 dicembre 2012

Trasporto Eccezionale - Un Racconto di Natale


Il Natale sta per arrivare e si sente già in giro l'aria di festa, il senso di pace e di serenità, la voglia di stare tutti insieme... E sicuramente c'è ancora qualcuno che ha già montato albero e presepe, al di là di quelli messi nei negozi per invogliare le persone a spendere. Questa volta vogliamo parlare di Natale e di Santa Clause in maniera originale e particolare, come dire... molto dark. La pellicola in questione è Trasporto Eccezionale - Un Racconto di Natale, scritto e diretto dal regista e sceneggiatore finlandese Jalmari Helander.

Una Famiglia Perfetta

Quando ho visto il trailer di questo film ho subito pensato "strano, una commedia italiana interessante" per poi scoprire che si trattava in realtà di un remake del film spagnolo La Familia... "Ah, ecco spiegata la magagna", mi sono detto. Eppure ho voluto dare fiducia a questo progetto e, in particolare, a Paolo Genovese che è riuscito a tirare fuori questa rivisitazione tutta italiana dopo anni di lunghi accordi e liti con le varie produzioni e i vari detentori dei diritti della pellicola originale.

Spider-Man


Conosciuto come il regista della trilogia horror La Casa, Sam Raimi è anche un appassionato del tessiragnatele fin da quando era bambino. Non solo ha portato l’Uomo Ragno sul grande schermo per il piacere di grandi e piccini, ma ha anche rivoluzionato il concetto di cinecomic, facendolo esplodere come genere autonomo e pieno di spunti da portare sul grande schermo. Spider-Man è stato uno dei progetti più ambiziosi sui quali la Columbia Pictures si sia mai buttata. Grazie alla genialità di Sam Raimi, però, la navigazione è andata a gonfie vele.

3 dicembre 2012

The Truman Show


C’è ben poco da criticare in questo The Truman Show, piccolo grande capolavoro degli anni ‘90. C’è, invece, tanto da analizzare. Potremmo parlare dell’ottima messa in scena che inserisce qua e là numerose e volute inquadrature sbagliate per dare al film un significato televisivo e realistico, quasi come fosse un vero e proprio reality improvvisato al momento. Magari si potrebbe discutere dell’ottima performance di Jim Carrey, forse la migliore della sua carriera assieme a quella di Man on the Moon. Potremmo anche analizzare le ottime musiche e la fantastica fotografia che accompagnano la visione del film e lo rendono perfetto sotto tutti i punti di vista.

Knockout - Resa dei Conti


Regista qualitativamente in bilico tra l’artistico e il commerciale, Steven Soderbergh ha sempre fatto in modo che i suoi film si sollevassero dalla normale produzione hollywoodiana moderna, quella fatta di pellicole da consumare velocemente e da dimenticare alla svelta. Diventato famoso ai più per la saga di ladri capitanati dal Danny Ocean di George Clooney, il regista ha sempre cercato di rendere i propri lavori originali e intriganti. Qualche volta ci riesce, mentre altre un po’ meno. Ma non c’è dubbio che Soderbergh sa il fatto suo, e ogni volta tenta di dimostrarlo a chi vuole fidarsi delle sue pellicole. 

1 dicembre 2012

21 Jump Street

Se vi piace l’azione mescolata con del sano umorismo americano, 21 Jump Street è quello che fa per voi. Ironia, spigliatezza, suspense, azione, in questo film c’è tutto quello che il trailer vi possa aver fatto intuire. Il duo di registi composto da Phil Lord e dal suo inseparabile compagno di avventure Chris Miller si riunisce ancora, pronti a gettarsi per la prima volta sul grande schermo per dirigere un film in live action, dopo l’esordio cinematografico nel mondo dell’animazione avvenuto tre anni fa.

The Iron Lady


Dopo il turno di Re Giorgio, con il vincitore del premio Oscar come Miglior Film Il Discorso del Re (assieme ad altre 3 statuette), l’Inghilterra sforna un altro film dedicato ad un interessantissimo e controverso personaggio anglosassone: Margaret Thatcher, la lady di ferro che è riuscita a governare per 11 anni il suo paese nel ruolo di Primo Ministro. Con The Iron Lady la regista Phyllida Lloyd porta sul grande schermo un film interessante e pieno di spunti di riflessione. Molto spesso quando si punta sul cinema inglese si fa centro, e anche questa volta l’isola al di sopra della manica non delude.

Blood Story


Spesso i remake e i reboot non si limitano a riesumare le vecchie glorie del cinema di un tempo per dar loro nuova linfa e nuova struttura, riportandole al loro originale splendore. A volte può capitare anche di imbattersi in un film vecchio di un lustro o due e di trovare al cinema il suo rifacimento. Ne abbiamo avuto un esempio con l’ultimo lavoro di David Fincher Millennium - Uomini che odiano le donne. La stessa cosa vale per la pellicola Blood Story. Diretto da Matt Reeves, il film non è altro che il remake americano ufficiale di Lasciami Entrare, pellicola del talentuoso Tomas Alfredson (autore de La talpa) e successo di critica e pubblico. Reeves, alla sua seconda opera cinematografica, si dimostra ancora una volta un valido regista pieno di risorse, capace non solo di riuscire a rendere il suo progetto originale rispetto al prototipo, ma di tenere testa perfino alla casa di produzione nonostante la sua filmografia sia pressoché povera.